Piena solidarietà di De Pierro a Barbato su vicenda riprese nascoste alla Camera
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Il presidente dell’Italia dei Diritti: “E’ incredibile e vergognoso che la Casta, invece di preoccuparsi di quanto è emerso da tali registrazioni, che getta una montagna di discredito sull’istituzione in questione, e condannare il tutto, riversa la sua attenzione e il suo livore su chi ha il merito di aver divulgato tali scellerati comportamenti”
Roma - Non si è fatta attendere la veemente reazione di Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, a seguito di quanto è accaduto presso la Camera dei Deputati nei giorni scorsi, dopo che, durante il programma televisivo “Gli intoccabili”, andato in onda su La7, sono stati trasmessi dei filmati girati di nascosto a Montecitorio dal deputato Francesco Barbato, dove alcuni suoi colleghi sono stati colti in situazioni altamente imbarazzanti che hanno fatto indignare l’opinione pubblica e hanno rivelato incredibili retroscena sull’ormai nota compravendita di voti, su altre congiunture gravissime e sugli incredibili privilegi che la Casta continua a mantenere, nonostante la crisi dilagante e asfissiante che attanaglia l’Italia. Moltissimi parlamentari si sono scagliati contro di lui, reo di aver violato il regolamento interno che vieta di scattare foto o fare riprese all’interno dell’aula, invocando ogni sorta di sanzioni e addirittura una denuncia per violazione dell’articolo 15 della Carta costituzionale.
“Siamo orgogliosi di avere nel nostro movimento una persona come Francesco Barbato – ha esordito De Pierro – e lo sosteniamo senza remore di sorta, esprimendo in queste ore al suo indirizzo la più profonda e totale solidarietà per quanto sta accadendo nei suoi confronti. In un Parlamento che pullula di pregiudicati si sta demonizzando un’azione che, per quanto proibita, ha scoperchiato nefandezze di ogni genere, mettendo a nudo comportamenti deprecabili che evidentemente tanti preferiscono restino sottaciuti e nascosti. E’ incredibile e vergognoso che la Casta, invece di preoccuparsi di quanto è emerso da tali registrazioni, che getta una montagna di discredito sull’istituzione in questione, e condannare il tutto, riversa la sua attenzione e il suo livore su chi ha il merito di aver divulgato tali scellerati comportamenti. Forse queste persone dimenticano di essere dipendenti del popolo italiano che in quella sede rappresentano, o dovrebbero rappresentare, secondo le regole sacrosante della democrazia, e che il loro comportamento deve essere noto e giudicabile dal popolo stesso. Le varie fattispecie di tutela vigenti non sono a garanzia dei parlamentari, ma dei cittadini che questi rappresentano”.
Nella difesa dell’operato di Barbato, responsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti, il leader del movimento extraparlamentare entra poi nel merito del regolamento interno della Camera, che interdice scatti fotografici e riprese.
“E’ una norma arcaica – ha continuato - e andrebbe immediatamente rivista e abolita. Capisco che può risultare comodo per alcuni agire indisturbati con la copertura del velo normativo, ma queste cose sono liberi di farle a casa loro, non certo all’interno di uno dei più autorevoli palazzi istituzionali, dove rappresentano i cittadini e sono pagati dalla collettività. Invochiamo trasparenza e legalità da parte di chi dovrebbe esserne garanzia e incoraggiamo Francesco a continuare in questa sua battaglia, e se a questi signori ciò non va giù, candideremo in Parlamento tanti altri che lo emuleranno volentieri. E’ ora che la Casta venga svuotata dell’arroganza che ormai in gran parte la contraddistingue e il popolo diventi realmente sovrano come previsto dalla Costituzione. Non avendo intenzione di rinunciare alla nostra peculiarità di movimento extraparlamentare chiederemo ospitalità come indipendenti per i nostri rappresentanti in liste che riterremo vicine alla nostra linea ideale. Se questa ospitalità ci fosse negata ci vedremmo costretti a presentare liste autonome, per combattere dall’interno la Casta nell’interesse supremo dei cittadini”.