Vitalizi, la Calabria restaura il privilegio (all’unanimità). Un solo giorno da consigliere per incassare un assegno
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Con la legge approvata in meno di due minuti il consiglio regionale prova a reintrodurre il privilegio: anche se il politico decade per un qualsiasi motivo (è dichiarato ineleggibile o perde un ricorso presentato dal primo dei non eletti) ha la possibilità di maturare il “trattamento di fine mandato”. Il presidente del consiglio: "Nessuno scandalo, con 38mila euro di contributi si incassa un'indennità di fine mandato, a 65 anni, da 600 euro netti al mese”. Il capo dell'opposizione Callipo: "Mi hanno fatto firmare un documento non veritiero e per questo mi tutelerò nelle sedi opportune”. Fdi e Lega in ritirata: "Depositeremo una proposta di legge per ripristinare l’inammissibilità"
Basta un giorno da consigliere regionale e in Calabria, anche se il politico decade per un qualsiasi motivo (è dichiarato ineleggibile o perde un ricorso presentato dal primo dei non eletti) ha la possibilità di maturare il “trattamento di fine mandato” o, come nessuno lo vuole chiamare, il “vitalizio”. È sufficiente che si paghi i contributi per i successivi cinque anni e, come per magia, godrà dello stesso privilegio di chi, invece, è rimasto a Palazzo Campanella per un’intera legislatura.
Anche l’ex candidato del centrosinistra, Pippo Callipo, prende le distanze dopo aver votato la proposta di legge. Il consigliere regionale, leader dell’opposizione, si difende chiarendo la sua posizione: “Ho apposto la mia firma, dopo quella di altri sette capigruppo di maggioranza e di minoranza, su una proposta di legge che ‘non comporta maggiori o nuovi oneri a carico del bilancio regionale’. Così è scritto chiaro e tondo nel documento che mi è stato sottoposto in coda alla seduta di martedì 26 maggio e che risulta agli atti del Consiglio. Non avrei mai avallato nulla che potesse aumentare i costi della politica. Se la modifica della normativa sui vitalizi si traduce, invece, in un aumento dei suddetti costi significa che mi è stato proposto di sottoscrivere un documento non veritiero e per questo mi tutelerò nelle sedi opportune”.
>In sostanza, Callipo sostiene di essere stato preso in giro: “Tutti conoscono la mia storia personale e il mio modo di intendere la politica, – aggiunge – nessuno può pensare che io sia alla ricerca di privilegi per me o per altri. Quello del taglio ai costi della politica è un impegno che ho assunto in campagna elettorale e che intendo portare avanti con determinazione”. Chi batte, invece, in ritirata sono i consiglieri regionali della Lega e di Fratelli d’Italia che, per bocca dei loro capigruppo Tilde Minasi e Filippo Pietropaolo, parlano di “privilegio ingiusto e illegittimo” e promettono una pezza alla voragine che, con il voto di martedì scorso, hanno contribuito a creare tra loro e la società civile: “Lunedì mattina – dicono – depositeremo una proposta di legge per ripristinare l’inammissibilità alla contribuzione volontaria del consigliere regionale la cui elezione sia stata annullata”. “Siamo certi – aggiungono i due consiglieri della Lega e di Fratelli d’Italia – che sulla proposta ci sarà la più ampia convergenza da parte delle forze politiche presenti in Consiglio. La necessità di una tempestiva abrogazione nasce da profili giuridici e finanziari che non è stato possibile vagliare preventivamente”. Come dire: abbiamo firmato senza leggere ma per fortuna qualcuno se ne è accorto altrimenti “rischiavamo” di prendere il vitalizio. Fonte