Per chi suona...Campanella

Rubrica a cura di Pierfrancesco Campanella  

Nella splendida cornice della terrazza di Civitanova del Sannio, si è svolta ieri pomeriggio la presentazione del libro "Ti racconto il mio cinema" di Giovanna Mezzogiorno. L'incontro con l'autrice, patrocinato dal Comune di Civitanova del Sannio, presieduto dal sindaco Roberta Ciampittiello, dalla Biblioteca comunale e dall'Ordine dei Giornalisti del Molise, diretto dal Presidente Vincenzo Cimino, è stato moderato dal giornalista e saggista cinematografico Emanuele Pecoraro.

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La scelta di presentare il libro nel piccolo paese dell'entroterra molisano non è affatto casuale. Per la Mezzogiorno questo è un luogo del cuore, legato a tanti bei ricordi della sua infanzia e della sua adolescenza, dove ha modo ancora oggi di ritemprarsi dalle fatiche del set. Una tradizione di famiglia, adottata fin dai primi anni settanta dal padre Vittorio Mezzogiorno e dalla madre Cecilia Sacchi che a Civitanova del Sannio hanno trascorso giornate spensierate, tra la lettura di un copione e l'altro, e che oggi riposano nel cimitero posto a pochi metri dal centro abitato.

Il volume, edito da Mondadori e impreziosito dalle belle illustrazioni di Laura Perez, non è una semplice autobiografia dell'attrice ma un viaggio personale dove la Mezzogiorno ci racconta come si fa cinema, dalla sceneggiatura al montaggio della pellicola, condividendo non solo i suoi ricordi legati al set, ma anche le sfide e le emozioni vissute dietro le quinte. Si tratta di un testo che stupisce per la chiarezza e la semplicità con cui vengono spiegati ai ragazzi i reparti che compongono la complessa macchina del cinema, dall'idea del soggetto agli effetti speciali, dai segreti della recitazione alla sapiente maestria dei registi e dei direttori della fotografia.

Un viaggio nella storia del cinema, che mette in rilievo i momenti salienti della magia delle proiezioni, dalle felici intuizioni sulla camera ottica da parte di un genio come Leonardo Da Vinci nel 1515, passando per le lanterne magiche realizzate da Athanasius Kircher nel 1646, per approdare alla fatidica data del 28 dicembre del 1895, quando i fratelli Lumiere proiettarono in pubblico il loro primo film "L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat". 

Sollecitata dal preparato giornalista Pecoraro, la pluripremiata attrice (che vanta un carnet invidiabile di premi tra cui un David di Donatello, quattro Nastri d'argento, una coppa Volpi e un riconoscimento conferito dalla "National Society of Film Critics" statunitense) ha raccontato alcuni momenti importanti della storia del cinema, dalla nascita dello studio system alla costruzione dello star system, passando in rassegna celebri icone del cinema muto come Gloria Swanson e Mary Pickford e registi - a lei molto cari - come Charlie Chaplin e Federico Fellini. 

L'occasione dell'incontro è stata anche un modo per riannodare il filo dei ricordi di una trentennale carriera: dagli anni della formazione nei laboratori organizzati da un pilastro del teatro contemporaneo come Peter Brook alle recenti interpretazioni sul grande schermo, diretta da importanti cineasti come Wim WendersMarco BellocchioFrancesca ArchibugiGianni AmelioMichele Placido e Cristina Comencini. La Mezzogiorno ha anche ricordato il suo debutto sul grande schermo ne "Il viaggio della sposa" di Sergio Rubini e il felice incontro con Ferzan Ozpetek nelle celebri pellicole "La finestra di fronte" e "Napoli velata". Come ha giustamente sottolineato il giornalista Emanuele Pecoraro "a differenza di tanti film corali, diretti dal cineasta turco, le due pellicole mettono in evidenza la straordinaria bravura della Mezzogiorno, capace da sola di ipnotizzare lo spettatore con l'intensità della sua interpretazione". 

Una carriera costruita anche sul coraggio di dire alcuni "no" a sceneggiature e a ruoli che non l'hanno particolarmente convinta: dal sequel de "L'ultimo bacio" di Gabriele Muccino a ben due richieste di affiancare Pippo Baudo nella conduzione del "Festival di Sanremo". Nel giorno segnato dalla scomparsa del grande conduttore, la Mezzogiorno ha ricordato con affetto la premura e l'attenzione dimostratale in una intervista rilasciata in una edizione di "Domenica in", da lui condotta. 

La carriera della Mezzogiorno è stata anche segnata da felici incontri come quello con Angela Molina, musa prediletta da cineasti spagnoli come Luis Bunuel e Pedro Almodovar, nella pellicola "Malefemmene", ambientata in un carcere femminile e ispirata alla storia vera dell'attrice Gioia Scola, prodotta dalla stessa Gioia Scola per la Sagittario Film e distribuita nella sale da Medusa e con Massimo Girotti, indimenticato interprete di "Ossessione" di Luchino Visconti e di "Roma ore 11" di Giuseppe De Santis, nella sua ultima interpretazione per il grande schermo ne "La finestra di fronte" di Ferzan Ozpetek.

L'incontro, particolarmente apprezzato dal numeroso pubblico presente, si è concluso parlando dell'esordio dietro la macchina da presa della Mezzogiorno nel coraggioso cortometraggio "Unfitting", una denuncia contro la violenza psicologica subita dalle attrici, spesso valutate solo in base all'età e all'aspetto fisico.

Un silenzio profondo, quello che racchiude le sensazioni più preziose dell’animo umano, ha accompagnato il concerto spettacolo Italian Soundtracks in the World, tenutosi presso la suggestiva cornice del Teatro Romano di Minturnae, testimoniando la sentita e coinvolta partecipazione di un pubblico numerosissimo.

Scipione al piano

Docente presso il Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma, compositore, direttore d’orchestra, pianista, clarinettista, orchestratore e arrangiatore, Umberto Scipione è uno dei massimi esponenti della musica italiana nel mondo. Ruolo prestigioso acquisito sia grazie alla sua pluripremiata professione di compositore di colonne sonore per film di grande successo (Il principe abusivo, Benvenuti al Sud, Sotto una buona stella, Chi ha incastrato Babbo Natale?, Io e te dobbiamo parlare, tanto per citarne alcuni) sia per le sue acclamate esibizioni concertistiche a livello nazionale e internazionale. Senza tralasciare la prestigiosa vittoria nel 2024 al World Soundtrack Award per le musiche del film La Guerra dei nonni e tanti altri riconoscimenti.

Scipione con i suoi artisti

Una serata d’incanto al di là di ogni aspettativa – ha commentato Umberto Scipione dopo l’acclamata performance  – sia per il gran numero di spettatori (ho saputo di tante persone che purtroppo non sono riuscite ad accedere al Teatro perché pieno) sia per l’atmosfera carica di vibrazioni che sentivo formarsi attimo dopo attimo, nota dopo nota, in uno scambio continuo di emozioni tra noi artisti sul palco e il pubblico in religioso silenzio, che al termine di ogni esecuzione si apriva in applausi scroscianti, abbracciando me e tutto il mio team, dagli orchestrali ai cantanti alle ballerine, con caloroso affetto. Mi ha colpito profondamente alla fine del Concerto salutare spettatori commossi che si complimentavano con occhi velati di lacrime. Riuscire ad accarezzare il cuore del pubblico, accendere un sorriso sul suo volto per ‘quell’attimo di felicità’ è la gioia più grande che un artista possa provare! È questo il momento magico che la Musica mi regala e senza il quale non potrei vivere”.

Meritati applausi di fine concerto

Il Concerto, in ricordo del Sen. Mario Costa, già Presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo di Latina e fautore della riapertura del Teatro Romano di Minturnae nel 1960, è stato promosso in collaborazione con la Casa del Sole Clinica Polispecialistica Tommaso Costa,  nell’ambito delle “Serate a Minturnae” della rassegna “Minturno Scauri 2025, un’estate da vivere” a cura dell’Amministrazione comunale, con il patrocinio della Provincia di Latina e con il supporto della Direzione Regionale Musei Lazio, del Parco Archeologico di Minturnae - Ponte Real Ferdinando.

Anche parti di danza nello spettacolo di Scipione

Italian Soundtracks in the World, strizzando l’occhio al Musical, ha dunque trascinato gli spettatori in un viaggio senza tempo attraverso melodie nate per il Cinema, ma che vivono dei sogni e delle realtà di ognuno di noi. Sul palco dal respiro millenario ha preso vita uno spettacolo durante il quale Umberto Scipione ha presentato la propria visione della Musica, raccontando l’Universo della creazione di una Colonna Sonora, accompagnando per mano il pubblico nel laboratorio segreto del compositore. In un percorso di grandi emozioni, la musica si è alternata a ricordi e aneddoti legati alla composizione dei brani interpretati, ai rapporti con i registi, al mondo della produzione.

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C’è stato anche il tempo di omaggiare colleghi prestigiosi come Ennio Morricone, Luis Bacalov, Nino Rota e Stelvio Cipriani in un vero e proprio spettacolo corale, grazie alla presenza sul palco, insieme al compositore – alternatosi al pianoforte e al clarinetto – di artisti di notevole talento, in gran parte espressione dell’eccellenza del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, dove Scipione è docente da vent’anni. Dieci sono i Professori d’Orchestra: Guido Terracciano (Chitarre) Marco Gerolin (Fisarmonica), Nico Ferrera (Percussioni), Nicolò Pulcini (Tromba), Camilla Refice (Flauto), Valerio Gennarini (Oboe), Vittoria Vignaroli (Violino), Dario Sordini (Violino), Simona Ruisi (Viola), Alice Romano (Violoncello). Tre i cantanti: il Soprano Kang Da Hyun, il Tenore Seo Jun Yun, la Pop Singer Marta Verrecchia. Con le ballerine Martina Marcucci e Nicole Cavalluzzo. Consulente musicale Matteo Ilardo.

Scipione sorride al pubblico

(FOTO DI DANIELE IZZI E COSMO DI SCHINO)

Pubblico volentieri il comunicato stampa elaborato da Gabriella Sassone per annunciare la scomparsa di Patrizia Brandimarte, una vera istituzione del cinema italiano, mia grande amica.

Patrizia Brandimarte con il regista Pierfrancesco Campanella

Lutto nel mondo del cinema e della mondanità romana. E’ scomparsa la nota e storica press agent cinematografica e organizzatrice di premiere ed eventi spettacolari Patrizia Brandimarte. Patrizia è volata in cielo alle 9 di giovedì 22 maggio dopo aver lottato per 3 giorni in terapia intensiva all’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina in seguito ad un delicatissimo intervento d’urgenza all’intestino. Aveva 78 anni e la voglia di vivere di una ragazzina. L’adorata figlia Alessandra Luna, nata dal suo amore con Luciano Luna, produttore e braccio destro dei Cecchi Gori, con sua figlia Margherita e il marito di Patrizia, il marchese Gregorio del Gallo di Roccagiovine, ringraziano tutta l’equipe dell’ospedale guidata dal prof. Vincenzo Valentini, grande amico di Patrizia e suo medico di fiducia che ha fatto il possibile e l’impossibile per salvarla. La Brandimarte la conoscevano e stimavano tutti, impossibile non notarla e non ricordarla per sempre con quei suoi outfit unici, i lunghi capelli biondi sempre perfettamente abboccolati, i maestosi gioielli, anelli e bracciali spettacolari di sua creazione, non passava certo inosservata.

Patrizia Brandimarte con Franco Nero e Gregorio del Gallo di Roccagiovine

Tutti la credevano immortale con quel suo carattere forte, dominante, la sua allegria, la simpatia, la voglia di uscire tutte le sere, mai stanca, mai doma. Un vulcano sempre in eruzione. Era una donna generosissima e pronta sempre a farsi in quattro per le persone che amava. Nel cinema aveva iniziato a muoversi da giovane, prima come costumista, poi come ufficio stampa. E’ stata l’ufficio stampa di moltissimi film e la press agent di tanti divi di cui era sempre diventata grande amica. Basti ricordare i suoi legami con Mickey Rourke, Quentin Tarantino, Franco Nero e Vanessa Redgrave, Zeudy Araya e Franco Cristaldi, Massimo Spano, Lucio Dalla e la Laura Antonelli dei tempi d’oro. Grandi amici anche lo stilista Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri. In coppia con Antonio Flamini è stata una delle prime organizzatrici di anteprime cinematografiche hollywoodiane per il lancio di tantissimi film Disney, del primo “Harry Potter” dove al cinema Embassy di Roma fu ricostruita la stazione ferroviaria della pellicola. E poi il lancio di “Jurassic Park”, “Casper”, “L’incredibile Hulk”, “Follia” con Natasha Richardson. Il party per il suo ultimo compleanno, lo scorso settembre, era ispirato al film “Beetlejuice, Beetleejuice” di Tim Burton e lei si era presentata con la parrucca nera e cicatrici in volto per impersonare Delores, ovvero Monica Bellucci.

Foto storica Patrizia Brandimarte e la figlia Alessandra

Sempre presente sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia al braccio del marchese Gregorio del Gallo di Roccagiovane: da 40 anni formavano un’invidiabile coppia super cool e divertentissima. Impossibile ricordare tutti i suoi lavori. I suoi grandi amori, oltre il marito, erano la figlia Alessandra e la nipotina Margherita: le chiamava anche dieci volte al giorno visto che si erano trasferite a vivere nel Principato di Monaco. Non vederle quotidianamente era il suo cruccio maggiore. Amava anche tantissimo gli animali e la potevi incontrare al tramonto con i suoi tre cagnolini al guinzaglio al Pincio e subito dopo a sorseggiare uin drink all’hotel de Russie. Mondanissima e amante delle feste e delle belle serate, Patrizia amava la vita e amava festeggiarla: il suo motto era “Vivi la vida!”. Tanto che i suoi funerali che si terranno lunedì 26 maggio alle ore 15,30 alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma non saranno tristi ma celebreranno la vita, come Patrizia avrebbe desiderato.

Brandimarte col regista Pierfrancesco Campanella

Si è conclusa con grande successo ad Atrani, autentica perla della Costiera Amalfitana, la Fiera del Libro e dell’Editoria Amalfi Coast, tenutasi il 31 maggio e 1° giugno. Due giornate intense tra parole, musica, libri e riflessione civile, che hanno visto protagonisti oltre 20 autori da tutta Italia, numerose case editrici e appuntamenti di grande suggestione, come il concerto al tramonto sulla spiaggia e l’adesione alla campagna #PostoOccupato, contro la violenza di genere.

Nunzio Bellino e Giuseppe Cossentino Cuore elastico Fiera del Libro Amalfi Coast Atrani

Tra i momenti più apprezzati, la presentazione e firmacopie di "Cuore elastico", il libro che racconta la toccante storia di Nunzio Bellino, attore e personaggio televisivo, scritto insieme all’autore e sceneggiatore Giuseppe Cossentino. Le presentazioni sono state moderate dal direttore artistico e giornalista Antonio Di Giovanni, che ha saputo valorizzare con sensibilità e competenza i contenuti e il vissuto degli autori, creando un dialogo profondo con il pubblico.

"Cuore elastico"  è un romanzo autobiografico che narra la vera storia di Nunzio Bellino, affetto dalla rara Sindrome di Ehlers-Danlos, una malattia genetica del tessuto connettivo che provoca fragilità cutanea, dolori e altre gravi complicanze. Il libro racconta il suo percorso di vita, dall’infanzia segnata dalla malattia e dalla discriminazione, al riscatto personale nel mondo del cinema, della televisione e dello spettacolo. Un’opera potente che lancia un messaggio di accettazione, inclusione e coraggio, e che trasforma il dolore in arte e in testimonianza.
 Tutti i proventi del libro saranno devoluti alla ricerca scientifica sulle malattie rare, rafforzando ulteriormente il valore sociale del progetto.

Nunzio ha emozionato i presenti con il suo cavallo di battaglia, un monologo sulla diversità che ha commosso e lasciato il segno.

Durante l’incontro, Giuseppe Cossentino ha presentato anche il suo apprezzatissimo romanzo "Passioni senza Fine", tratto dall’omonimo radiodramma che produce da anni con grande successo. Una storia intensa di amori, intrighi e relazioni che ha appassionato lettori e ascoltatori in tutta Italia.

 L’evento ha visto la partecipazione straordinaria della madrina Lorella Di Biase, giornalista e autrice RAI, e della delegazione della Regione Toscana, rappresentata dalla giornalista Elena Tempestini, a conferma della rilevanza nazionale dell’iniziativa.

 Per due giorni, Atrani si è trasformata nella capitale della cultura della Costiera Amalfitana, confermandosi luogo d’incontro tra bellezza, parole e impegno civile.

Serata di cinema e grandi emozioni Venerdì 9 Maggio 2025 presso la Sala Cinema Anica di Roma, dove alla presenza di un ricchissimo pubblico di ospiti appartenenti al mondo dello spettacolo, è stato proiettato in anteprima il docufilm Nel nome dell'odio, produzione Freak-O-Rama scritta, prodotta e diretta da Federico Caddeo.

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Un docufilm che racconta nel dettaglio la storia di Teste rasate, cult movie del cinema sociale italiano diretto nel 1993 da Claudio Fragasso su sceneggiatura della compagna di vita Rossella Drudi, scomparsa il 19 Febbraio 2025, così ricordata dall’autore di Palermo Milano solo andata: “Nel nome dell’odio è dedicato a Rossella Drudi, compagna e mia grande collaboratrice. Il nostro sodalizio è cominciato più di cinquant’anni fa e ha portato come risultato tutta una serie di film inizialmente solo di genere, per lo più girati all’estero, poi ad un secondo esordio, quello dei lungometraggi realizzati in Italia, dei quali il primo fu proprio Teste rasateSono profondamente grato a Federico per aver realizzato questo bellissimo documentario, che ne ripercorre la lavorazione e tutto l’excursus, rievocando oltretutto il periodo di uscita in cui, specialmente a Roma, si era sviluppato il fenomeno dei naziskin. Un documentario che inoltre celebra nel modo migliore Rossella, la quale, oltre ad essere sceneggiatrice del film, si documentò in maniera diretta sul fenomeno”.  

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Teste rasate interpretato da Giulio BaseGianmarco Tognazzi Stefano Molinari, questi ultimi due presenti anche alla proiezione all’Anica, cui hanno partecipato, tra gli altri, gli attori Howard Ross (Lo squartatore di New York), Corrado Solari (Giù la testa), Manuela Morabito (Operazione vacanze), Adriana Russo (Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande), Gianni Franco (Rats – Notte di terrore), Nicola Acunzo (Vallanzasca – Gli angeli del male), Sebastiano Somma (Rimini Rimini), Ivan Lucarelli (Concorso di colpa), Cinzia Carrea (Coppia omicida), Maurizio Matteo Merli (Milano Palermo – Il ritorno), Enrico Lo Verso (La scorta), Ciro Buono (Django undisputed) e Massimo Vanni (Squadra antifurto), l’organizzatore generale Angelo Iacono (Profondo rosso), il musicista Stefano Mainetti (Zombi 3) e i registi Raffaele Picchio (Morituris), Sasha Alessandra Carlesi (Le grida del silenzio), Daniele Catini (Buona la prima), Andrea D’Emilio (Il dolore nascosto), Luca Boni Marco Ristori (Eaters).

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E, oltre a Sergio Cammariere, che curò la colonna sonora di Teste rasate e che figura nel cast di Nel nome dell’odio insieme allo scenografo Claudio Bissattini, al montatore Ugo De Rossi e all'attrezzista Vincenzo Luzzi, accompagnato dal distributore americano del documentario, David Gregory, ha partecipato con grandissima sorpresa all’anteprima Sean Baker, aggiudicatosi proprio quest’anno quattro premi Oscar (regia, film, montaggio e sceneggiatura originale) grazie al suo lungometraggio Anora, che di ambite statuette ne ha conquistate in tutto cinque.

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Simpatico e sfoggiante un atteggiamento per nulla accostabile a quello di una star internazionale, Baker, che ha rivelato essere grande fan di Rossella Drudi e Claudio Fragasso, si è intrattenuto piacevolmente con quest’ultimo e Caddeo, il quale, a proposito del suo documentario, ha dichiarato: “Ho deciso di realizzare Nel nome dell’odio per celebrare la mia profonda e antica amicizia con Rossella, Claudio e Sergio Cammariere. Mi interessava raccontare la storia di questo film così frainteso, rischioso e particolare. Con l’improvvisa scomparsa di Rossella il documentario ha in qualche modo cambiato forma ed è diventato il mio modo per ricordarla. Poterlo presentare stasera davanti ai suoi e ai miei amici rappresenta per me una grande emozione”. 

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Ah, dimenticavo: alla bellissima serata c'era anche il sottoscritto!

(Photo credits: Giancarlo Fiori )                             

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