Tanti vip sono accorsi presso “Il Margutta” di Roma per la presentazione del film prodotto da Claudio Bucci
Roma - Nella splendida cornice del centralissimo ristorante vegetariano “Il Margutta RistorArte” di Tina Vannini, in via Margutta, si è svolta, a Roma, la presentazione del thriller d’autore “Mr. America” di Leonardo Ferrari Carissimi che vede come protagonisti Marco Cocci e Anna Favella. Il film, in uscita in questi giorni nelle sale italiane, rappresenta una riuscita fusione di cinema e arte. Nel lungometraggio sono rappresentate le opere del chiacchierato Marco Tamburro, artista che ha curato anche il manifesto del film. L’arte come il cinema emoziona, e quale connubio più potente che unire insieme questi due mondi? Se lo spettatore può sensibilizzarsi nel vedere i dipinti raffigurati nei fotogrammi più salienti della pellicola, può ancor di più appassionarsi nel guardare dal vivo le opere in sala. Infatti, nei principali cinema dove sarà proiettato “Mr. America”, saranno esposte le tele di Tamburro. L’opera in celluloide si sofferma sui possibili effetti nefasti che il celeberrimo Andy Warhol ha determinato sulle vite di chi, a vari livelli, si è avvicinato a lui. Ci sono conseguenze talmente potenti che non si fermano alla distruzione delle vite degli artisti (molti sono morti suicidi o a causa dell’uso di droghe), ma ricadono anche sui loro discendenti simboleggiando il peso e l’influenza che la sua opera ancora rappresenta nel mondo dell’arte e nelle generazioni di artisti a lui successivi.
“Mr. America” rappresenta la spirale negativa di molti artisti, abbagliati dalla temporanea celebrità che prometteva Warhol, quasi una maledizione che per alcuni è stata decisamente fatale.
Il film si sviluppa su distinti piani temporali che s’intrecciano vorticosamente finché ogni significato viene pian piano alla luce grazie ai dettagli della psicologia dei personaggi. Gli atti brutali ed ossessivi, che sono stati subiti nell’ infanzia da Penny ed Andy nel film, generano una rovinosa relazione familiare che sarà il fulcro della storia e del suo tragico epilogo.
Presenti al party di presentazione, oltre al cast al completo, il produttore Claudio Bucci e il regista Leonardo Ferrari Carissimi, e tanti personaggi intervenuti anche per ammirare le opere di Tamburro, esposte per l’occasione nel locale. Gli ospiti sono stati deliziati da un cocktail ispirato alla Pop Art di Warhol: come l’artista utilizzò i barattoli di latta di una nota zuppa come protagonisti di alcuni suoi quadri, così anche Tina Vannini, proprietaria del ristorante, ha fatto degustare zuppe biologiche in barattoli di latta per richiamare l’atmosfera artistica.
Tra i tanti vip che sono giunti nel locale, accolti dall’incantevole e deliziosa Deborah Bettega, è d’uopo citare le affascinanti Elisabetta Rocchetti, Adriana Russo, Eleonora Vallone, Emanuela Tittocchia, Nadia Bengala, Rita Carlini e il bravissimo attore Fabrizio Bucci, tutti letteralmente presi d’assalto dai paparazzi accorsi per l’evento, come anche Antonello De Pierro, presidente del movimento politico Italia dei Diritti e direttore di Italymedia.it, in passato punto di riferimento dell’emittenza radiofonica come direttore e voce storica di Radio Roma, l’importante emittente capitolina sulle cui frequenze lo stesso produttore del film Claudio Bucci ha condotto un programma.
E ancora Dario Salvatori, Giovanni Pocaterra, Alex Partexano, Mario Zamma, Gabriella Germano, Mirella Panfili, Steffan Jinny, Mirca Viola, Stefania Barca, Marina Pennafina, Antonella Salvucci, Alessandro Circiello, Leopoldo Mastelloni, i produttori cinematografici Pietro Innocenzi e Pierfrancesco Aiello, il regista Giorgio Molteni, il principi Guglielmo Giovannelli, il prefetto di Chieti Fulvio Rocco, il marchese Giuseppe Ferrajoli, Silvana Augero, il direttore d’orchestra Gerardo Di Lella, il conduttore radiofonico e scrittore Stefano Piccirillo, Roberta Beta, Giada Di Miceli, Marcia Sedoc, Angelo Ciccio Nizzo, l’editore Giò Di Giorgio, don Santino Spartà, i politici Luca Danese, Luca Aubert e Antonio Paris, la giornalista Simona Decina, e i pittori Massimo Catalani e Lorenzo Zichichi.
(Foto di Fazio Gardini e Patrizia Santangelo)