Pasquale Squitieri: adesso tutti ne parlano bene
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E’ deceduto a Roma uno dei più grandi registi del cinema italiano: Pasquale Squitieri. Ha diretto molti film importanti, entrati a pieno merito nella storia della cinematografia: da “I guappi” a “Claretta”, da “Russicum, i giorni del diavolo” a “L’avvocato Di Gregorio”, da “Razza selvaggia” a “Corleone”, da “Il prefetto di ferro” a “L’arma”.
Il grande pubblico, quello legato al gossip, lo conosceva soprattutto per il lungo e burrascoso legame con la bellissima “diva” Claudia Cardinale, che per lui aveva abbandonato il produttore Franco Cristaldi. Tra gli addetti ai lavori, Squitieri non godeva però di troppa considerazione: era considerato un personaggio troppo scomodo, “bastian contrario”, poco incline ai compromessi, un vero e proprio “cane sciolto”, che non si piegava alle logiche del “sistema”. Anche le sue opere, che grondavano anticonformismo dal primo all’ultimo fotogramma, riflettono in pieno questo suo modo di essere fuori dal coro. Finchè è stato in vita, soprattutto negli ultimi anni, ha avuto scarsa considerazione dal mondo della cultura, come capita spesso a tutti i personaggi dell’intellighenzia in qualche modo “disturbanti”. Ora, a poche ore dalla sua dipartita, è tutto un proliferare di complimenti e di lodi sperticate alla sua arte. Debbo dire che l’unico in questi anni a sostenere Pasquale e a riconoscergli i grandi meriti professionali è stato il mio amico Franco Mariotti, grande organizzatore delle più prestigiose manifestazioni a livello internazionale. Non a caso, lo scorso novembre, Mariotti aveva dedicato proprio a Squitieri l’annuale Rassegna “Primo piano sull’Autore”, tenutasi per l’occasione sull’asse Spoleto-Cinecittà. Nella circostanza sono state proiettate in retrospettiva le sue pellicole più conosciute, nell’ambito di incontri, dibattiti e testimonianze, con l’intervento di autorevoli critici, giornalisti, colleghi e attori che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui. Onore al merito quindi a Franco Mariotti. E onore al merito a un grande artista che non c’è più. Ci mancherà.