Circuito clandestino sul lungomare di Ostia, De Pierro insorge
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Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Tragedia sfiorata, chiediamo pene più severe”
Roma – Sono tre le Golf viste sfrecciare a tutta velocità sabato sera sul lungomare Amerigo Vespucci di Ostia.
Le auto hanno seminato il panico passando con il rosso e facendo zig zag tra le altre vetture, prima di immettersi nella rotonda, affrontata come fosse una variante di un circuito automobilistico. La segnalazione di un cittadino ha spinto i carabinieri a recarsi sul posto e a fermare, dopo un breve inseguimento, una delle tre auto coinvolte nella folle corsa. Al volante un trentatreenne romeno con un tasso alcolemico triplo rispetto a quello consentito dalla legge.
“Mi congratulo con i carabinieri e li ringrazio per essere intervenuti tempestivamente e con un alto senso del dovere evitando così una probabile ennesima tragedia della strada”, ha commentato Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, da sempre vicino alle problematiche del territorio del litorale capitolino. “L’intervento dei militari – aggiunge – assume, tra l’altro, un valore ancora più importante, tenuto conto che il territorio di Ostia purtroppo è puntellato da omissioni e illeciti istituzionali. Se i tre che non esiterei a definire delinquenti avessero investito e ucciso qualcuno saremmo stati lì a commentare con rabbia l’episodio per poi consegnarlo come sempre all’oblio delle cronache ingiallite”.
Il presidente dell’Italia dei Diritti intende prendere spunto da quanto accaduto per ribadire con efficacia quanto da sempre sostenuto dal movimento nazionale in tema di sicurezza stradale e guida in stato d’ebbrezza: “Alla luce di questi episodi – affonda De Pierro – emerge con chiarezza quanto sia di primaria importanza l’approvazione di una normativa altamente severa per chi guida in condizioni psicofisiche alterate da alcol o droga, in particolar modo in presenza di un tasso alcolemico che raggiunge parametri elevati di pericolosità. Pene più severe per noi significano arresto immediato in flagranza e revoca definitiva della patente. Comprendo che il nostro governo sia molto impegnato nell’elaborare disegni di legge mirati a risolvere i guai giudiziari di Silvio Berlusconi – conclude ironicamente il presidente dell’Italia dei Diritti –, ma i troppi morti che hanno versato il proprio sangue sulle strade italiane impongono che si intervenga senza più indugi con provvedimenti decisi e incisivi”.