Libia-Svizzera: "embargo totale"
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Tripoli blocca rapporti commerciali
Continua il braccio di ferro tra Libia e Svizzera in seguito alla crisi diplomatica tra i due Paesi.
Tripoli ha infatti deciso un "embargo commerciale totale" nei confronti delle aziende elvetiche. La drastica misura restrittiva dei rapporti economici è stata annunciata dal portavoce del governo libico, Mohammed Baayou. L'alta tensione tra Berna e Tripoli è iniziata nel 2008 con l'arresto di Hannibal Gheddafi, figlio del raìs libico Muammar Gheddafi.
Hannibal Gheddafi, figlio più giovane del rais libico Muammar Gheddafi, e la moglie Aline, allora incinta di nove mesi, furono arrestati con l'accusa di avere picchiato ripetutamente due domestici con una cintura e un attaccapanni in un albergo di lusso a Ginevra. La coppia fu trattenuta in carcere due giorni prima di venire liberata dietro il pagamento di una cauzione di oltre 300mila euro.
Da quell'episodio è nata una catena di ritorsioni, culminata con la decisione svizzera di includere 188 alti dirigenti libici, tra cui Gheddafi e famiglia, nella lista nera delle persone che non possono entrare nell'area Schengen. La Libia ha reagito con l'arresto di due imprenditori svizzeri già condannati per immigrazione illegale, uno dei quali è ancora detenuto, e con il blocco dei visti dall'area Schengen.
Giovedì 25 febbraio, il leader libico Muammar Gheddafi ha esortato alla jihad, la guerra santa, contro la Svizzera perché considerata "apostata" e "miscrededente" dopo che il referendum di novembre decise per il divieto di costruire minareti nella Confederazione.