Lettera pastorale dopo gli abusi nei confronti dei minori nell'arcidiocesi di Dublino. Il Pontefice: "Rabbia e vergogna. Scriverò ai fedeli". Annunciati provvedimenti sui responsabili

Papa Benedetto XVI

ROMA - Il Papa prova "rabbia e vergogna" per gli abusi sessuali compiuti da alcuni preti irlandesi nei confronti di bambini.

"Sono crimini odiosi. Indicherò con chiarezza le iniziative da prendere". Per un'ora e mezza il Pontefice si è riunito in Vaticano con il presidente della Conferenza episcopale irlandese e l'arcivescovo di Dublino. Insieme hanno riletto il Rapporto Ryan, l'inchiesta statale sugli abusi sessuali commessi su 2.500 bambini delle scuole cattoliche tra il 1940 e il 1980. E alla fine il Pontefice ha promesso un intervento a carico dei responsabili. "La Santa Sede prende molto sul serio la questione", ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.

Alla vigilia del vertice in Vaticano, i vescovi d'Irlanda avevano chiesto pubblicamente scusa per gli episodi di pedofilia e per il tentato insabbiamento dello scandalo: "Chiediamo scusa a coloro che hanno subito gli abusi dei sacerdoti quando erano piccoli, ai loro familiari e a tutti coloro che, giustamente, se ne sono scandalizzati",hanno scritto i vescovi irlandesi. "Ci sentiamo anche coperti di vergogna di fronte ai tentativi di insabbiamento messi in atto dall'arcivescovato di Dublino".

Ma per Benedetto XVI non basta: "Quel clero ha tradito le solenni promesse", tuona il Papa che intende inviare una "lettera pastorale ai fedeli irlandesi in cui indicherà chiaramente le iniziative da prendere in risposta alla situazione". Forse già oggi alcuni vescovi irlandesi potrebbero rassegnare le dimissioni.

Il Papa chiede scusa per una delle pagine più nere della storia della Chiesa cattolica. "Fu un abuso sessuale sistematico e ampiamente diffuso ai danni di bambini e adolescenti di entrambi i sessi, in scuole, orfanotrofi e riformatori gestiti da cattolici", documenta i Rapporto Ryan. Racconti atroci, di uomini e donne oggi adulti che ricordano di essere stati picchiati, seviziati, stuprati talvolta da più persone contemporaneamente. Le vittime erano spesso giovani "difficili", orfani, disabili, abbandonati, che speravano di ricevere dalla Chiesa il conforto che non avevano mai conosciuto e si sono ritrovati invece inghiottiti in un orrore.

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