Street Art i Muri Raccontano
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Street Art i Muri Raccontano
Oggi è facile camminando per i quartieri romani imbatterci in grandi opere murarie apposte su palazzi. I quartieri maggiormente interessati sono quelli periferici come ad esempio San Basilio (IV municipio) il Trullo, Garbatella, Ostiense e via dicendo.
Il ruolo di essere fattore di comunicazione lo ritroviamo fin dai tempi del Muralismo messicano (1910-1920), nel momento in cui gli artisti ne riscoprono il valore sociale, e lo utilizzano come stimolo per un vero cambiamento socio-culturale. In quegli anni la Rivoluzione del Messico fu la riscoperta del Messico da parte dei messicani e il ruolo dei Murales fu quello di disvelare l'esistenza di un'identità culturale rimasta fino ad allora latente. Il Murales è prima di tutto un'arte collettiva che ha una funzione comunicativa e didascalica che appartiene a chiunque la stia guardando prescindere dalla sua estrazione sociale . Proprio per questo motivo possiamo considerare i Murales come un'arte sociale che può contribuire alla crescita di un paese e della sua cultura.
Parliamo di Muralismo messicano perché esso viene considerato la prima Avanguardia americana e si esprime attraverso nuovi e diversi linguaggi impressi su ampi edifici pubblici ampiamente visibili da tutta la popolazione. Viene Riconosciuto come Arte ufficiale della Rivoluzione e sostenuto dal Programma di Arte pubblica finanziata dal governo. Dal 1930 si espande in tutta l’America Latina dove assurge al ruolo di ‘alfabetizzazione’ per immagini.
Negli anni Trenta il Muralismo approda, grazie agli stessi artisti messicani da radici tutt'altro che incolte, negli Stati Uniti ed aprono la strada a nuove sperimentazioni artistiche e nuove idee agli artisti statunitensi che, seguendo le intuizioni del pittore Siqueiros sull'Incidente Controllato, iniziano a non pulire i pennelli ma li lasciano sgocciolare sulla tela. Tra questi nuovi artisti statunitensi possiamo trovare un giovane ventenne allora sconosciuto che risponde al nome di Jackson Pollok. Durante il Movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, i Muri ripresero a parlare grazie ad artisti dal calibro di Jacob Lawrence e Faith Ringgold che, con le loro opere d’arte, hanno affrontato i temi della disuguaglianza razziale, la segregazione e la lotta per i diritti civili.
Per tornare al titolo, Roma negli ultimi anni ha visto un fiorire di questo fenomeno artistico il quale, che ha donato nuova vita e un nuovo volto ai suoi quartieri: la Street Art.
Con questo nuovo fenomeno Roma assume due volti infatti, se da un lato essa è celebre per le sue bellissime rovine e le maestose piazze dall'altro, tra i vicoli nascosti e sulle facciate dei palazzi periferici emerge l'arte contemporanea vibrante e capace di raccontare storie moderne e tematiche sociali.
Tra i vari quartieri interessati dall'arte Murale mi piace ricordare il progetto "SanBa 2014" progetto nato da un'idea dell'Associazione Walls e che prende il nome dal quartiere San Basilio dove è possibile ammirare, sui palazzi delle case popolari, grandi e importanti opere d'arte alcune firmate da Hitnes, Iacurci, Blu e Liquen. Il progetto non ha avuto solo finalità estetiche ma anche e soprattutto di inclusività sociale. Durante la fase di esecuzione dei Murales gli abitanti degli stabili e del quartiere hanno collaborato con gli artisti sia nelle riunioni e negli
incontri che hanno preceduto il progetto sia, offrendo loro un pasto mentre erano impegnati per ore ed ore nella realizzazione dei lori lavori.
Nel 2021 prende avvio il progetto P.A.T. (Pittori Anonimi Trullo) che si è svolto nell' antica borgata Costanzo Ciano nata nel 1939 nata per accogliere i cittadini romani sfollati che rientravano dalle colonie e quelli rimasti senza un tetto dopo che il centro di Roma venne gli devastato in epoca mussoliniana.
Il progetto prende vita nasce da un gruppo di artisti locali composto da pittori e poeti e P.A.T. è l’acronimo che si può trovare su poesie e murales della strada insieme alla piuma d’oca, simbolo del collettivo. Pittori e Poeti con i loro versi e le loro immagini colorate sono stati in grado di far emergere la bellezza della zona, un tempo fortemente degradata. Tutte le opere sono state realizzate durante la terza edizione del Festival Internazionale della Poesia di Strada nel 2015, rassegna focalizzata sul tema dei viandanti che ha di fatto trasformato il quartiere in un laboratorio creativo a cielo aperto.
..P.A.T. ha una storia diversa ma parallela i poeti iniziano a scrivere i loro versi sui muri nel 2010 ed il loro collettivo esiste dal 2012. Sono 7 ragazzi delle case popolari che nella notte lasciano sui muri del loro quartiere rime baciate o quartine. A loro sette nel 2013 si unisce Mario, un imbianchino, non più tanto giovane, che inizia a cancellare scritte ingiuriose dai muri ed a sostituirle con campiture color azzurro, turchese, verde e così nasce P.A.T a cui, nel 2015 si unisce anche lo Street Artis Solo il quale inizia a disegnare i suoi ormai riconoscibili Super eroi. Nel 2015 nasce anche l'opere NINA a cui è abbinata la poesia "Nina Nun Piagne".
Sempre nel 2015 Il collettivo del Trullo raggiunge la maturità artistica ed organizza il Festival della Poesia di strada e ai primi artisti se ne aggiungono altri arrivati da tutta Italia e che lasciano in regalo al Trullo undici opere pittoriche murali di grandi dimensioni.
Tra gli artisti presenti si ricordano qui:
- Klevrae Sugar Kane "Volto dell'arcangelo Raffaele -patrono del Trullo-
- Solo "Laura la rossa"
- Caos "Viaggio interstellare"
- Bol23 "Lallo il Pappagallo" "Pinger"
- Moby Dick "Donne d'oriente"
- Diamond "Ci ancoriamo per navigare altrove".
Da oggi invito i lettori ad alzare lo sguardo ogni volta che passano per i loro o altrui quartiere per ammirare queste splendide ed effimere opere d'arte perché, essendo esposte all'intemperie del tempo, ciò che ammiriamo oggi domani sarà già cambiato. I Muri della nostra città parlano sempre e per questo soffermarsi a guardarli significa anche capire cosa gli artisti vogliono trasmetterci circa la nostra attuale società. I murales sono opere popolari perché essendo fuori dagli spazi museali sono gratuitamente fruibili a tutti senza distinzioni di razza, età o genere. Soffermiamoci quindi ad ammirarne le forme ed i colori lasciamoci attraversare da essi riflettendo intimamente su tutte le sensazioni ed emozioni che riescono a donarci pensando che i Murales ci appartengono, sono parte della nostre vite e sono lì per comunicarci qualcosa.
Se l'articolo è stato di vostro interesse e se volete avere altre informazioni su queste opere d'arte a cielo aperto o volete programmare visite o partecipare ad un incontro potete scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.