Istat, 2,5 milioni in povertà. Al Sud una famiglia ogni 5
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Pubblicati i dati relativi al 2007. "Nulla è cambiato rispetto a due anni prima". "Sono i più poveri tra i poveri". Costretti a vivere con meno di 700 euro al mese
ROMA - Quasi 2 milioni e mezzo di persone, il 4% dell'intera popolazione, vive in Italia in condizioni di povertà assoluta.
Lo rileva l'Istat nel rapporto 2007 sulla povertà, in epoca lontana dall'attuale crisi economica mondiale. Nulla è cambiato fra il 2005 e il 2007. L'incidenza di povertà assoluta è rimasta stabile, e immutate sono anche le caratteristiche delle 975 mila famiglie più povere: quelle numerose, con tre o più figli, dove il capofamiglia è dissocupato o pensionato, ha abbandonato la scuola dopo la licenza media, oppure è un anziano che vive solo.
Peggio tra tutte le Regioni, il Sud e le isole dove l'incidenza di povertà assoluta (5,8%) è quasi doppia rispetto a quella osservata nel Nord (3,5%) o al Centro Italia (2,9%). "Sono i più poveri tra i poveri - ha spiegato Linda Laura Sabbadini che ha curato la statistica - che vivono una vita minimamente accettabile". Coloro che sono costretti a spendere meno di 700 euro al mese. E sono tante le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà: circa una famiglia ogni sei in Italia, più di una ogni cinque nel Sud.
I ricercatori dell'Istat spiegano che "è sempre peggio tra le famiglie con a capo un adulto tra i 45 e 54 anni o un lavoratore con basso profilo professionale. Solo un lieve miglioramento nelle famiglie giovani dove il capofamiglia ha meno di 34 anni e ha raggiunto un'autonomia economica". Ma per tutti gli altri, i figli che ancora non hanno trovato un lavoro, non c'è alternativa alla casa dei genitori.