Stefano Calvagna, non solo regista ma artista completo
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Stefano Calvagna è attualmente il più prolifico regista italiano, specializzato in film con budget di produzione molto modesti, ma realizzati col cuore e con tanta professionalità, al punto da poter tranquillamente competere sul mercato con opere ben più costose e pretenziose. Confesso che sono un grande estimatore di Stefano proprio per il personalissimo spazio che è riuscito a ritagliarsi nel tempo in un ambiente, come quello del cinema, ostile, difficile e pieno di pregiudizi, caratterizzato da invidie, gelosie e insane competizioni. Seguo Calvagna sin dal suo debutto dietro la macchina da presa nella pellicola “Senza paura”, che vedeva tra gli interpreti un ancora poco noto Alessio Boni. Tra gli altri titoli della sua ricca filmografia, mi piace ricordare, citando a caso, “Arresti domiciliari”, “E guardo il mondo da un oblò”, “L’uomo spezzato”, “Baby gang”, “Cattivi & Cattivi”, “Il peso dell’aria”, “Il lupo” e “Non escludo il ritorno”, quest’ultimo dedicato al grande cantautore scomparso Franco Califano. I film di Stefano non lasciano mai indifferente il pubblico, sono dei veri e propri pugni nello stomaco per lo spettatore, tanta è la sincerità del messaggio e la forza delle immagini, trattando tematiche scomode quanto “vere”. Ma Stefano Calvagna non è solo un bravo e originale regista, sceneggiatore e produttore. È un artista a tutto tondo nel vero senso della parola: pochi sanno, ad esempio, che è anche un ottimo cantante. Senza tralasciare ovviamente la sua carriera di attore, anche diretto da altri. Attività che gli ha permesso di ricevere numerosi premi e riconoscimenti, oltre che unanimi attestazioni di stima. In questi giorni Stefano è per l’appunto tornato sul set di un film non suo, ma di Claudio Fragasso, intitolato “Karate man”, nel ruolo di Pericle, allenatore del vero campione del mondo Stefano Maniscalco e che, usuraio nella vita, è anche artefice di scommesse clandestine nell’ambito sportivo. La storia di “Karate man” è incentrata su un karateka che trova fin da bambino la forza per combattere tramite lo sport il diabete mellito di primo grado da cui è affetto. La sceneggiatura è firmata dallo stesso Fragasso, mitico regista di “Teste rasate” e “Palermo-Milano solo andata”, in tandem con la bravissima Rossella Drudi, mentre la parte del protagonista è interpretata Claudio Del Falco, che ha già lavorato proprio con Calvagna in “Rabbia in pugno”. Tra gli altri interpreti, da segnalare la conturbante ex modella Anne Garcia, il leggendario Franco Nero e il piccolo Niccolò Calvagna, figlio di Stefano, da anni ormai considerato uno dei bambini prodigio più bravi e richiesti dal cinema e dalla fiction nostrana e internazionale.
Pierfrancesco Campanella