Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Chiediamo al ministro Brunetta che venga attribuito il dolo o la colpa grave al responsabile del procedimento quando questo viene attuato in prescrizione”

 

Roma - “Mentre si lotta inutilmente contro gli illeciti e gli sprechi nella Pubblica Amministrazione, innalzandosi spesso a unici detentori e difensori assoluti del concetto di legalità attraverso astute campagne mediatiche, si gettano nel dimenticatoio tutti quei procedimenti illegittimi in atto contro l’annoverata P.A. che incidono e ledono in maniera vergognosa l’Erario dello Stato, mandando a monte la tanto sponsorizzata politica del risparmio”.

Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, torna ancora una volta sullo scottante tema degli esosi sperperi di denaro pubblico che sono fonte primaria di quella annosa e assai promossa crisi economica di cui tanto si parla e per cui, a giudicare dai fatti, poco si fa.
“Più volte ho denunciato - afferma De Pierro - che, nel nostro amato Paese, ci sono molti introiti che fungono da vero ostacolo a un potenziale risparmio in termini economici. E uno di questi movimenti che, a mio avviso, risulta essere poco chiaro e convincente, è la numerosità dei ricorsi al Tar per tutti quei provvedimenti emessi dalla Pubblica Amministrazione che, in realtà, sono già illegittimi. Mi spiego meglio. Un provvedimento andato in prescrizione, in caso di una sua eventuale e conseguente entrata in vigore che ignori la decadenza dei limiti temporali puo’ essere impugnato davanti al Tribunale amministrativo regionale. Mi sembra chiaro, a tal punto,che il lavoratore o chi per lui che sia ricorso al Tar, in sede di giudizio l’abbia vinta. Allora mi chiedo: come si può impugnare un provvedimento già di per sé illegittimo? In questo caso il risarcimento non dovrà essere elargito dalla Pubblica Amministrazione poiché si tratterebbe, senza ombra di dubbio, di una responsabilità soggettiva a carico del responsabile del servizio che altra denominazione non ha se non quella di dolo o quantomeno di colpa grave. Quindi, oltre al trasferimento di sede del responsabile, si dovrebbe mettere in pratica anche una rivalsa patrimoniale nei suoi confronti con automatica denuncia alla Corte dei Conti. L‘unica strada da seguire se si vuole giungere a un riassetto generale e giusto del settore del pubblico impiego è quella di una individuazione precisa di quelle che sono le responsabilità dei singoli all’interno della P.A. che portano a quei preoccupanti sprechi di denaro pubblico che stanno mettendo in ginocchio l’intero Paese”
“E’ per tale motivo - spiega il presidente dell’Italia dei Diritti - che chiediamo al ministro Brunetta, che ricordiamo essere il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, di assumersi le proprie responsabilità e di iniziare a colpire con i suoi rumorosi decreti i vertici, vale a dire i dirigenti o chi per loro e non le fasce più deboli”
Poi conclude: “Dopo aver denunciato, in seguito a una nostra inchiesta, che il fenomeno denominato mobbing è causa di un terzo delle malattie che affliggono i dipendenti pubblici e dopo aver più volte sollevato gli aspetti negativi di un decreto, quello che porta la firma del ministro Brunetta, a tratti inopportuno e poco chiaro sul tema delle responsabilità, argomento al quale il governo ha mostrato in più occasioni di essere poco sensibile, chiediamo ora al ministro di imboccare la strada della trasparenza e della serietà nell’espletamento delle proprie funzioni, prima tra tutte vigilare affinché i responsabili di azioni illecite nell’ambito della Pubblica Amministrazione siano puniti in maniera esemplare, in nome della sbandierata battaglia da lui stesso dichiarata agli sprechi nella P.A.”.