Quali tipi di estrusori possiamo trovare in commercio?
- Dettagli
Nel settore dell'industria manifatturiera, e non solo, c'è un grande protagonista che sta facendo parlare di sé negli ultimi tempi. Si tratta nello specifico dell'estrusore, un macchinario fondamentale per produrre diversi prodotti ed oggetti. Si fa ad esempio riferimento alle tubature, ai profili delle finestre e anche ad alcuni prodotti impiegati nel settore sanitario. Queste macchine sono in grado di trasformare materiali grezzi in prodotti finiti, attraverso un processo noto (appunto) come estrusione. Alla fine del processo, si ottiene l'oggetto desiderato, con determinate peculiarità in termini di forma, design e robustezza.
Quali estrusori troviamo nel mercato?
L'estrusore a monovite è senza ombra di dubbio il più diffuso sul mercato. Questa macchina utilizza una singola vite rotante per spingere il materiale attraverso uno stampo, convertendolo in un prodotto finale tramite passaggi come la fusione e il compattamento. Il tutto avviene seguendo una linea continua, e in seguito segmentando il blocco, tramite la fase di taglio. Da aggiungere il fatto che, rivolgendosi ad un'azienda come Bausano, è possibile ordinare un estrusore adatto ad ogni necessità e personalizzarlo. Si parla sia dei monovite, sia dei bivite, sia delle macchine da laboratorio o per il riciclo.
L'estrusore monovite viene apprezzato per la sua versatilità, e per la capacità di lavorare diversi materiali con un grado di complessità medio. Gli estrusori a bivite, come si può invece dedurre dal nome, utilizzano due viti che ruotano simultaneamente per lavorare il materiale. Questa configurazione risulta vantaggiosa per miscelare materie plastiche con additivi o coloranti, e per processi che richiedono un elevato livello di omogeneizzazione del materiale.
La capacità di miscelazione migliora l'uniformità del prodotto finale, fondamentale per applicazioni specifiche, come avviene ad esempio con i dispositivi medici. Si parla, infatti, di un settore nel quale si impiegano prodotti che devono rispettare standard molto rigorosi. Inoltre, è bene parlare anche dei cosiddetti co-estrusori, che combinano più estrusori in una singola linea di produzione. Tale sistema permette la produzione di oggetti multistrato o rivestiti. Un esempio concreto? I tubi in HDPE con rivestimento in PVC.
Dagli estrusori da laboratorio a quelli per il riciclo
Per quanto riguarda gli estrusori da laboratorio, si tratta di dispositivi in scala ridotta, utilizzati per lo sviluppo del prodotto e per i test. Offrono la possibilità di sperimentare con nuove formulazioni di materiali senza la necessità di avviare produzioni su larga scala, risparmiando quindi risorse e tempo. In termini di innovazione, gli estrusori per il riciclo del PVC e delle poliolefine (PO) rappresentano un passo in avanti cruciale per la promozione della sostenibilità.
Queste macchine vengono progettate per trasformare i rifiuti plastici in nuovi prodotti, riducendo l'impatto ambientale e promuovendo l'economia circolare. Dunque, permettono il recupero dei materiali di scarto plastici, trasformandoli in pellet o in nuovi profili riutilizzabili. Le tecnologie sono in continuo sviluppo, il che va ad incidere positivamente sulla versatilità di queste macchine. Sistemi come il riscaldamento ad induzione, ad esempio, permettono di avere un maggior controllo sulla temperatura e di ottimizzare il consumo di energia. Ancora una volta, si parla di una soluzione a favore dell'ambiente.