L’on.
Panecaldo parla di atto criminale con responsabilità
precise |
La
verità verrà a galla |
Il consigliere
comunale non ha dubbi sull’esito della vicenda giudiziaria
legata al disastro di via Vigna Jacobini a Roma |
di Caterina
Mollica
L’onorevole
Fabrizio Panecaldo (Lista Civica Roma con Veltroni), consigliere
delegato al parcheggio e, all’epoca dei fatti Presidente
della Commissione Urbanistica del Comune di Roma, sottolinea la
vicinanza alle vittime di questa tragedia, convinto che la magistratura
accerterà con chiarezza le responsabilità sull’accaduto.
Perché a distanza di cinque anni il terreno dove è
avvenuto il crollo è ancora in uno stato di abbandono?
La motivazione non è legata alla volontà del Comune.
Per molto tempo il terreno era sequestrato a causa del processo
in corso. Ci si interroga su cosa fare dell’area e i tempi
della decisione dipendono anche dalla concordanza fra il Comune
e i familiari delle vittime.
Il Comune si è costituito parte civile, però la
legge non ha ancora punito i colpevoli, questa lentezza nella
giustizia da cosa è giustificata?
Anche io faccio parte del Comitato Vittime del Portuense. E’
stato compiuto un atto criminale, però al momento non possiamo
emettere condanne prima della chiusura definitiva del procedimento
giudiziario. E’ evidente che si è agito con imperdonabile
superficialità, l’amministrazione comunale si è
costituita parte civile convinta che ci siano delle responsabilità
precise. In questo paese l’iter burocratico non si ferma
mai alla prima sentenza. Esprimo la mia piena fiducia nella magistratura
e nella capacità dei tecnici di far piena luce sulla vicenda.
Lei ha assistito allo spettacolo del Comitato Vittime del Portuense:
cosa ne pensa?
Lo spettacolo contiene un messaggio forte e positivo, la volontà
ferrea di combattere fino a che la verità non sia sentenziata.
Una rappresentazione molto coinvolgente e un’iniziativa
di grande valore morale alla quale il Comune partecipa con ammirazione.
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