Parma e le sfide attuali per l’abbattimento delle barriere architettoniche
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Parlare oggi di barriere architettoniche significa prima di tutto farlo con più consapevolezza. Eppure, è particolarmente necessario, trattandosi di un tema di grande attualità: si fonda infatti su una base concreta, rappresentando un problema quotidiano per le persone anziane e con mobilità ridotta per le quali gradini, scale e dislivelli diventano ostacoli non di rado invalicabili.
Parlare oggi di barriere architettoniche significa dunque dare voce a una delle sfide più rilevanti per le città italiane, chiamate a garantire accessibilità e inclusione tanto negli spazi pubblici quanto nelle abitazioni private. Parma non fa eccezione ma una buona notizia c’è: i cittadini e il Comune stanno dimostrando di avere a cuore il problema e si stanno impegnando per ovviare alle criticità del territorio. Tutto ciò si traduce in una maggiore attenzione alla mobilità delle persone fragili, con iniziative che riguardano percorsi pedonali, edifici pubblici e adeguamenti strutturali progressivi.
Ma, come spesso accade, il vero nodo resta all’interno delle case. Una parte importante del patrimonio edilizio parmense è costituito da immobili costruiti decenni fa, quando i criteri di progettazione non prevedevano soluzioni in grado di agevolare gli spostamenti nelle situazioni di disabilità.
È in questo contesto che strumenti come il montascale a Parma si traducono in qualcosa in grado di assicurare una risposta concreta e immediata, soprattutto quando l’installazione di un ascensore non è praticabile. Entriamo più nei dettagli.
Alcuni dati alla luce di un’indagine condotta dal Comune
Nel 2025 il Comune di Parma ha varato il primo Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). L’intento è quello di un impegno concreto proprio a favore di quanti hanno difficoltà a fruire gli edifici per ragioni di mobilità ridotta. Il punto di partenza è stato un censimento dei luoghi che più di tutti, in città, necessitano di interventi in tal senso. Tra gli spazi soggetti a criticità sono stati mappati i seguenti:
- le aree verdi di Parco Ducale, Cittadella, Parco Falcone e Borsellino, piazzale Pablo;
- circa 66 chilometri di marciapiedi e strade;
- ben 22 edifici che svolgono funzioni culturali, tra cui quelle dell'Ospedale Vecchio, dell'ex Convento di San Paolo, del Teatro Due e delle Briciole, della Pinacoteca Stuard, del Palazzo del Governatore e dell’Auditorium Paganini.
Il Peba, varato a maggio 2025 per l’esattezza, con la partecipazione di istituzioni, associazioni e stakeholder, coinvolge tutta la cittadinanza e prevede l’adozione della metodologia di “universal design”, il cui obiettivo è migliorare l’accessibilità. Parma pone dunque le basi per innovarsi nel panorama delle barriere architettoniche.
Un problema (anche) privato: gli edifici domestici e le esigenze reali delle famiglie
Se le criticità degli spazi pubblici sono ben note e oggi mappate con maggiore precisione, le difficoltà più serie si manifestano spesso all’interno delle abitazioni private. Una condizione con cui si trovano a fare i conti soprattutto le persone anziane, che rappresentano una quota rilevante della popolazione cittadina e abitano non di rado in appartamenti in cui anche pochi gradini possono diventare un ostacolo significativo.
C’è però da dire che oggi è possibile ovviare a tali difficoltà attraverso l’installazione di un montascale, disponibile a costi più accessibili rispetto al recente passato grazie alle detrazioni messe in campo a livello governativo. Una misura sempre più adottata anche all’interno della PA e che si inserisce fattivamente tra le più efficaci per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Foto di Sueda Dilli: https://www.pexels.com/it-it/foto/ringhiere-design-interni-ringhiera-19132785/