Quando per le firme si è tornati alle urne
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A ogni tornata diverse liste escluse. Il caso Mussolini nel 2005 e l'annullamento del voto in Molise del 2000
MILANO - Quanto contano le irregolarità delle firme nella presentazione delle liste? Tanto, almeno stando alla questione di legge, dove la forma è sostanza.
E infatti in ogni tornata elettorale (anche in questa) ci sono diverse liste escluse per motivi che riguardano le firme. Il più comune: quelle ritenute valide non sono sufficienti, come è accaduto nel caso della lista Formigoni. Ma ci sono situazioni più intricate, quando le firme depositate di una lista accettata vengono poi scoperte in parte irregolari o addirittura false.
VOTO DA RIPETERE - Ovviamente il problema riguarda molto spesso liste minori e locali. Ma qualche volta sono state «stoppate» anche liste di partiti importanti. Nella cronaca degli episodi legati alla questione liste-firme, la vicenda più recente che aveva occupato le prime pagine dei giornali è quella della lista «Alternativa Sociale» di Alessandra Mussolini. Risale alle elezioni regionali in Lazio del 2005 e allora a contestare la regolarità di quelle firem era il centrodestra, cche aveva come candidato Francesco Storace. E lo scontro fra i due esponenti della destra fu durissimo. Ma c'è anche un precedente clamoroso, proprio per un voto regionale, nel quale la irregolarità nelle firme di presentazione delle liste ha addirittura fatto decadere una giunta appena eletta e costretto a nuove elezione. E' accaduto nel 2001 in Molise: un ricorso al Tar del Polo, ovvero della coalizione di centrodestra, ha fatto annullare l'elezione di Giovanni Di Stasi (Ulivo) in carica da circa un anno. L'elezioni si erano svolte nel Duemila. In quell'ccasione Forza Italia e gli alleati contestarono alcune firme delle liste dei Comunisti Italiani e dei Verdi perché non riportavano il tipo di documento (carta di identità passaporto, patente) utilizzato per il riconoscimento ma solo il numero. I giudici del Tar e poi il Consiglio di stato accolsero il ricorso. A quel punto la giunta fu dichiarata decaduta. Le elezioni, ripetute nel 2001, hanno portato alla vittoria del centrodestra guidato da Michele Iorio.
Lo stesso Iorio, 5 anni prima, era nello schieramento opposto, come candidato dell'Ulivo alle Politiche. Ma fu escluso perché a presentare la lista era stata una persona diversa dal depositario del simbolo. I ricorsi non ottennero nessuna correzione a termini scaduti, consentendo al Polo delle Liberta' di guadagnare senza sforzo un seggio in piu' alla Camera.