Attualità e Cronaca

Parigi sotto shock: primo atto di guerra in suolo Europeo e la minaccia verso l'Italia. Come si finanzia l'Isis? Dove prende la sua forza militare?

di Fitzwilliam Darcy

La strage di Parigi non può che sconvolgere chiunque si fermi a pensare a quanto è successo e a quanto potrebbe ancora succedere non soltanto in Francia, ma in tutti gli altri paesi europei, compresa l'Italia.

 

Sette corpi di bambini sono stati trovati dalla polizia nel paese di Wallenfels, in Franconia, la regione settentrionale della Baviera. Lo ha comunicato la polizia. Le salme sono già state rimosse dall'abitazione in un modesto edificio a tre piani.

Attentati a colpi di kalashnikov vicino allo Stade de France dove si stava giocando Francia-Germania, in un ristorante e in una sala concerti. Il presidente Hollande è stato evacuato dallo stadio per motivi di sicurezza. 60 ostaggi nella sala concerti

Parigi di nuovo sotto attacco. Dopo la tragedia nella redazione di Charlie Hebdo a gennaio, ancora terrore e morte nella capitale francese. Secondo le prime ricostruzioni ci sono state tre sparatorie a colpi di kalashnikov in diverse zone della città: vicino allo Stade de France, in un ristorante e in una sala concerti.

I fatti contestati riguardano le «cene eleganti» dal premier di allora nel periodo 2008-2009. Sedici mesi all’«ape regina» Sabina Began

Quattro condanne, tre assoluzioni e l’invio degli atti alla procura perché valuti se contestare il reato di intralcio alla giustizia a Silvio Berlusconi e quello di falsa testimonianza a cinque delle ragazze che, tra il 2008 e il 2009, parteciparono alle «cene eleganti» nelle residenze dell’allora premier e che, forse in cambio di danaro, avrebbero mentito ai giudici baresi.

La vicenda campana imbarazza il Pd. Ma il governatore non viene trattato come il sindaco di Roma, accompagnato subito alla porta. Il premier tace e il Nazareno esprime solo «fiducia nelle indagini»

Di Luca Sappino

Il punto sono i due pesi e le due misure. A questo pensa il senatore Pd Stefano Esposito, unico che come sempre non si tiene per niente, come ha dimostrato nel breve periodo in cui ha fatto l’assessore a Roma. Esposito lo dice chiaramente, ed è l’unico nel partito: «Renzi applichi lo stesso metro di valutazione usato per Marino. A Roma non abbiamo avuto sconti. Sulla corruzione non vista attorno a lui De Luca ha quantomeno la responsabilità politica».

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