"Siamo pronti a lanciare missile". La Corea del Nord sfida il mondo
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Hillary: ci saranno conseguenze. Pyongyang frena: ha scopi pacifici
WASHINGTON - La Corea del nord sfida Usa e Onu e conferma il lancio del satellite in programma per inizio aprile, che secondo l’intelligence occidentale è in realtà un test del missile intercontinentale Taepodong-2. Non solo, Pyongyang minaccia anche la rottura dei negoziati sul suo disarmo nucleare. Un portavoce del ministero egli Esteri ha affermato che persino una discussione nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, «per non parlare dell’adozione di qualsiasi documento che contenga anche una singola parola critica del lancio sia pure sotto forma di dichiarazione della presidenza, sarà considerato un atto palesemente ostile» e comporterà la rottura dei negoziati sul nucleare.
In precedenza Pyongyang aveva confermato il lancio di un satellite per le telecomunicazioni, nel quadro del suo programma spaziale che ha assicurato avere scopi «pacifici». È la risposta al segretario di Stato americano, Hillary Clinton, che da Città del Messico aveva definito una «provocazione» il lancio del missile e aveva ricordato che sarebbe una violazione della risoluzione 1718 del Consiglio di sicurezza dell’Onu che vieta alla Corea del nord la vendita e la sperimentazione di qualsiasi tipo di arma. Secondo l’intelligence Usa e sudcoreana, il lancio del satellite, annunciato per una data tra il 4 e l’8 aprile, serve in realtà a sperimentare un missile intercontinentale.
Il missile, che si ritiene essere il Taepodong-2 in grado di montare una testata nucleare e di raggiungere l’Alaska e le Hawaii, è già stato trasferito su una rampa di lancio a Musudanri, nel nord, hanno riferito i servizi segreti di Washington. Seul ha parlato di «sfida e provocazione grave» alla stabilità regionale e ha fatto sapere che potrebbe inviare un incrociatore nel mar del Giappone per monitorare le attività militari nordcoreane. Si tratta del nuovissimo incrociatore da 7.600 tonnellate Sejong il Grande, armato con 120 missili e il primo della Marina sudcoreana dotato di tecnologia Aegis. Anche la Marina Usa ha annunciato lo schieramento di due cacciatorpediniere al largo del Giappone, la Uss McCain e la Uss Chafee. Il Giappone potrebbe anche ordinare l’abbattimento del satellite-missile nordcoreano.
Il quotidiano nipponico Nikkei ha scritto che il primo ministro Taro Aso e il suo governo giapponese decideranno nei prossimi giorni se rendere operativo o meno l’ordine nel caso in cui la Corea del Nord decida di procedere con il lancio. Intanto la Russia ha invitato il mondo a non affrettare le conclusioni. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha esortato Pyongyang a rispettare la risoluzione dell’Onu ma ha anche affernmato che è «importante non trarre conclusioni affrettate e procedere a un’analisi fattuale», aspettando che «gli eventi si verifichino».
In precedenza Pyongyang aveva confermato il lancio di un satellite per le telecomunicazioni, nel quadro del suo programma spaziale che ha assicurato avere scopi «pacifici». È la risposta al segretario di Stato americano, Hillary Clinton, che da Città del Messico aveva definito una «provocazione» il lancio del missile e aveva ricordato che sarebbe una violazione della risoluzione 1718 del Consiglio di sicurezza dell’Onu che vieta alla Corea del nord la vendita e la sperimentazione di qualsiasi tipo di arma. Secondo l’intelligence Usa e sudcoreana, il lancio del satellite, annunciato per una data tra il 4 e l’8 aprile, serve in realtà a sperimentare un missile intercontinentale.
Il missile, che si ritiene essere il Taepodong-2 in grado di montare una testata nucleare e di raggiungere l’Alaska e le Hawaii, è già stato trasferito su una rampa di lancio a Musudanri, nel nord, hanno riferito i servizi segreti di Washington. Seul ha parlato di «sfida e provocazione grave» alla stabilità regionale e ha fatto sapere che potrebbe inviare un incrociatore nel mar del Giappone per monitorare le attività militari nordcoreane. Si tratta del nuovissimo incrociatore da 7.600 tonnellate Sejong il Grande, armato con 120 missili e il primo della Marina sudcoreana dotato di tecnologia Aegis. Anche la Marina Usa ha annunciato lo schieramento di due cacciatorpediniere al largo del Giappone, la Uss McCain e la Uss Chafee. Il Giappone potrebbe anche ordinare l’abbattimento del satellite-missile nordcoreano.
Il quotidiano nipponico Nikkei ha scritto che il primo ministro Taro Aso e il suo governo giapponese decideranno nei prossimi giorni se rendere operativo o meno l’ordine nel caso in cui la Corea del Nord decida di procedere con il lancio. Intanto la Russia ha invitato il mondo a non affrettare le conclusioni. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha esortato Pyongyang a rispettare la risoluzione dell’Onu ma ha anche affernmato che è «importante non trarre conclusioni affrettate e procedere a un’analisi fattuale», aspettando che «gli eventi si verifichino».