Di Pietro e Pd divisi sulla piazza
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Bersani conferma il no alla manifestazione del 5 dicembre: «Non accettiamo lezioni»
ROMA - Una manifestazione nazionale, a Roma, per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
L'hanno indetta i promotori del comitato «No Berlusconi Day», un'organizzazione nata dall'iniziativa portata avanti via Facebook da un gruppo di blogger e che ora l'Italia dei valori di Antonio Di Pietro ha deciso di rilanciare. Aprendo un fronte polemico con il Pd, che ha invece scelto di non prendere parte all'iniziativa.
«NIENTE LEZIONI DALL'IDV»?- Il Pd fa sapere di non accettare lezioni di opposizione dall'Idv e conferma l'intenzione di non partecipare alla marcia anti-premier del prossimo 5 dicembre. Il segretario dei democratici, Pier Luigi Bersani, a margine di una manifestazione dei lavoratori Eutelia, conferma: «Noi facciamo le nostre manifestazioni e lezioni di antiberlusconismo non le prendiamo da nessuno». E poi insiste sul leit motiv: «Il più antiberlusconiano è quello che riesce a mandare a casa» il presidente del Consiglio, «non quello che grida di più. Dopodichè, se le parole d'ordine sono accettabili non c'è divieto per i militanti del Pd» di partecipare anche a manifestazioni indette da altri.
«O CON NOI O CON BERLUSCONI» - Invece l'Italia dei valori aveva esortato il principale partito del centrosinistra a scendere in classe e ad andare oltre questa posizione da «primi della classe». E' lo stesso Antonio Di Pietro a dirlo. «Il 5 dicembre, tutti insieme, scendiamo in piazza per manifestare contro le politiche di questo governo che lascia per strada migliaia e migliaia di lavoratori, che fa chiudere aziende tutti i giorni ed annichilisce le funzioni del Parlamento, utilizzandolo solo per fare leggi ad uso e consumo del Presidente del Consiglio e della sua lobby piduista», ricorda Di Pietro. «Chi non sarà con noi - aggiunge - sarà alla stessa stregua del governo Berlusconi». Quanto al Pd, l'ex pm si chiede: «Che senso ha dire: "Non abbiamo convocato noi la manifestazione quindi non possiamo andarci"? Toglietevi il cappello da primi della classe e partecipate alla manifestazione indetta dal popolo della Rete, insieme con noi, poveri, umili oppositori di questo governo Berlusconi».
LE RAGIONI DELLA PROTESTA - Gli organizzatori hanno indetto la mobilitazione per chiedere che il Cavaliere rassegni le dimissioni dal ruolo di capo del governo. E questo perché «Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali» e «lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell’ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento». I blogger spiegano di non poter più «rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre 15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi». Vengono poi ricordate «le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa» e «i suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri». In sostanza, «deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte».