Grido di allarme di Emma Marcegaglia "Paese spaccato in due, basta sprechi"
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Il presidente di Confindustria in videocollegamento con l'assemblea degli imprenditori di Rovigo: "La crisi è profonda, colpisce soprattutto il Nord e le imprese migliori. Vogliamo un incontro con il governo a breve"
Rovigo, 13 marzo 2009 - All'assemblea degli Industriali di Rovigo arriva il grido d'allarme della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: "La crisi è profonda e pesante.
Il vero problema è che la crisi oggi colpisce soprattutto l’industria manifatturiera, colpisce soprattutto il Nord e le imprese migliori, quelle che hanno investito di più, quelle che esportano e che oggi si trovano con fatturati tagliati del 30, 40 e 50%".
La leader degli imprenditori ha avvertito come "il rischio è così che nei prossimi mesi ci siano molte imprese del Nord che dovranno chiudere con conseguenze drammatiche sul fronte dell’occupazione". E lancia la richiesta: "Noi chiediamo poche cose, molto chiare, ma con forza e determinazione perchè si possa uscire da questa crisi". Proprio per questo, ha rilanciato Emma Marcegaglia, "nei prossimi giorni la nostra voce sarà ancora più ferma e forte perchè arrivino risposte chiare e forti da parte del governo. Perchè in un momento come questo -ha continuato la numero di Confindustria- certe cose non possono più essere accettate: c’è un Paese diviso a metà da una parte c’è chi lavora e affronta la crisi e dall’altra una parte del Paese che vive di spesa improduttiva, pesa sul Paese ed è la riparo dalla crisi: questo non è mai tollerabile, ma in un momento come l’attuale è insopportabile". Infine il monito: "Bisogna tagliare la spesa pubblica improduttiva, tagliare gli sprechi, gli enti inutili, nel segno della giustizia e dell’etica".
Durante il suo intervento in video conferenza da Palermo all'assemblea degli industriali di Rovigo è quindi arrivato l'annuncio di "aver chiesto un incontro con il presidente del Consiglio a breve", per ribadire le richieste degli imprenditori.
Riguardo alle iniziative assunte dal Ministero dell'Economia, il parere della Marcegaglia è positivo: ''Bene - ha detto - è stato fatto con i Tremonti bond''.
Proseguendo nella sua analisi del difficile momento economico, ha insistito sulla necessità che le banche facciano la loro parte e che sul controllo, oltre alla vigilanza dei Prefetti, ci sia un ''ruolo attivo anche del mondo imprenditoriale''. Sulla pubblica amministrazione Marcegaglia ha chiesto che ''vengano pagati i crediti o che siano anticipati dalle banche per dare liquidità alle imprese''. ''Per noi - ha sottolineato - ci sono 60 miliardi di euro di crediti per i quali chiediamo la certificazione''.
Marcegaglia ha auspicato che il superamento della ''stretta al credito da parte delle banche che - ha precisato - a noi risulta esserci''. Per la numero uno degli industriali, bisogna infine ''rifinanziare il fondo di garanzia statale a favore dei Consorzi fidi che ha 50 miliardi, e avrebbe dovuto essere finanziato per 450 miliardi".
Altro fronte su cui il governo deve intervenire in tempi brevi, secondo la presidente di Confindustria, è quello delle infrastrutture "che sono essenziali. Bene la decisione del Cipe sugli investimenti, anche se non condividiamo alcune decisioni come quella per il Ponte sullo Stretto: si devono invece destinare più soldi per completare tutte le piccole opere che potrebbero partire subito".
Chiusura dedicata a un invito alla fiducia: "Noi non rinunciamo ad essere fiduciosi che usciremo dalla crisi e che solo grazie all'impresa privata il Paese può uscirne", ha concluso Marcegaglia tra gli applausi della platea degli imprenditori di Rovigo.