Hamas ha ordinato un cessate il fuoco immediato ai suoi combattenti e a tutti i gruppi alleati.

A darne notizia un alto esponente del partito islamico, Ayman Taha, precisando che Israele ha una settimana per ritirare le sue truppe dalla Striscia di Gaza. L'annuncio "è uno sviluppo positivo", ha dichiarato Andy David, portavoce del ministero degli esteri a Gerusalemme. "Il ritorno della quiete e della sicurezza - ha detto - era l'obiettivo per il quale le forze armate avevano lanciato l'operazione Piombo Fuso a Gaza. Israele non ha mai inteso restare nella Striscia di Gaza e se davvero ci sarà la quiete e cesserà il contrabbando di armi a Hamas, l'esercito si ritirerà progressivamente da tutte le posizioni che ora occupa nella Striscia".

Già iniziato il ritiro dell'esercito israeliano - Le truppe israeliane si sono ritirate dalle pozizioni strategiche intorno a Gaza City. Lo hanno riferito diversi testimoni che hanno visto i militari lasciare le postazioni ai confini a est e a nord di Gaza. La tv israeliana ha mostrato le immagini dei soldati in movimento. Molti militari mostrano bandiere e segni di vittoria. Le unità corazzate si sono riposizionate presso i confini della Striscia di Gaza, restando comunque in territorio palestinese.

Anche Obama lavora per la pace - Il presidente eletto Barack Obama ha dato il benvenuto al cessate il fuoco e si è detto impegnato ad aiutare Israele e i palestinesi a lavorare verso la pace. Attraverso la sua portavoce Obama ha aggiunto che dirà di più sulla situazione in Medio Oriente dopo il 20 gennaio quando si sarà insediato come presidente alla Casa Bianca.

Gli scontri che hanno avuto luogo nel giorno del cessate il fuoco - A poche ore dall'inizio della tregua unilaterale proclamata da Israele nuove violenze oggi a Gaza e nel Neghev si sonbo registrati combattimenti. In mattinata una decina di razzi sono stati sparati da Gaza da miliziani palestinesi su località israeliane (dove sono esplosi senza provocare vittime), mentre presso Gaza si sono verificati due scontri a fuoco fra miliziani e reparti militari israeliani che ancora stazionano nella Striscia. Israele afferma di aver colpito una cellula di lanciatori di razzi nel nord della Striscia. Fonti locali riferiscono da parte loro della uccisione di un civile nel sud della Striscia. La tregua, ha confermato il premier Ehud Olmert, è ancora fragile e va seguita "minuto per minuto".

Il cessate il fuoco non vincola Hamas - I soldati, ha precisato, hanno avuto ordine di reagire se attaccati o se notavano lanci di razzi. Da parte sua un dirigente di Hamas, Ahmed Yussef, ha detto che la tregua unilaterale decisa da Israele non vincola Hamas. Allo scopo di rafforzare la tregua il presidente egiziano Hosni Mubarak ha convocato a Sharm un vertice a cui partecipano il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, il segretario della Lega araba Amr Mussa, il presidente dell'Anp Abu Mazen e diversi Capi di Stato e di governo europei fra cui Nicolas Sarkozy, Angela Merkel, Silvio Berlusconi, José Luis Zapatero, e Gordon Brown.

Concluso il vertice di Sharm - Si è concluso la seduta plenaria del vertice di Sharm el Sheikh. Il presidente egiziano, Hosni Mubarak, ha cominciato una conferenza stampa, con i leader che vi hanno partecipato. Presente anche il presidente palestinese Abu Mazen, mentre fino a ieri sera la sua partecipazione non era stata confermata al Cairo. "Dico agli israeliani che non ha nessuna utilità per loro restare a Gaza" - ha detto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, nel suo intervento al vertice, aperto poco prima dal presidente egiziano, Hosni Mubarak. "Bisogna impedire l'arrivo delle armi nella Striscia di Gaza per evitare gli attentati suicidi", ha affermato Sarkozy.

L'Italia in prima linea - I Carabinieri italiani potranno controllare i valichi' di frontiera tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, propone Berlusconi. L'Italia, aggiunge il premier - offre la sua partecipazione per la lotta al traffico di armi verso Hamas ed anche 'ad eventuali azioni per evitare che il contrabbando di armi possa prodursi nella zona del mare'. E rilancia la proposta di un 'grande Piano Marshall per la Palestina di cui l'Italia vuole essere capofila' e di una conferenza di pace a Erice. Dopo la tregua raggiunta in queste ore a Gaza, ora serve che ci sia 'un progressivo ritiro delle forze israeliane' dalla Striscia, Berlusconi riferisce che l'auspicio ribadito da tutti i partecipanti al vertice e' che ci sia 'una riconciliazione all'interno dei palestinesi tra Hamas e l'Autorita' nazionale palestinese'. C'e' una iniziativa italiana per curare bambini palestinesi feriti in ospedali egiziani con dei medici italiani e il ministro degli esteri Frattini arrivera' domani alla testa di un convoglio di aiuti umanitari che andra' a Gaza. 'Bisogna operare operare con l'Ue e la nuova amministrazione americana - spiega il premier al termine del vertice di Sharm el Sheik - per uscire questa crisi e l'Italia e' pronta a fare un grande sforzo tangibile e tutto il suo dovere per risolvere questo problema'.

Benedetto XVI: "Approfittare degli spiragli aperti con la tregua" - Il Papa chiede di accompagnare "gli sforzi che numerose persone di buona volontà stanno compiendo per fermare la tragedia" a Gaza e spera "vivamente che "si sappia approfittare, con saggezza, degli spiragli aperti per ripristinare la tregua e avviarsi verso soluzioni pacifiche e durevoli". Lo ha detto dopo l'Angelus. Il "dialogo nella giustizia e nella verità "è l'unica soluzione per la Terra Santa, dove "c'èspazio per tutti". Il Santo Padre ha rinnovato il suo "incoraggiamento a quanti, da una parte come dall'altra, credono che in Terrasanta ci sia spazio per tutti, affinché aiutino la loro gente a rialzarsi dalle macerie e dal terrore e, coraggiosamente, riprendere il filo del dialogo nella giustizia e nella verità. E' questo l'unico cammino che può effettivamente schiudere un avvenire di pace per i figli di quella cara regione!".

 

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