"Giornali di sinistra scendiletto del Pd"
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Berlusconi: attaccati da opposizione con una campagna elettorale basata su insulti e aggressione personale
«Siamo stati attaccati dall’opposizione con una campagna elettorale che ancora una volta si è basata sull’insulto, sull’aggressione personale, sulla giustizia ad orologeria, sulle calunnie volgari che ci hanno e soprattutto mi hanno rivolto, sposate in pieno da tutti i giornali della sinistra che fanno da scendiletto al Pd». Il duro j’accuse è stato lanciato dal premier Silvio Berlusconi, nel corso di un collegamento telefonico con la Fiera di Vicenza dove si è svolta una iniziativa elettorale del Pdl in vista delle prossime elezioni europee.
«Noi abbiamo ritenuto che fosse assolutamente importante opporci alla politica delle porte spalancate verso i clandestini messa in campo dal precedente governo -ha spiegato il premier- non è possibile che noi si continui a lasciare entrare in Italia chi non ha documenti, nè lavoro nè prospettive, perchè questo significa alimentare la disperazione e la delinquenza e alimentare un traffico di esseri umani inaccettabile». Il presidente del Consiglio ha quindi assicurato: «Noi non siamo un paese razzista, ma se non controlliamo questo fenomeno, prima o poi avremo una situazione interna conflittuale che non può che esplodere».
Il premier ha ribadito «quindi, la massima fermezza contro i clandestini vuol dire stare dalla parte dei più deboli, sia che siano nostri concittadini sia che siano stranieri che stanno qui». «Noi siamo accoglienti verso chi vuole integrarsi -ha spiegato Berlusconi assumendo come propri i diritti e i doveri che comporta vivere tra di noi. Mentre, dobbiamo essere assolutamente fermi verso tutti gli altri, anche per difendere la nostra gente che si lamenta e ha ragione di farlo». Il presidente del Consiglio ha concluso: «il decreto sicurezza, recentemente approvato dal Parlamento, è stato voluto da me in prima persona, dal Pdl e dalla Lega Nord e rispetta l’impegno di tutta la maggioranza su un tema che ritengo decisivo per il nostro futuro».
«Noi abbiamo ritenuto che fosse assolutamente importante opporci alla politica delle porte spalancate verso i clandestini messa in campo dal precedente governo -ha spiegato il premier- non è possibile che noi si continui a lasciare entrare in Italia chi non ha documenti, nè lavoro nè prospettive, perchè questo significa alimentare la disperazione e la delinquenza e alimentare un traffico di esseri umani inaccettabile». Il presidente del Consiglio ha quindi assicurato: «Noi non siamo un paese razzista, ma se non controlliamo questo fenomeno, prima o poi avremo una situazione interna conflittuale che non può che esplodere».
Il premier ha ribadito «quindi, la massima fermezza contro i clandestini vuol dire stare dalla parte dei più deboli, sia che siano nostri concittadini sia che siano stranieri che stanno qui». «Noi siamo accoglienti verso chi vuole integrarsi -ha spiegato Berlusconi assumendo come propri i diritti e i doveri che comporta vivere tra di noi. Mentre, dobbiamo essere assolutamente fermi verso tutti gli altri, anche per difendere la nostra gente che si lamenta e ha ragione di farlo». Il presidente del Consiglio ha concluso: «il decreto sicurezza, recentemente approvato dal Parlamento, è stato voluto da me in prima persona, dal Pdl e dalla Lega Nord e rispetta l’impegno di tutta la maggioranza su un tema che ritengo decisivo per il nostro futuro».