'Ci attaccano e noi rispondiamo'. La crisi in Libano secondo l'analisi di un parlamentare Hezbollah Hussein al-Hajj Hasan è un deputato Hezbollah nel Parlamento libanese. Lo abbiamo intervistato.

Credete di aver fatto la cosa giusta quel 12 luglio?
"Vorrei prima di tutto ricordare che questa guerra l'ha voluta Israele. Sono loro che stanno portando distruzione".

Sì, ma anche voi sparate contro le città israeliane.
"È legittima difesa. Ci attaccano e noi rispondiamo. Ci hanno costretto ad agire così".

Perché vi attaccano?
"Perché vogliono distruggere il Paese. Questo conflitto non ha niente a che vedere con i due soldati prigionieri. Israele aspettava da tempo un'occasione per colpire. E ora lo sta facendo in modo barbaro, accanendosi sui civili".

Anche voi colpite i civili senza riguardo. Adesso cosa pensate di fare?
"Continuiamo a combattere e resistere. Fino alla fine".

Non c'è altra soluzione?
"Il cessate il fuoco incondizionato e poi lo scambio dei prigionieri con un negoziato indiretto".

Quindi il vostro obiettivo è solo quello di ottenere lo scambio dei prigionieri. Non v'interessa distruggere Israele come dite nei vostri documenti?
"L'entità sionista è un cancro per tutta la regione e lo vediamo ogni giorno in Palestina. Ma adesso il nostro scopo non è la guerra totale".

Nasrallah ha detto che questa è una battaglia dell'intera nazione araba e musulmana. Vi sentite di rappresentare il mondo arabo-islamico?
"Solo Hezbollah. Ma senza dubbio, vedendo il sostegno popolare che in questi giorni riceviamo dalle piazze di tutto il mondo arabo-musulmano, ci sentiamo difensori di una causa che non è solo nostra".

Se combattenti arabi o mujaheddin musulmani vi offrissero il loro aiuto dall'estero, lo accettereste?
"No. Non abbiamo bisogno di aiuto da nessuno. Con le nostre forze vinceremo".

 

Fonte:  http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1347587/&print=true