Cgil: "200mila statali in piazza". Tensione tra l'Onda e la polizia
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Il sindacato: "100mila Roma, 70mila Milano". Epifani: "Difendiamo lavoro e costituzione". Tafferugli tra forze dell'ordine e studenti che volevano arrivare al ministero dell'Istruzione
ROMA - Due cortei, della Cgil e degli studenti, stamattina hanno manifestato nel centro di Roma.
Il serpentone dei lavoratori del pubblico impiego aderenti alla Cgil si è mosso da piazza della Repubblica verso piazza del Popolo. Decine di migliaia i manifestanti, tra cui lavoratori delle università, della scuola, dipendenti di accademie e conservatori, per chiedere più risorse in Finanziaria per i contratti e contro il precariato. Bandiere rosse, cappellini rossi e tanti palloncini colorati della Flc Cgil hanno sventolato sotto il sole. Secondo il sindacato 100mila persone hanno aderito alla manifestazione a Roma; a Milano sono sfilati in 70mila, a Napoli in 10mila, a Bologna in 20mila, a Reggio Emilia in 10mila e a Modena in 5mila.
"Lavoro pubblico e conoscenza, beni comuni" è scritto sullo striscione di testa del corteo, e ancora "investire in conoscenza per il futuro del Paese". Alla testa della manifestazione i segretari generali della Flc Cgil Domenico Pantaleo e della Fp Cgil Carlo Podda, mentre il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani ha parlato dal palco di piazza del Popolo con un'accorata difesa della Carta costituzionale. "Per noi il lavoro pubblico è presidio di legalità, democrazia e difesa delle nostre istituzioni. Lo voglio gridare: la nostra Costituzione - ha sottolineato Epifani - non ce l'ha regalata nessuno, è figlia di una lotta durissima contro il fascismo. Per questo può essere modificata ma non si può fare come se fosse un ferro vecchio. E' il nostro passato, il nostro presente, e per noi deve essere anche il nostro futuro".
Studenti. Tensioni e tafferugli a Roma tra studenti e polizia. Il corteo di studenti e dei precari di scuola e università è partito da piazzale Aldo Moro per raggiungere piazza della Repubblica. Ma a piazza dei Cinquecento si sono verificati diversi scontri con le forze dell'ordine. La polizia ha bloccato, usando i manganelli, gli studenti dell'Onda che hanno cercato di forzare per due volte il cordone delle forze dell'ordine, fronteggiandolo a mani alzate. I manifestanti volevano raggiungere il ministero dell'Istruzione nonostante il divieto e a sorpresa, dopo essere arrivati in piazza della Repubblica, per evitare il blocco in via Nazionale, hanno cominciato a correre all'impazzata verso viale XX settembre, dove si trova il ministero dell'Economia, rincorsi dalla polizia. Dopo tafferugli e momenti di tensione alcune migliaia di studenti e precari sono riusciti ad arrivare davanti al ministero al grido: "Noi la crisi non la paghiamo".
Dopo gli scontri e il blitz al ministero dell'Economia il corteo degli studenti dell'Onda è tornato all'università La Sapienza, abbandonando il proposito di raggiungere il dicastero in viale Trastevere. Tra gli studenti che hanno partecipato al corteo ci sono stati una decina feriti, ha riferito uno dei leader dell'Onda, Francesco Brancaccio. "Uno dei feriti, un universitario, si è fratturato una mano - ha detto Brancaccio - e ha dovuto ingessarla in ospedale, dopo esser stato colpito dalle manganellate in piazza dei Cinquecento. Un altro è stato colpito al volto in via XX Settembre. Tra i feriti ci sono anche studenti delle scuole superiori".
Gli studenti dei licei romani, partiti da Piramide, dopo una serie di contrattazioni con le forze dell'ordine, sono invece riusciti a raggiungere il ministero dell'Istruzione. Sono oltre 500 e urlano slogan contro il ministro Mariastella Gelmini. Davanti un grande striscione: "Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli. Bloccare la riforma, riprenderci il futuro".
Milano. Oltre 5000 studenti delle scuole medie superiori hanno sfilato per le vie del centro del capoluogo lombardo in occasione del 'no Gelmini day'. Con loro anche qualche centinaio di lavoratori delle scuole e delle università milanesi. Il corteo ha "rivendicato" il blitz compiuto intorno alle 9 da un gruppo di studenti che ha tirato fumogeni, uova e petardi contro un gazebo della Lega Nord, costringendo i militanti padani a chiuderlo.
Torino. Momenti di tensione anche nel centro di Torino per il corteo organizzato dagli studenti contro la riforma del sistema scolastico del ministro Gelmini. Il corteo, partito in piazza Arbarello, avrebbe dovuto raggiungere Palazzo Nuovo, sede dell'università, in via Sant'Ottavio. Tuttavia, in via Micca angolo via Bertola, c'è stato un tentativo di deviazione da parte di un gruppo di manifestanti per dirigersi in piazza San Carlo. A quel punto le frange studentesche sono venute a contatto con le forze dell'ordine, che hanno contenuto il tentativo e hanno reindirizzato il corteo verso piazza Castello, dove ha proseguito alla volta dell'università.
Adesioni allo sciopero. Il segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda, ha riferito che oltre la metà dei lavoratori pubblici ha aderito allo sciopero. "Secondo i nostri dati hanno aderito tra il 50 e il 60% dei lavoratori" ha detto. Il segretario organizzativo dell'Flc-Cgil Maurizio Lembo ha invece informato che tra i lavoratori della scuola l'adesione è del 30%. Il segretario generale della Flc, Domenico Pantaleo, ha commentato il dato affermando che "se confermato è ottimo. Siamo soddisfatti".
Diverse le cifre fornite dal dipartimento della Funzione pubblica secondo cui allo sciopero indetto dalla Cgil ha aderito l'8,07% dei lavoratori statali. Il dipartimento precisa che "si tratta comunque di dati ancora parziali perché riferiti al 12,84% del totale dei lavoratori interessati. Per quanto riguarda invece il solo comparto della scuola, la percentuale di adesione è stata del'8,42 (dati riferiti al 27,83% del personale interessato)".