Abruzzo in ginocchio, i morti sono 267 Ancora scosse. Venerdì i funerali di Stato
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Berlusconi: All'inizio pensavamo ci fossero mille vittime. Maroni: scaveremo fino a Pasqua. Napolitano atteso giovedì nelle zone colpite dal sisma. Il Papa agli abruzzesi: «Appena possibile verrò da voi»
L'AQUILA - Il terremoto fa ancora paura in Abruzzo, mentre si aggrava il bilancio del violento sisma che lunedì scorso ha colpito L'Aquila e i comuni limitrofi.
I morti sono 267, di cui sedici bambini, ma all'inizio, come ha confessato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, «pensavamo che le vittime potessero essere mille». I feriti sono 1.179, secondo le cifre fornite dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Incerto il numero dei dispersi: undici secondo Vito, 20-30 secondo il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco Antonio Gambardella. Tre le salme non ancora identificate.
BERLUSCONI: «SFORZO STRAORDINARIO» - In una conferenza stampa dalla caserma della Guardia di finanza di Coppito all'Aquila, Berlusconi ha definito i soccorsi «soddisfacenti». Sono al lavoro 8.500 persone, organizzate in cinque centri operativi. A breve, ha detto il premier, ne sarà aggiunto un sesto per operare anche fuori dalla zona di 600 km quadrati dove finora si sono concentrate le operazioni. La scossa di martedì sera ha prodotto infatti ulteriori danni. Berlusconi ha detto che si è fatto uno «sforzo straordinario» per le tendopoli: 2.962 tende hanno accolto 17.772 persone. Le attrezzature, ha aggiunto, sono sufficienti. Le tendopoli sono 31, le cucine da campo 24 e gli ambulatori operativi 14. «Abbiamo completato l'opera richiesta» ha detto il premier, aggiungendo che sono iniziate le verifiche per l'agibilità degli edifici e giovedì i tecnici al lavoro saranno mille. «Il problema più grande sono i 28mila senza casa - ha aggiunto -. Dovremo farci carico dei costi delle attrezzature alberghiere per portare le famiglie con anziani e bambini». Per la ricostruzione della Casa dello studente sono pronti 16 milioni di euro.
«MANDATE SOLDI, NON MERCI» - «C'è stata una straordinaria gara di generosità - ha detto Berlusconi -, si rischia anzi di essere congestionati dall'arrivo di merce. La richiesta è di trasformare le offerte in soldi, magari vendendo i beni che si intendeva inviare». Il premier ha fornito il numero di conto corrente postale aperto dalla regione Abruzzo: numero 10400000, causale "pro terremotati". Comunque per una valutazione definitiva della spesa necessaria a coprire i danni serviranno 1-2 mesi. Parlando dello sciacallaggio Berlusconi ha detto che è stato messo a punto in questo senso un nuovo reato da parte del ministro della Giustizia Alfano e che le pene saranno «molto severe». Per quanto riguarda i carcerati: «Abbiamo trasferito con 70 mezzi, di cui 40 blindati, 140 detenuti di cui 81 in regime di 41 bis. Li abbiamo trasferiti a Rebibbia, Spoleto e Pescara per non farli sentire come topi in gabbia». Infine Berlusconi ha confermato che i «funerali solenni» delle vittime del sisma si terranno venerdì alle 11. Nel pomeriggio il presidente del Consiglio è andato in visita nel centro storico dell'Aquila, chiuso dopo essere stato completamente devastato dal sisma. «Purtroppo questa è diventata una città fantasma - ha detto il premier -. Il problema è vedere come e dove sistemare chi è rimasto senza casa e che non può certamente tornare ad abitare qui».
NAPOLITANO E IL PAPA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà in Abruzzo giovedì mattina alle 9,30: probabilmente parteciperà ai funerali di Stato, fissati appunto per venerdì nella Scuola ispettori della Guardia di finanza (per quel giorno è stato proclamato il lutto nazionale). Anche il Papa, nel corso dell'udienza a San Pietro, ha manifestato l'intenzione di recarsi in Abruzzo, probabilmente all'inizio della prossima settimana. «Carissimi - ha detto Ratzinger rivolgendosi alle comunità colpite dal sisma, - appena possibile spero di venire a trovarvi».
TELEFONATA AL VESCOVO - Benedetto XVI ha annunciato la sua visita durante una telefonata al vescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, per «esprimere ancora una volta e personalmente la propria partecipazione al dolore e chiedendo informazioni sullo svolgimento degli eventi», ha riferito il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. «Il Papa - ha aggiunto - ha anche espresso direttamente la sua intenzione di recarsi al più presto». Sulla data della visita del Pontefice ai terremotati, padre Lombardi ha ribadito che «sicuramente non andrà prima di Pasqua, e nei prossimi giorni si verificherà la disponibilità anche in accordo con le autorità italiane e la Protezione civile». «Il Papa potrebbe arrivare già nella prima metà della settimana prossima, fra lunedì e mercoledì, tuttavia bisogna vedere come sarà la situazione, la preoccupazione è quella di non creare intralcio» ha detto don Claudio Tracanna, portavoce dell'arcidiocesi dell'Aquila. È probabile che fra i fattori che hanno indotto a una maggiore prudenza ci sia il succedersi nel corso della notte di altre scosse di intensità medio-alta e la situazione ancora complessa dei soccorsi.
MUSEI VATICANI: RESTAURIAMO OPERE - C'è anche un altro aspetto del dopo-sisma, è quello dei monumenti e delle opere danneggiati. E i Musei Vaticani si dicono disponibili a effettuare interventi di restauro. «I nostri laboratori sono pronti, fin da subito, a restaurare una o più opere danneggiate dal terremoto in Abruzzo - ha detto il direttore dei musei, Antonio Paolucci -. Non appena ho appreso la notizia della gravità del sisma ho pensato che fosse dovere dei più importanti laboratori di restauro di dare il proprio contributo. Dunque, bene ha fatto Francesco Buranelli (segretario della Pontificia commissione per i beni culturali, ndr) a lanciare l'appello. Per quanto riguarda i laboratori dei Musei Vaticani, dichiaro la più ampia disponibilità ad accogliere opere bisognose di restauro. Appena possibile mi metterò in contatto con i soprintendenti abruzzesi per avere un quadro delle necessità e valutare le loro richieste». La richiesta della Santa Sede è che tutti i laboratori di restauro d'Italia adottino un'opera d'arte "mobile", ovvero trasportabile, rimasta danneggiata nel sisma. Anche l'associazione Italia Nostra offre la propria disponibilità per la messa in sicurezza del patrimonio: «I nostri tecnici e volontari sono a disposizione della task force organizzata dalla Soprintendenza e dalla Regione per collaborare con le autorità per il censimento dei beni danneggiati e dei documenti a rischio di dispersione e deterioramento», si legge in una nota.
NUOVE SCOSSE - Come è accaduto per tutta la giornata di martedì (una violenta scossa di magnitudo 5,3 è stata registrata alle 19,42), nuove scosse si sono registrate nella notte tra martedì e mercoledì. Una, di magnitudo 3,8 è stata avvertita intorno alle 23,30 e un'altra, di pari intensità, è stata registrata alle 6,27 nella zona dell'Aquilano. Dopo la mezzanotte si erano verificate altre scosse più lievi, tra le quali - ha reso noto la Protezione civile - una alle 5 con magnitudo 3,5. Attimi di paura per i 25 mila sfollati del capoluogo abruzzese, costretti sotto le tende all'ennesima notte di angoscia. E di freddo: la temperatura è calata fino a 4-5 gradi. Dall'inizio del sisma sono oltre 350 le scosse, comprese quelle impercettibili, rilevate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: circa 60 hanno avuto una magnitudo superiore a 3.
«SCAVEREMO FINO A PASQUA» - Intanto si scava ancora tra le macerie: nella notte sono stati estratti i corpi di due donne che abitavano in una palazzina crollata in via Sturzo. Il ministro dell'Interno Maroni ha assicurato che «fino al giorno di Pasqua continuerà incessante l'azione di ricerca di superstiti sotto le macerie, poi si procederà alla messa in sicurezza degli edifici e inizierà il lavoro di ricostruzione che non sarà né facile né breve».
EVACUATO IL CARCERE - Nella notte è cominciata l'evacuazione del carcere dell'Aquila, con circa 140 detenuti di cui un'ottantina in regime di 41 bis (il cosiddetto carcere duro). Dopo l'ultima violenta scossa di terremoto di martedì sera, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha preferito trasferire i detenuti. Tra questi, Salvatore Madonia, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Libero Grassi, e Nadia Desdemona Lioce (la brigatista sarebbe già a Roma). I detenuti comuni saranno trasferiti in altre carceri della regione mentre quelli in 41 bis in strutture ad hoc.
FRANCESCHINI E DI PIETRO - A sorpresa prima di Berlusconi nelle zone colpite dal sisma sono giunti separatamente anche Dario Franceschini e Antonio Di Pietro. Il segretario del Pd ha fatto sapere che il Partito democratico è pronto a collaborare in Parlamento quando il governo presenterà provvedimenti legislativi e finanziari per affrontare l'emergenza terremoto in Abruzzo. «Non dobbiamo perdere un minuto nel recriminare su ciò che si deve fare e che non si è fatto», ha detto il leader di Italia dei Valori.
RICOSTRUZIONE - Parlando a RaiNews24, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ha inquadrato la situazione in Abruzzo. «Prima bisogna terminare gli scavi tra le macerie, completare l'opera di soccorso, subito dopo si ragionerà sugli interventi per la ricostruzione e sugli aiuti» ha detto Bonaiuti, sottolineando che «non è il momento delle polemiche», ma «dell'azione». «Ogni regione - ha spiegato poi - prenderà in affidamento un Comune. Ad esempio, l'Umbria avrà in carico il Comune di Paganica» ha aggiunto Bonaiuti, facendo riferimento all'esito della riunione di martedì tra governo e Regioni, a Palazzo Chigi. Nella conferenza stampa all'Aquila, Berlusconi ha invece parlato di «cento progetti per le ricostruzioni affidati a ognuna delle province italiane». Da parte sua, il ministro della Difesa La Russa ha fatto sapere che i militari impegnati in questo momento in Abruzzo sono 1.500, ai quali si sono aggiunti 2 mila carabinieri, quasi tutti impegnati nella zona del sisma. I soldati, ha sottolineato il ministro, saranno in campo nella regione anche nella fase della ricostruzione dopo-sisma. Complessivamente il contributo Ue potrebbe arrivare a 400-500 milioni. La stima è del vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani.
SERIE B RINVIATA - La Lega Calcio ha deciso di rinviare la 35esima giornata del campionato di serie B prevista per venerdì, giorno del lutto nazionale e dei funerali solenni delle vittime del terremoto. Le partite si giocano martedì 21 aprile alle 20.45.