Sanremo, fra i giovani vince Arisa
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«L'anno scorso eravamo qui a incoraggiare Pippo, a dare atto della sua grande professionalità, oggi festeggiamo un successo veramente notevole».
E' visibilmente soddisfatto del risultato del Festival, il direttore generale della Rai, Claudio Cappon. Per lui, il milione a Paolo Bonolis, è stato ben speso: «i prossimi tre anni di Sanremo sono un investimento di 60 milioni; questo festival costa un milione di euro meno dell'edizione precedenti e ha fatto 11-12 punti di ascolto in più. Noi ci saremmo accontentati anche della metà».
Effettivamente, mentre Sanremo festeggia la sua prima vincitrice, la timidissima Arisa, con la sua Sincerità, tutto sta andando molto liscio. A turbare lo svolgimento della quarta serata, solo la brevissima irruzione di una pornodiva dal corpo dipinto: niente di scandaloso, essendo peraltro il secondo body-painting della serata (il primo, della bravissima ballerina del medley di apertura). Nessuno scandalo particolare per la presenza dell'ultraottantenne Hugh Hefner, che candido spiega «in passato il nudo poteva anche distruggere una carriera, ora, basta pensare al caso di Pamela Anderson, crea delle opportunità».
A turbare il pubblico, soprattutto, l'esito delle eliminazioni: fuori dalla gara i Gemelli Diversi e Dolcenera, che fino al pomeriggio era tra i più quotati per la vittoria dalla Snai (e la più gettonata in termini di giocate). La serata dei duetti ha riservato poche sorprese: una garanzia la presenza di Gianni Morandi (con il trio Pupo-Paolo Belli-Youssou N'dour), tra i meno banali gli interventi di Daniela Dessì sul pezzo di Francesco Renga (con Daniela Dessì), di Teo Teocoli con Alexia e Mario Lavezzi e dei Tazenda insieme a Marco Carta.
Infine, Paolo Bonolis ha mantenuto la promessa di parlare dell'attività del Cers, una onlus che raccoglie fondi per l'assistenza domiciliare gratuita alle famiglie che necessitano di assistenza ai bambini affetti da gravissime malattie croniche. «Questo è uno schifo»: ha detto Bonolis, commuovendosi di fronte al documento di una Asl, che garantiva a una famiglia l'assistenza per soli venti minuti al giorno.