Disperato appello di Antonello De Pierro contro il berlusconismo
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Roma - “Ci rivolgiamo alle poche forze sane della politica e soprattutto a quelle cellule vive del nostro tessuto sociale, allo scopo di unirci in un impegno comune e condiviso, tradotto in una lotta civile con l’obiettivo univoco e imprescindibile di sconfiggere Berlusconi e il berlusconismo”.
Inizia così l’accorato e disperato appello di Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, contro una gestione governativa fallimentare e deleteria per l’intera nazione, che ormai da lungo tempo allunga la sua ombra nociva e demolitrice sul nostro apparato istituzionale, con conseguenze devastanti su tutte le propaggini correlate. “L’Italia è il nostro paese – continua De Pierro -, la terra in cui siamo cresciuti e che amiamo, e non riusciamo a sopportare il dolore profondo che proviamo nel vederla stritolata dalle spire del degrado morale, nella desolazione di un arido deserto di valori. Per noi è particolarmente dura in quanto a essere umiliati e calpestati sono quei valori nei quali crediamo con sincerità, lealtà e trasparenza, al contrario di tanti politicanti all’arrembaggio, che li confinano nel cono d’ombra di vuoti contenitori retorici e demagogici, al solo disgustoso e opportunistico scopo di riuscire ad agguantare e conservare uno scranno sul proscenio peloso della politica”. Poi il numero uno del movimento si addentra in un’analisi della società italica, additando una corruzione dilagante, divenuta parte integrante dell’ordinaria attività istituzionale: “Vi preghiamo di unirvi a noi e di sposare con impegno e decisione questa causa, perché siamo ormai a un punto di non ritorno, con una nomenclatura politica quasi del tutto da rifare. Il problema non è Berlusconi persona, ma il berlusconismo, che è derivato da alcuni comportamenti che si sono insinuati in tutti gli strati della struttura sociale del paese, assurgendo ormai non più a episodi ma a sistema. Abbiamo il dovere di difendere la nostra Italia contro le corruttele dilaganti nel corpo politico-istituzionale, contro l’illegalità ormai divenuta consuetudine comportamentale, contro i vari conflitti di interessi che inquinano l’intero sistema.” Quindi si pronuncia sull’ipotesi di un eventuale coinvolgimento istituzionale pieno dell’Italia dei Diritti: “Qualcuno ci ha chiesto di rinunciare al nostro ruolo di movimento extraparlamentare e di fare politica attiva entrando nelle istituzioni. La nostra risposta è che con la nostra informazione scomoda siamo già nelle istituzioni, ma purtroppo siamo molto censurati e oscurati dalla maggior parte dei media, ben addomesticati e genuflessi ai piedi del potere al quale sono avvinghiati. Ebbene, alla luce di tutto ciò, per cercare di dare finalmente una svolta a un paese alla deriva, abbiamo deciso di accettare questa sfida, ma ci serve un aiuto concreto e un impegno pressante sul territorio da parte di quei cittadini che credono nei valori che caldeggiamo, per dare voce alle problematiche ignorate che invece hanno bisogno di essere sollevate. Chiarisco però fin d’ora che non presenteremo per nessun motivo liste autonome, ma la nostra vocazione e le nostre proposte rinnovatrici si tradurranno in candidature indipendenti nelle file di un partito che riterremo più vicino alle nostre pulsioni ideali, che naturalmente accetterà di rinunciare alle logiche spartitorie e clientelari riconoscendo la nostra autonomia. Sono già giunte alcune proposte in tal senso. Qualche deroga alla nostra contrarietà di presentare liste autonome potrà essere possibile soltanto in occasione di alcune consultazioni amministrative comunali, ma la cosa sarà valutata caso per caso, soprattutto in funzione di una concreta opportunità vantaggiosa per la coalizione che andremo a sostenere, naturalmente a beneficio dei cittadini, che è l’unica cosa che ci interessa realmente e da cui non possiamo prescindere per alcun motivo”. Con sentito e palese coinvolgimento emotivo il leader del movimento extraparlamentare conclude: “Vi prego ancora, aiutateci a cambiare il nostro paese, il nostro futuro e quello dei nostri figli, contro le lobby affaristiche che si sono impadronite della politica a danno della maggioranza della popolazione. Siamo convinti del fatto che chi ha votato per questo centrodestra l’ha fatto, o per interessi personali, oppure perché ingannato da un’informazione fuorviante e menzognera, messa in atto da un esercito mediatico mistificante con finalità di affossamento degli stimoli culturali, che riconduce ad atteggiamenti ed espressioni comportamentali di borbonica memoria. Noi siamo e vogliamo restare lontani dalle logiche del potere. Forse saremo idealisti, ma la storia ci insegna che la forza delle idee può smuovere le montagne e può spostare i fiumi, e questi concetti sono attualissimi e attuabilissimi. Serve solo diffondere le idee giuste, col loro carico di valori sani e incontaminati, e per questo chiediamo il vostro aiuto. Contro la forza mistificatrice della propaganda berlusconiana basta solo che chi ha la coscienza ben viva e non anestetizzata, racconti la verità storica dei fatti a più persone possibili. E’ questa la chiave della vittoria. Noi non dobbiamo convincere nessuno delle nostre idee, dobbiamo solo raccontare la verità”. Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Abbiamo il dovere di difendere la nostra Italia contro le corruttele dilaganti nel corpo politico-istituzionale, contro l’illegalità ormai divenuta consuetudine comportamentale, contro i vari conflitti di interessi che inquinano l’intero sistema"