Mondo Mandy
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di Silvia Bizio
Prima il pop. Poi Hugh Grant. Ora un film con Diane Keaton. I successi e i sogni di una ragazza in carriera Mandy Moore
Cantante prima e attrice poi, Mandy Moore, 22 anni, ha dato segni di notevole precocità esibendosi nella sua nativa Orlando, la Mecca del teen pop, per poi affermarsi con l'album 'Candy' (2000). Nel cinema, dopo 'Romance and Cigarettes' di John Turturro e la satira 'American Dreamz', accanto a Hugh Grant, la Moore sarà a febbraio sugli schermi italiani con la commedia 'Because I Said So', con Diane Keaton nei panni della madre che le organizza una serie di disastrosi incontri nel tentativo di impedirle di fare i suoi stessi sbagli. Mandy, la sua vita dev'essere cambiata moltissimo negli ultimi anni.
"Eccome! Quando ho cominciato col cinema stavo barcamenandomi nella transizione da cantante ad attrice. Poi c'è stato il passaggio da adolescente a donna, altro momento difficile nella dinamica tra un'artista e il pubblico. Con 'American Dreamz' per la prima volta ho cominciato a sentirmi più realizzata, e mi è piaciuto molto. E con 'Because I Said So' ancora di più".
Non si è sentita intimidita a recitare accanto a divi come Hugh Grant o Diane Keaton?
"Non ne parliamo. Hugh Grant è una vera star e un genio della comicità, e ha cercato di tirare fuori il meglio di me, ma temo di essere stata troppo emozionata per imparare la sua lezione. Dopo aver lavorato con un divo come lui è stato più facile affrontare Diane Keaton".
Ci racconta com'è iniziata la sua carriera?
"Grazie a un impiegato della FedEx, giunto a portare un pacco allo studio di registrazione dove avevo degli amici. Mi ha sentito cantare, ha voluto il demo e lo ha portato a un amico alla Epic Records. Tre mesi dopo registravo un album a New York. Avevo 14 anni, è successo tutto di corsa, per un po' non ci ho capito niente".
Ora che non ha più 14 anni, che vita fa?
"Molto più normale di quanto si possa pensare. Non trovo la vita notturna molto eccitante, mi sembra di aver saltato quella fase della vita. Mi piace lavorare, è così che mi diverto, e mi considero molto fortunata perché amo quello che faccio".