Il movimento è venuto in possesso di un documento redatto dai sindacati e indirizzato a varie autorità istituzionali, da cui risulterebbero particolari scabrosi sulla vicenda

Roma –  Il presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro, dopo aver preso visione, assieme ai responsabili laziali, del documento redatto congiuntamente da Cgil, Cisl e UIL e inviato alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ai responsabili della sicurezza della giunta regionale, al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, al questore Francesco Tagliente, al Nucleo Ispettivo della Guardia di Finanza  e al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, ha deciso di divulgare rilevanti informazioni e raccontare cosa sarebbe successo nei palazzi della Regione alcuni giorni prima dell'uscita della notizia sul ritrovamento di cimici negli uffici della governatrice del Lazio.

 

Infatti, potrebbe non sussistere mistero per quanto riguarda la vicenda delle microspie negli uffici della Polverini anzi, appare inquietante il fatto che molti siano a conoscenza di questioni quantomeno scottanti. Al punto che i tre sindacati abbiano comunicato alle autorità preposte a tutti i livelli accadimenti clamorosi, che sarebbero avvenuti all’interno della sede della giunta regionale in via Rosa Raimondi Garibaldi. Come evidenziato nelle carte, le circostanze avrebbero avuto luogo  il 3 e il 18 marzo scorsi. Nottetempo i vigilantes della ‘Roma Union Security’, sarebbero stati distolti dai compiti di controllo, con il pretesto di una riunione durata ben tre ore, da un tenente e da un appuntato dell’istituto privato di appartenenza che, successivamente, avrebbero fatto accedere nel palazzo quattro persone sconosciute. Tali soggetti, come recita il documento, dopo essere venuti in possesso delle chiavi di alcuni uffici, si sarebbero introdotti nei piani della presidenza della giunta regionale e della vicepresidenza per agire indisturbati, in modo illegittimo, per circa 2 ore.

 

Non è possibile affermare con certezza cosa sia accaduto davvero all’interno degli uffici, se quel movimento sarebbe servito per collocare le microspie ritrovate o se “semplicemente” si sarebbe approfittato dell’intrusione per visionare fascicoli di particolare importanza. In ogni caso resta da chiarire come sarebbe stato possibile allontanare il personale dai compiti istituzionali, operando una grave intromissione con un atto illecito. Dal documento si evidenzia inoltre che le guardie, che avrebbero chiesto spiegazioni sulla vicenda alla società, sarebbero state trasferite ad altra sede e allontanate dai rispettivi compiti, sebbene la stessa azienda avrebbe risposto loro che “i fatti avvenuti erano stati regolarmente disposti dal vertice aziendale”. Circostanza che getterebbe ulteriori ombre sulla vicenda.

 

Il commento su quanto divulgato dal movimento extraparlamentare viene affidato a Carmine Calardo , viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti : “Va premesso che non sappiamo se Lotito, presidente della  ‘Roma Union Security’, sia al corrente o se abbia lui stesso dato ordine di fare questa azione deprecabile, contraria a ogni decenza, ad ogni regola di convivenza libera. Un’azione di spionaggio al limine della criminalità. Sicuramente Lotito però è responsabile di aver messo a capo delle sue società persone con un’etica alquanto discutibile. La Polverini – dichiara Celardo - è vittima di una faida interna agli amici della destra, che si stanno scannando per spartirsi questa torta. Noi come Italia dei Diritti, abbiamo già denunciato riguardo ai servizi di vigilanza, manovre al limite della criminalità. Quanto letto nelle carte, non fa che avvalorare la mia sensazione, ovvero che c’è un assalto alla diligenza, si stanno scannando per dividersi gli appalti  alla faccia dell’onestà, contravvenendo a tutte le regole alla base di una libera concorrenza. Ci aspettiamo dalla Polverini – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - , visto che ha taciuto precedentemente, una risposta chiara e precisa, una netta presa di posizione . La governatrice deve dimostrare chiaramente a tutti i cittadini, come intende amministrare questa regione. I fatti sono pulizia e onestà non chiacchiere”.