Multe pezzotto: i metodi efficaci per individuare e sanzionare chi utilizza le IPTV
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La lotta alle IPTV illegali sta per affrontare un momento cruciale. Si parla di una battaglia che dura da anni, ma che sembra essere arrivata ad un punto di svolta, per merito delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi progettati per individuare sia gli utenti, sia le fonti del broadcasting illegale. Le multe e le sanzioni sono state rese più severe che mai, dalla nuova legge anti pezzotto, il che rappresenta un ulteriore passo in avanti. Vediamo quindi di approfondire le nuove metodologie di indagine previste per combattere la piaga dello streaming pirata in Italia, e le sanzioni previste per chi utilizza le IPTV illegali.
Serie A e AGCOM contro il pezzotto
La Lega Serie A e l'AGCOM hanno deciso di unire ancor di più le forze, per poter assestare un colpo mortale al fenomeno dello streaming illegale e delle IPTV pirata. Il tutto con l'orecchio sempre più attento di DAZN, che è riuscita ad assicurarsi i diritti per la trasmissione delle partite di Serie A per i prossimi 5 anni, e che non ha intenzione di perdere altri milioni di euro subendo passivamente il fenomeno del pezzotto.
Ma quali sono le nuove pedine sulla scacchiera? Si parla nello specifico dell'istituzione di una nuova piattaforma di controllo dedicata appositamente allo streaming pirata, nata dalla collaborazione tra AGCOM e Lega Serie A, e che prenderà piede da novembre 2023. La piattaforma antipirateria avrà il compito di accelerare i tempi per quel che riguarda la chiusura delle trasmissioni streaming pirata individuate, in soli 30 minuti dalla segnalazione. Ovviamente dovrà anche risalire a tutti gli indirizzi dei broadcaster pirata e degli utenti che usano tali servizi, per poter comminare le multe previste dalle nuove leggi in materia.
Leggi che, in base agli articoli sui rischi dell'IPTV pirata, prevedono delle pene severissime per chi si macchia di questo reato. Si parla di multe molto salate, che possono arrivare fino a 5.000 euro, e di un periodo di detenzione fino a 3 anni. Gli spettatori e gli utenti che promuovono il pezzotto, dunque, corrono dei rischi enormi sia a livello finanziario che penale. Il tutto, lo ricordiamo, basandosi sulle considerazioni ufficiali contenute nella nuova legge anti pezzotto (93/2023).
Un approfondimento sulle strategie antipirateria
L'efficacia della nuova piattaforma istituita da Serie A e AGCOM verrà valutata più avanti, non essendo ancora attiva. Ciò non vuol dire, comunque, che non si possano tracciare delle linee sin da ora, considerando gli ottimi risultati messi a segno dalla Guardia di Finanza. La GdF, infatti, si è resa protagonista di recente di una trappola che ha colto il bersaglio in pieno, portando a denunce e arresti sul territorio italiano.
La trappola funziona così: la Guardia di Finanza individua una rete di streaming illegale, smantella l'organizzazione criminale responsabile ma mantiene in piedi la suddetta piattaforma pirata. In questo modo può tracciare gli IP degli utenti ignari, che continuano a collegarsi per vedere in modo illegale i contenuti pirata come le partite di Serie A. Da ciò si capisce quanto sia diventato pericoloso alimentare questa piaga sociale.
Foto di Towfiqu barbhuiya: https://www.pexels.com/it-it/foto/tenendo-pulsanti-profondita-di-campo-telecomando-11594553/