L’improvviso futuro del bravissimo Gianni Togni
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Qualche sera fa ho avuto l’onore di presenziare alla presentazione romana di “Futuro improvviso”, il nuovo lavoro discografico dell’indimenticato cantautore Gianni Togni, una delle icone musicali più fulgide degli anni ottanta. “Luna” è il titolo del brano che lo aveva clamorosamente lanciato all’inizio di quel decennio, affermazione poi confermata dalle successive hit come “Semplice”, “Vivi”, “Per noi innamorati”, “Giulia”, “Ti voglio dire”,”Segui il tuo cuore”, “Siamo una cosa sola” e tante altre.
Un genere pop molto gradevole, adatto a tutte le fasce di pubblico, ma mai banale, con una sua dignità e originalità. Merito anche degli splendidi testi del geniale paroliere Guido Morra, versi profondi ma in grado di entrare dritti nel cuore della gente. Poi qualcosa improvvisamente si è rotto nel meccanismo del successo. Il 33 giri “Bersaglio mobile”, pubblicato sul finire del 1988, pur pregevole e più “maturo” dei precedenti, è stato penalizzato dalla totale assenza di promozione. Questo perché la sua casa discografica, la potente CGD, in quel momento stava vivendo il passaggio di proprietà dalla famiglia Sugar alla multinazionale Warner ed era in una fase di “confusione”. Oltretutto il contratto di Gianni Togni era in scadenza e questa circostanza indubbiamente non ha giovato a favore. Sta di fatto che il talentuoso cantautore romano, senza una major alle spalle, nei primi anni novanta, ha faticato un po’ ad imporre le sue nuove produzioni. Poi il ritorno in CGD, nel 1996, con una compilation (“Cari amori miei”) seguita da un album nuovo di zecca (“Ho bisogno di parlare”), sembrava sancire un ritrovato feeling con la grande visibilità, ma scelte personali dell’artista hanno deciso per altre direzioni. Così Gianni è passato attraverso altre importanti esperienze, diversificando le sue proposte. Ad esempio ha composto i brani di un musical molto importante (“Hollywood – ritratto di un divo”) e realizzato un cd del grande Massimo Ranieri (“Canzoni in corso”). Fino ad arrivare ai giorni nostri, più bravo e attuale che mai.
“Futuro improvviso”, anticipato dal singolo “Vado via con me” è un lavoro assai pregevole, una piacevolissima riscoperta. Dieci brani nella edizione in vinile, uno diverso dall’altro, ognuno dichiaratamente ispirato nei suoni e negli arrangiamenti ad altrettanti grandi artisti pop degli anni settanta/ottanta, registrati con le tecniche analogiche dei tempi d’oro della discografia, in antitesi alla freddezza ed asetticità dell’era digitale. Un disco quindi caldo e coinvolgente, che recupera per due pezzi i testi di Guido Morra, dopo un periodo di allontanamento artistico tra i due grandi amici e collaboratori di una vita. Non manca naturalmente la versione in compact-disc con ben sei tracce in più ed anche, per i più giovani, una versione, lievemente diversa negli arrangiamenti, scaricabile in download nelle apposite piattaforme digitali. Insomma, per Gianni Togni, una rentrée in grandissimo stile. Da sottolineare la bellezza della copertina, che si fregia degli splendidi ritratti dell’artista ad opera di Laura Camia.
Pierfrancesco Campanella
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