pulizieIn Italia, il lavoro domestico rappresenta un settore molto delicato, soprattutto soprattutto quando si parla di  sicurezza e tutele in caso di infortuni sul lavoro. Quando una colf o altro collaboratore domestico si fa male durante lo svolgimento delle proprie attività, chi è responsabile per il danno? Il tema della responsabilità è complesso e può variare in base a diversi fattori, tra cui la regolarizzazione del lavoratore e le misure di sicurezza adottate dal datore di lavoro. 

 

La responsabilità del datore di lavoro

Se un collaboratore domestico si infortuna mentre svolge le sue mansioni, il datore di lavoro potrebbe essere ritenuto responsabile qualora non abbia adottato tutte le misure di sicurezza previste per proteggere l’integrità del lavoratore. Sebbene la legge non offra un elenco specifico di misure preventive, l’articolo 2087 del codice civile stabilisce che il datore è tenuto a fare tutto il possibile per tutelare la sicurezza dei propri dipendenti. Ad esempio, il datore dovrebbe evitare che la colf esegua operazioni rischiose come salire su una scala per rimuovere le tende in assenza di qualcuno che possa assisterla. Situazioni di questo tipo hanno spesso condotto a pronunce della Cassazione, come nell’ordinanza n. 25217/2023, dove il datore è stato ritenuto responsabile per non aver fornito strumenti adeguati per prevenire l’incidente.

 

L’onere della prova e l’assistenza legale

In caso di controversia, il datore di lavoro ha l’onere di dimostrare di aver adottato tutte le misure di sicurezza necessarie per prevenire il rischio di infortuni. Secondo la giurisprudenza, questo principio di “inversione dell’onere della prova” significa che sarà il datore a dover provare di aver fornito istruzioni chiare e attrezzature sicure. Se, ad esempio, il datore non ha vietato alla colf di svolgere determinate attività in sua assenza, o non ha fornito strumenti conformi alle norme di sicurezza, potrebbe essere considerato responsabile per negligenza.

 

Cosa fare in caso di infortunio domestico?

Nel caso in cui si verifichi un incidente, la colf ha diritto a un indennizzo che viene generalmente versato dall’INAIL, sempre che sia stata regolarmente assicurata dal datore. La lavoratrice infortunata deve recarsi tempestivamente al pronto soccorso, ottenere un certificato medico e dichiarare le circostanze dell’incidente, così che possa essere avviata una pratica INAIL. Spetta poi al datore di lavoro denunciare l’infortunio compilando il modulo “4 bis RA” e trasmettendolo tramite raccomandata o posta elettronica certificata. È importante che il datore effettui questa comunicazione entro 48 ore per evitare che la lavoratrice perda il diritto all’indennizzo temporaneo.

 

Coperture assicurative

Una protezione aggiuntiva per il datore può derivare dalla copertura inclusa nell’assicurazione del capofamiglia. Questa polizza, sebbene non obbligatoria, rappresenta un valido supporto in caso di danni causati da membri della famiglia o da collaboratori domestici - o da questi subiti - durante lo svolgimento delle attività quotidiane o lavorative (nel caso della colf). In tal modo, il datore di lavoro può beneficiare di un risarcimento che riduce l’impatto economico in caso di richieste di indennizzo da parte della colf o di altri collaboratori regolarmente assunti.

 

Cosa accade se il lavoratore non è regolarizzato?

Qualora la colf sia impiegata “in nero”, il datore di lavoro non può usufruire della copertura INAIL e sarà obbligato a risarcire integralmente i danni fisici e morali subiti dalla lavoratrice. La responsabilità è quindi completamente a carico del datore, il quale dovrà sostenere le spese mediche e ogni altro risarcimento stabilito, basato sull’entità delle lesioni riportate e sulle circostanze dell’incidente. Questa situazione espone il datore a rischi finanziari considerevoli e rende ancora più importante la regolarizzazione dei lavoratori domestici.

 

Sicurezza domestica e dati sugli infortuni

I dati sulla sicurezza sul lavoro domestico parlano chiaro: l’ambiente domestico presenta rischi elevati. Secondo le statistiche ISTAT, infatti, ogni anno si registrano milioni di infortuni in casa, di cui un numero rilevante coinvolge proprio colf e badanti. Questo dato conferma l’importanza di adottare precauzioni adeguate e di assicurarsi che i lavoratori siano regolarmente iscritti all’INAIL. In caso di infortuni, un intervento tempestivo e la disponibilità di coperture assicurative specifiche possono fare la differenza, sia per la tutela del lavoratore sia per la sicurezza economica del datore.

 

Foto di cottonbro studio: https://www.pexels.com/it-it/foto/casa-pulito-tappeto-pulizia-4107284/