In barba ad ogni principio di legalità è iniziata la guerra del petrolio |
Partito il progetto neocoloniale di George Bush |
Scaduto l'ultimatum statunitense, pesanti bombardamenti sulla capitale irachena |
di Ambra Mazzia
Baghdad
. All'alba è scattato l'attacco americano all'Iraq, in
seguito alla scadenza dell'ultimatum lanciato dal governo Bush
al rais. Oltre 40 missili Cruise sono stati sganciati sulla capitale,
insieme a varie bombe "intelligenti" a guida satellitare dirette
su obiettivi strategici, in particolar modo uffici presidenziali,
centri di comando, palazzi situati nella periferia della città
e segnalati come luoghi in cui erano riuniti alcuni tra i più
alti dirigenti del governo, Saddam compreso. Il rais, invece,
è tornato ad apparire in televisione poche ore dopo, esortando
il popolo iracheno a difendere il paese da questo attacco criminale
nei confronti dell'umanità, mentre il suo primogenito Uday in
radio ha chiamato il suo popolo al martirio. La capitale ora è
blindata, strade deserte e negozi chiusi, un silenzio tombale
interrotto solo dal risuonare delle sirene che preannunciano nuovi
ed imminenti attacchi, mentre migliaia di profughi sono già in
viaggio alla ricerca disperata di aiuto ed ospitalità, cose che
non sembrano essere offerte e garantite dai paesi vicini.. In
seguito ai bombardamenti è apparso in tv anche Bush con un discorso
di 4 minuti tenuto nello studio ovale della Casa Bianca: "E' iniziata
la campagna per liberare l'Iraq e decapitare il regime"- ha affermato-
" ma si preannuncia una guerra più lunga e sanguinosa del previsto".
E se dal governo statunitense vengono continuamente diffusi comunicati
volti a ribadire la volontà di non massacrare civili e lanciare
attacchi "chirurgici" contro obiettivi ben delineati, crescono
comunque le polemiche internazionali: mentre Israele e Afghanistan
appoggiano questa linea politica, Palestina, Francia, Germania,
Cina e Russia la condannano duramente, evidenziandone la piena
illegittimità. In Italia il Presidente del Consiglio ha già sottolineato
durante la riunione di ieri in Parlamento come il nostro paese
non sia belligerante, non offrendo né uomini, né mezzi, ma concedendo
semplicemente l'utilizzo di basi italiane e il sorvolo dello spazio
aereo, ma non per attacchi diretti contro l'Iraq. Dall'opposizione,
invece, Berlusconi viene accusato di essere ambiguo e codardo:
"Lei sostiene la legittimità di questa guerra?- urla Fassino in
aula- " e allora abbia il coraggio di prendervi parte!". Ora si
attendono notizie più dettagliate sullo svolgersi degli eventi,
ma è comune a tutti noi il desiderio che questa guerra non mieta
molte vittime innocenti e si concluda il più presto possibile.
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