Da Italiano a Palladino: com’è cambiato il gioco della Fiorentina
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La Fiorentina è una delle tante squadre della Serie A che in preparazione di questa nuova stagione ha deciso di cambiare allenatore. Vincenzo Italiano ha regalato emozioni non indifferenti alla piazza viola, sfiorando per due volte anche la conquista di una coppa europea. Essendo stato scelto come sostituto di Thiago Motta al Bologna, il suo posto è stato preso da Raffaele Palladino, che negli ultimi tempi si era fatto notare sulla panchina del Monza.
Le differenze tra i due allenatori sono evidenti, ma anche oggi, pur in presenza di una Fiorentina rivoluzionata, le indicazioni delle quote Conference League vedono i toscani tra i favoriti per la vittoria della terza competizione europea. Chissà che non sia proprio Palladino a regalare ai tifosi quella coppa tanto agognata, portando quindi la Fiorentina alla terza finale di fila…
Il calcio offensivo di Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano è un patito del 4-3-3, modulo che non a caso sta proponendo con insistenza a Bologna. Tuttavia, soprattutto nell’ultimo periodo alla guida della Fiorentina si è affidato al 4-2-3-1, per un calcio costantemente offensivo. Con lui i viola erano portati a difendere alti, senza disdegnare le marcature a uomo e il pressing sul primo controllo avversario. Fondamentale era il compito di tutti gli esterni di fascia, che attraverso i loro movimenti dovevano anche favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Il principale terminale offensivo doveva svolgere anche compiti di regista, venendo di fatto incontro alla palla. Raramente nel corso delle sue 162 presenze sulla panchina viola Italiano ha modificato il proprio credo tattico. Ad ogni modo, non sono state poche le pecche difensive palesate dalla Fiorentina durante il suo mandato, anche perché i centrali si ritrovavano spesso e volentieri nei pressi della linea di metà campo
L’equilibrio di Raffaele Palladino
L’anno scorso i giocatori della Fiorentina erano più abituati ad andare in pressione alta, ma nel corso della preparazione estiva il nuovo arrivato Raffaele Palladino ha fornito una nuova mentalità di base, chiedendo alla squadra di rimanere più corta tra i reparti, chiamati a dedicarsi maggiormente alla fase difensiva. Di conseguenza, è cambiato tutto il sistema di gioco. Piuttosto che buttarsi in avanti all’arrembaggio, Palladino preferisce costruire un’azione più ordinata e armonica, senza correre grandi rischi. Difficilmente la sua Fiorentina uscirà fuori dagli schemi, a meno che non ci sarà bisogno di un cambio di rotta in seguito ad una sfilza di risultati negativi. Oggi la Fiorentina gioca con il 3-4-2-1, ma la squadra non ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, totalizzando 3 pareggi consecutivi e una sconfitta prima di togliersi la soddisfazione di vincere in casa contro la Lazio. Servirà ancora un po’ di tempo prima di vedere a tutti gli effetti la mano di Palladino. Il mercato estivo, comunque, ha messo a disposizione del mister diversi elementi interessanti, su tutti Albert Gudmundsson e Andrea Colpani, che il mister ha voluto portare con sé dal Monza. In avanti si attende infine la consacrazione definitiva di Moise Kean, passato dalla Juventus alla Fiorentina anche per rilanciare la propria carriera.