Il responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti: “Il premier, per i suoi atteggiamenti e per i suoi costanti attacchi alle diverse cariche istituzionali, non può aspirare ad una carica che richiede un alto spessore morale ed un perfetto equilibrio nei rapporti con le istituzioni”


Roma - “Mi auguro che le affermazioni del presidente della Camera possano avere un’effettiva valenza nei fatti”. Questo il commento di Oscar Tortosa, responsabile per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti, all’intervista rilasciata da Gianfranco Fini alla trasmissione Potere, andata in onda ieri sera su RaiTre. Il leader di Fli ha attaccato duramente e su più fronti il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rimarcando che l’attuale capo di Governo non potrà mai diventare capo dello Stato.

 

“É chiaro che Berlusconi - chiosa Tortosa, in accordo con quanto ha dichiarato Fini -, per i suoi atteggiamenti e per i suoi costanti attacchi alle diverse istituzioni, non può aspirare al Quirinale. L’ultimo esempio sono le dichiarazioni che il premier ha rilasciato soltanto ieri contro la magistratura. Il Cavaliere definisce i magistrati milanesi un cancro e parla di una guerra civile mossa nei suoi confronti da parte dei pm. È evidente che una persona che fa questo tipo di affermazioni non può aspirare ad una carica che richiede un alto spessore morale ed un perfetto equilibrio nei rapporti con le istituzioni”.

 

L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro, infine, chiede un immediato intervento della classe dirigente affinché si possa andare, quanto prima, alle urne e cambiare le sorti del Belpaese: “L’Italia ha bisogno che nella classe politica emerga l’esigenza di avviare un Governo che affronti i problemi reali del Paese. Gli italiani hanno bisogno di qualcuno che li aiuti ad affrontare i drammi della crisi economica che coinvolgono, soprattutto, le fasce deboli della società, come i giovani, gli operai e i pensionati. Considero un eufemismo definire delicata la fase che stiamo vivendo in questo momento.

Non è più possibile, inoltre, assistere a questa metamorfosi continua dei parlamentari, i quali si muovono con costanti cambi di rotta che favoriscono il premier e vengono ricompensati con poltrone importanti. È legittimo, poi, pensare che lo abbiano fatto e lo facciano esclusivamente per un tornaconto personale che va al di là dei loro discorsi sulla responsabilità degli onorevoli. È ora che si torni alle urne per cambiare le sorti di un Paese che è al collasso e Berlusconi ha l’obbligo di confrontarsi col corpo elettorale. Soprattutto, se si considera che nello stesso Pdl si respira aria di cambiamento, con le diverse correnti interne, e si pensa, da tempo, al dopo Berlusconi”.