VetrinaCinema
a cura di Marzia Serra , Laura Nuti e Stefano Stanzione
   

 

Romanzo Criminale

Regia: Michele Placido
Cast: Stefano Accorsi, Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca
Genere: Drammatico
Distribuzione: Warner Bros
Giudizio: * * * * *

Romanzo CriminaleIl Libanese, il Freddo e il Dandi sono gli esponenti della sanguinaria banda della Magliana che dagli anni’70 fino alla metà degli anni ’80, getta la città di Roma nel terrore.Sullo sfondo di un’Italia corrotta, il commissario Scialoja intraprende una battaglia con gli spietati malviventi.

Quando i trailer cinematografici mostrano i film italiani prossimi all’uscita, si è soliti scuotere il capo di fronte alle innumerevoli e ripetitive storie che ruotano attorno a generi come la commedia, dove tematiche sociali e gag umoristiche si intrecciano fra loro dando luogo a schemi ripetitivi e ormai fin troppo prevedibili, o come il drammatico che vede il suo fulcro in una matrice di stampo intellettuale su cui si erge una torre di Babele le cui mura portano l’insegna del tema”amore”, che il più delle volte si rivela stancante, banale e orribilmente lezioso.
Fortunatamente, in questi ultimi anni, alcuni giovani registi (Eros Puglielli, Alex Infascelli o gli stessi Salvatores e Tornatore) hanno ripudiato le scelte di cui sopra, proponendo generi come il thriller o il noir, ottenendo forse scarso successo, ma dimostrando che anche il cinema italiano è colmo di nuove idee che non aspettano altro di essere sfruttate da abili produttori e apprezzate da un pubblico più maturo e il meno possibile mercificato.
Michele Placido non è rimasto estraneo a questa ”nouvelle vague” che si è diffusa nella realtà italiana underground, anzi, sembra averne assaporato l’essenza fino a dar vita ad un lungometraggio di grande qualità: romanzo criminale.
Romanzo CriminaleDopo essersi scontrato con l’aspro giudizio della critica a causa del suo precedente lavoro ”Ovunque sei”, il protagonista della vecchia e fortunata serie”la piovra”, torna alla carica con quest’ultima pellicola, riprendendosi la sua rivincita contro chi lo aveva considerato un mediocre regista. Placido si trova a suo agio dietro la macchina da presa, dimostrando ottime capacità nel gestire gli attori e proponendo inquadrature di gran gusto.
Un ”ottimo” va alla fotografia: suggestiva, accattivante, sempre concentrata su un gioco di luci ed ombre che danno vita ad atmosfere dark, molto vicine all’ultimo lavoro di Salvatores ”Quo vadis baby”? Dietro di essa vi è un grande lavoro, un lavoro che ripudia quell’illuminazione snervante e priva di pathos che per troppi anni ha ammorbato il cinema nostrano (e la tv), poiché troppo occupata ad esaltare nei minimi particolari i contorni dei visi e dei paesaggi fino ad annullare i chiaroscuri e le ombre.
Buona la performance di tutti gli attori che riescono a rendere partecipe lo spettatore dei loro sentimenti, anche di quelli più estremi.
E”dulcis in fundo”, la sceneggiatura. Placido e l’infallibile coppia Rulli-Petraglia, ci regalano personaggi spietati, gelidi, poetici allo stesso tempo, grazie a quella malinconia che attanaglia i loro visi, indelebile consapevolezza di una vita che pur anelando al successo e al benessere, si scontra con un destino crudele dove la speranza non trova posto.
Il plot è ben costruito e ritmato; difficilmente risulta stancante
Fatta eccezione di alcune scene presenti nell’ultimo atto. Sparatorie, regolamenti di conti, inseguimenti, omicidi a sangue freddo rappresentano il filo narrativo della vicenda attorno alla quale ruota il tema della corruzione con la quale si scontra il personaggio di Stefano Accorsi. Parallelamente scorre la storia d’amore che nasce fra Kim Rossi Stuart e la bella studentessa; un elemento che assume un valore simbolico, ossia quello del vero amore in contrasto con lo squallore della violenza e della malavita.
Pur essendo un film crudo e per nulla adatto ad un pubblico ”delicato”, romanzo criminale è un film di grande impatto emotivo e non è errato ammettere o se è più gradito, supporre, che quest’anno Michele Placido ha dato vita ad un nuovo genere: il gangester movie all’italiana.

Stefano Stanzione

 


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