Giovanni Paolo II batte Benedetto XVI tre a uno. Saranno complessivamente tra i 15 e i 20 mila i pellegrini che seguiranno il papa in Israele, un terzo cioè dei 60 mila che nel 2000 papa Wojtyla riuscì a radunare nello Stato ebraico durante il suo viaggio in occasione del Giubileo

Il ministero del Turismo israeliano, che ha fornito le stime sulle presenze, ipotizza inoltre per quest'anno 200 mila pellegrini in più rispetto al 2008.

 Dall'Italia ne arriveranno cinquemila. E' lontano quindi, per il papa tedesco, il successo di numeri del suo predecessore polacco, anche se, a onor del vero, Giovanni Paolo II godeva da un lato degli entusiasmi (e dell'effetto traino) dell'anno giubilare e dall'altro lanciò apertamente un invito ai fedeli a seguirlo sulle orme di Gesù. La visita di papa Wojtyla inoltre coincise con un raduno internazionale di neocatecumenali sul lago di Tiberiade. Israele, da parte sua, ha investito circa 10 milioni di dollari per il restauro delle opere e la costruzione di nuove strutture, per garantire il buon esito del viaggio di Ratzinger,che anche qui chiamano tutti 'un pellegrinaggio per la Pacè. Rimane molto alto il contributo dei cristiani per i flussi turistici di Israele, tanto che dei 3 milioni arrivati nel 2008, circa 1 milione e 750 mila erano di confessioni cristiane, e di questi un milione e 40 mila pellegrini. L'Europa è ancora il continente che ne manda il maggior numero: 600 mila lo scorso anno, con gli italiani, in netto calo, dietro ai russi (protagonisti di un vero boom turistico in queste zone) e i polacchi. La Francia, inaspettatamente, si piazza quarta con un notevole incremento, mentre proprio la Germania di papa Ratzinger ha ridotto di circa due terzi i suoi flussi verso Israele dal 2000 a oggi, passando da 48 mila a 17 mila unità. Dagli Usa cifre in aumento, circa 228 mila fedeli contro i 160 mila nell'Anno Santo, sempre meno invece dal centro e sud America, eccezion fatta per il Brasile.

 

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