Alla Sala Umberto le migliori “canzoni” della nostra vita
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Maurizio Fabrizio è uno dei più importanti e prolifici “music-maker” della musica leggera italiana: musicista, autore, arrangiatore ed anche interprete. Attivo sulla scena dai primi anni settanta, è stato artefice di alcune delle pagine più belle nella storia della canzone. Brani come “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero, “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini e “Storie di tutti i giorni” di Riccardo Fogli (solo per citarne alcuni a caso) recano la sua firma. In pratica ha collaborato a vario titolo con tutti i “big”: da Branduardi a Patty Pravo, dalla Vanoni a Miguel Bosè, da Toquinho a Giorgia, fino ad Al Bano.
Nel corso della carriera ha anche inciso diversi album come solista e, negli ultimi tempi, ha deciso di esibirsi dal vivo quasi per suggellare gli oltre quarant’anni di presenza “dietro le quinte”.
Sere fa, ad esempio, si è esibito a Roma, presso la Sala Umberto, in un recital intitolato “L’arte dell’incontro”, con la collaborazione vocale della brava Katia Astarita.
Nel corso della applaudita esibizione, Maurizio Fabrizio ha ripercorso le tappe più significative del suo curriculum artistico, riproponendo alcune delle preziose “gemme” del suo “scrigno”.
Oltre alle canzoni già citate, ricordiamo “Sarà quel che sarà” (vincitrice di Sanremo 1983 con Tiziana Rivale), “Sempre” (terza classificata, sempre al Festival, nell’interpretazione di Lisa, nel 1998) e “Brividi”, portata al successo da Rossana Casale.
Le canzoni venivano piacevolmente intervallate da ricordi, aneddoti, curiosità.
Siamo così venuti a sapere che “I migliori anni”, prima di essere incisa da Zero, era stata scartata da Ornella Vanoni. E che “Almeno tu nell’universo", che riportò in auge la Martini nel 1989, era stata rifiutata dalla stessa cantante ben 15 anni prima! E infine che la musica di “Bravi ragazzi” di Bosè, altri non era che “Ragazzo triste” di Patty Pravo, “camuffata” grazie a un arrangiamento con tonalità “accelerata”.
Ospite d’eccezione sul palco, Angelo Branduardi, del quale Maurizio Fabrizio è stato per tantissimi anni stretto collaboratore. Il cantautore di “Alla fiera dell’est” si è esibito in due brani che hanno letteralmente emozionato il pubblico in sala, nelle cui fila era presente il geniale paroliere Guido Morra, che, proprio in coppia con Maurizio, ha scritto i versi di molte tra le sopracitate hits.
Una serata davvero gradevole per uno spettacolo “essenziale” ma molto efficace, che i presenti hanno dimostrato di gradire: un’occasione per riascoltare delle pagine musicali che sono in realtà pagine di vita. Perché, volente o nolente, le canzoni scandiscono il passare del tempo, legandolo indissolubilmente a ricordi ed emozioni senza età, dei quali il talento e la creatività di artisti come Maurizio Fabrizio ne sono testimonial assoluti.