Dal teatro “Millelire” di Roma parte l’esibizione di venti giovani talenti armati solo delle loro personali peculiarità musicali
Roma - La cornice minimale del teatro Millelire di Roma, alla presenza di Maria Pia Fiacchini, sorella del grande Renato Zero, al secolo Fiacchini, e di Vincenzo Incenzo, si offre come il palcoscenico migliore per presentare più di venti giovani artisti di grande talento a nudo, spogliati da effetti speciali, luci e playback di sorta, muniti solo del loro talento e di qualche chitarra.
In risposta alle patinate ribalte musical-televisive, dove l'ultimo elemento è la musica, schiacciata com'è da "fumi e raggi laser", Fonopoli intende servire sul piatto di un pubblico ristretto e qualitativamente elevato venti polaroid "unplugged" di altrettante espressioni musicali, stanate e coltivate durante i monitoraggi effettuati su e giù per la penisola.
La cantina come occasione di rinascita dal basso, nuovo e antichissimo punto di partenza, verifica assoluta e senza rete delle reali qualità di ognuno: ancora una volta il messaggio propagato è in controtendenza ma è un messaggio sicuro di anticipare la musica che verrà e l'alba del giorno nuovo, destinato a venire a seguito dell' imminente e inevitabile collasso di cui la cattiva gestione della musica in Italia ha creato le premesse. Una dottrina musicale che ha il sapore e l’odore delle sale polverose del Folkstudio, lo storico locale di Roma del compianto Giancarlo Cesaroni, dove un pianoforte verticale, una chitarra e un microfono legato con il nastro adesivo sono state le prime armi di artisti come De Gregori, Venditti, Gaetano, Guccini.
Una cultura che propugna il ritorno necessario alla sostanza nuda e cruda che può salvarci e creare meritocrazia e nient'altro. Si inizia con tre appuntamenti; il primo all'insegna della canzone d'autore, il secondo dedicato alla forma teatro canzone e il terzo, tutto al femminile, con giovani e talentuose cantautrici. Per la prima volta poi Fonopoli apre anche una finestra agli under16, offrendo un'occasione di visibilità a giovanissimi cantanti che già hanno avuto modo di segnalarsi per talento e doti artistiche in varie rassegne. Con un romanticismo che forse non trova il suo posto ideale in questa epoca l’organizzazione vuole provare a lasciare una piccola traccia, auspicando che in altre cantine e piccoli club nascano iniziative simili.
Sarebbe la rivoluzione, sarebbe la vittoria del talento.
(Foto di Andrea Arriga)