Teramo, pestaggio di un detenuto. Sospeso il comandante delle guardie
- Dettagli
Il ministro di Giustizia ha sospeso dal servizio il responsabile degli agenti del carcere di Castrogno, Giovanni Luzi
ROMA - "Abbiamo rischiato una rivolta perché il negro ha visto tutto.
Un detenuto non si massacra in sezione, si massacra sotto...". Queste parole, registrate all'interno di uno degli uffici degli agenti di polizia penitenziaria di Teramo, costano la sospensione dal servizio al comandante della guardie penitenziarie del carcere di Castrogno a Teramo, Giovanni Luzi. E' sua una delle voci che si riconosce nell'audio, un concitato dialogo tra Luzi e un agente. Parole che adesso chiamano in causa il comandante in un'inchiesta della magistratura teramana su un presunto pestaggio di un detenuto.
ASCOLTA L'AUDIO
L'inchiesta nasce da un cd, recapitato in forma anonima al quotidiano locale La Città, in cui qualcuno, sicuramente un agente, ha riversato l'audio catturato con un telefonino che costituirebbe testimonianza di un pestaggio di un detenuto. Voce riconosciuta come quella del comandante delle guardie.
"Continuo a pensare che siamo di fronte a un episodio di mero eccesso verbale, per quanto ingiustificato e ingiustificabile perché anche con le parole si può esercitare violenza" dice il segretario
generale della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno.
Il segretario del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Donato Capece punta il dito contro "i corvi", che fanno più male che bene al corpo di polizia penitenziaria: "Penso che esistessero altri modi per denunciare la situazione".