Il responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Manifesteremo pubblicamente solidarietà alla famiglia”

 

 

Genova - “L’Italia dei Diritti, fedele alla sua funzione, vigilerà, anche e soprattutto attraverso la madre della giovane vittima, sull’andamento dell’indagine ed è pronta, sin da ora, a manifestare anche pubblicamente la solidarietà alla stessa”.

E’ quanto detto da Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia di Diritti, sul triste caso Manuel Eliantonio, tornato alla ribalta delle cronache nazionali grazie all’interessamento da parte del movimento presieduto da Antonello De Pierro, il quale , in un recente intervento, ha chiesto giustizia e verità, interessando i responsabili territoriali e tenendo fede alle finalità dell’Italia dei Diritti, movimento che da sempre si occupa di tutelare i diritti dei cittadini e di sollevare di fronte all’opinione pubblica eventuali soprusi ai danni di essi.

Una vicenda, quella di Manuel Eliantonio, assai delicata che presenta dei punti oscuri rispetto ai quali la famiglia chiede trasparenza. Chiarezza che non è stata ancora concessa nonostante la madre del ragazzo, secondo gli organi giudiziari morto suicida in carcere, abbia cercato in tutti i modi di provare la tesi secondo la quale il figlio non si sia suicidato date le vistose percosse riportate sul corpo. A debellare la motivazione ufficiale del decesso ci sarebbe, sempre a detta della madre, una lettera firmata dalla vittima e giunta ai familiari in ritardo, ovvero dopo la sua morte, che parlerebbe di abusi nei suoi confronti. Sembra infatti che Manuel subisse violenze fisiche e fosse costretto a ingerire psicofarmaci contro la sua volontà.

“Continuiamo a chiedere chiarezza sul caso Eliantonio - dice Ferraioli - non per schierarci incondizionatamente e in maniera semplicistica dalla parte di chiunque, ma perché mi sembra legittima la richiesta della madre sulle cause della morte”.

“Chiediamo, inoltre - aggiunge il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti - all’amministrazione giudiziaria di rendersi quantomeno disponibile nei confronti di una famiglia che auspica una serena risoluzione di quanto accaduto. La quale può giungere esclusivamente facendo chiarezza totale senza lasciare ombre o dubbi su questa vicenda”.

Poi aggiunge: “ Ci sembra il minimo, anche in virtù del fatto che il decesso di questo giovane è avvenuto all’interno delle mura carcerarie. E’ per tale motivo che la ricerca della verità e la trasparenza devono essere i fattori trainanti . D’altra parte siamo certi che i giudici di competenza, nella loro imparzialità, riusciranno a portare avanti un’indagine corretta che, oltre a incarnare l’espletamento della propria funzione di lavoro, ridarà almeno quel minimo di serenità alla famiglia del defunto Manuel Eliantonio”.