De Pierro su manifesti autocelebrativi giunta Alemanno
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Il presidente dell’Italia dei Diritti: “ L’amministrazione capitolina muovendosi in questo modo evidenzia insicurezza, timore, scarsa fiducia nei propri mezzi e notevole incapacità ”
Roma - L’Italia dei Diritti, movimento fondato da Antonello De Pierro, ha deciso di scendere direttamente in campo per denunciare una prassi che vede l’amministrazione capitolina fare largo uso di manifesti abusivi a scopo autocelebrativo.
Il presidente De Pierro, a questo proposito, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “E’ raccapricciante girare per la città e assistere all’affissione selvaggia di un incommensurabile numero di manifesti che magnificano le gesta operative di un anno di Giunta Alemanno. Sono tanti i quesiti che uno si pone di fronte ad una cosa del genere. Alcune risposte sono molto semplici, altre fanno sorgere dei dubbi che difficilmente diventano certezze e fanno perdere il curioso spettatore in una buia vallata d’ipotesi. Innanzi tutto mi sembra assurdo glorificare normali azioni amministrative che consistono nel corretto espletamento del mandato, anche se nutro notevoli perplessità su molti punti delle realizzazioni sbandierate. Si tenta di far passare per risultati rilevanti delle azioni che di eccezionale non hanno nulla e per di più con una deprecabile affissione abusiva che va a deturpare il tanto retoricamente difeso decoro urbano. Tra l’altro mi chiedo: chi paga le spese legate a questa illogica e inopportuna autocelebrazione? Il punto che mi rimane più a cuore è proprio questo, far luce su quale denaro è stato utilizzato per un’operazione che a mio parere ha un solo significato: è evidente che un’amministrazione che si muove in questi termini evidenzia insicurezza, timore, scarsa fiducia nei propri mezzi e notevole incapacità. Ne consegue un bisogno ossessivo ed esasperato di cercare costantemente conferme. Sarebbe il caso che fossero finalmente accantonati i proclami elettorali e si passasse ai fatti concreti i quali, se seriamente attuati, balzerebbero all’attenzione anche dello sguardo più distratto, senza alcun bisogno di propaganda”.