Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Se uno è cosi sbadato da non accorgersi di una cosa del genere, non può certo fare il ministro”

 

Roma –“E’una vicenda inquietante, di cui mi auguro vengano delineati al più presto contorni più precisi. Sono troppi i lati oscuri e i legittimi dubbi conseguenti, l’opinione pubblica merita di sapere con certezza il ruolo che ha occupato in tutto questo Claudio Scajola che non è certo il signor Rossi, ma un ministro della Repubblica anche se dimissionario”. E’ questo il primo commento del presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, alla notizia delle dimissioni di Claudio Scajola travolto dalla vicenda della compravendita, con presunti fondi neri, di una casa a Roma in zona Colosseo. ”Anche se attualmente sembra che questi non risulti indagato, spero che riesca presto a dimostrare la sua estraneità ai fatti, che in ogni caso aprirebbe uno scenario incredibile e preoccupante. Indubbiamente non è facile credere che se qualcuno acquista una casa, tra l’altro a un prezzo di gran lunga inferiore a quello di mercato, non si accorga che il resto lo paghi qualcun altro per lui; in questo caso l’ormai ex ministro Scajola andrebbe come minimo etichettato come alquanto sbadato e quindi le dimissioni sono più che mai sacrosante, in quanto è semplicemente assurdo che una persona sbadata fino a questo punto possa continuare a svolgere l’incarico di Ministro della Repubblica, ruolo che investe il titolare di enormi responsabilità. Mi soffermerei inoltre - continua De Pierro - sulle motivazioni esplicitate per giustificare le dimissioni rassegnate: sembra che Scajola voglia essere più tranquillo per difendersi da questa situazione che lo ha investito e quindi preferisca essere più libero dei numerosi impegni che lo hanno assorbito nei due anni di mandato. A tal proposito mi viene spontaneo chiedermi a quali impegni si riferisca, visto che da una disanima, direi piuttosto attenta, non mi sembra di scorgere risultati cosi evidenti da parte del suo dicastero nei due anni in questione”. Il presidente dell’Italia dei Diritti termina aggiungendo: ”Comunque per la credibilità delle nostre istituzioni, e qual’ora venga accertata la sua completa estraneità ai fatti, anche per stroncare pericolose tendenze di ricatti e rapporti affari-istituzioni, auspico che provvedimenti nei confronti di chi in questa vicenda ha avuto un ruolo di rilevanza penale siano duri ed esemplari”.