Lettere al Direttore

Egregio Direttore,
come insegnante di scuola superiore continuo ad osservare come la nostra scuola stia venendo continuamente modificata con teorie strane e preoccupanti.
E' soltanto da qualche anno a questa parte che si sente parlare di disturbi di apprendimento, iperattivit…, dislessia per citare quelli pi— in voga, e gi… nelle scuole superiori ci arrivano alunni segnalati con questi disturbi .
La cosa strana che si Š verificata nelle mie classi ed anche in altre classi, Š che malgrado fosse passato un mese e mezzo circa dall'inizio della scuola, nessuno dei docenti si era accorto che gli alunni avessero disturbi e fossero diversi dal resto dei compagni.
Siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di studenti con questi "disturbi ", soltanto quando gli insegnanti di sostegno hanno comunicato che dalla documentazione personale degli alunni proveniente dalla scuola media, i ragazzi erano stati diagnosticati con disturbi di apprendimento e da ci• la loro presenza.
In un caso addirittura all'alunno era stato assegnato il sostegno su una diagnosi fatta da uno psichiatra che " ipotizzava che lo studente fosse dislessico".
La cosa che ha stupito tutti Š stata che gli alunni in questione non solo sono nella media della classe per capacit… di lettura, scrittura, apprendimento e comportamento, ma che addirittura sono tra quelli pi— bravini, attenti e volenterosi di apprendere.
La risposta alle obiezioni sollevate dalle insegnanti, Š stata la distribuzione ai docenti di una piccola dispensa: " Linee guida per docenti che devono affrontare il problema della dislessia", che riporta stralci di materiali forniti nei seminari sulla dislessia, pubblicati nei diversi articoli di stampa che ne hanno promosso i convegni, dove si legge che gli alunni che non leggono correttamente, presentano errori di scrittura , o sbagliano i calcoli, sono secondo la psichiatria dislessici.
In questa dispensa, come nei vari convegni sui "disturbi dell' apprendimento" a cui ho partecipato, gli "esperti" si dilungano nella descrizione dei sintomi, nelle modalit… di individuazione degli stessi, negli interventi terapeutici, mentre per quanto riguarda le cause, quello che viene detto Š cos vago che lascia molte perplessit… .
Le diagnosi vengono fatte utilizzando test e valutazioni soggettive che hanno ben poco di scientifico. Siamo nel 2006 il medioevo Š finito da un pezzo eppure ancora qualcuno ci chiede di credergli per fede.
Non si parla di esami di laboratorio, di radiografie, di prove oggettive . Le cause e l'aspetto diagnostico del problema viene liquidato con : " Il bambino dislessico pu• leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita' e le sue energie, poich‚ non pu• farlo in maniera automatica, perci• si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara..?"
Non viene spiegato perch‚ non pu• apprendere in modo automatico, e poi chi l'ha detto che l'apprendimento Š o deve essere automatico? I robot sono automatici, un computer, non un essere umano.
Sappiamo bene che se non si va alla vera causa del problema o della difficolt… questa non si elimina o risolve e persiste, per cui individuare la causa Š il fondamento di qualsiasi intervento o "terapia". Questi sono principi elementari e fondamentali, la medicina e la ricerca scientifica in tutti i settori sono andate avanti e sono progredite grazie ad essi.
Quello che in realt… sta succedendo nella scuola e come sta venendo modificato il ruolo dell'insegnante e il suo modo di pensare, si evince anche da quanto Š stato scritto, per esmpio, in questa semplice dispensa nella Sezione: "Cosa devono fare gli insegnanti" e nella sezione: "Cosa devono fare i genitori ":
"L'insegnante spesso Š la prima persona che si accorge del problema, quindi il suo intervento Š cruciale. E' importante che l'insegnante non liquidi il problema attribuendolo pregiudizialmente a scarsa intelligenza o a povert… dell'ambiente culturale o ad altre cause. Se l'insegnante ha dei dubbi , deve suggerire alla famiglia di rivolgersi ad uno specialista o ad un centro diagnostico competente.. l 'insegnante anche se non pu• attuare interventi individuali di riabilitazione specifica, deve tenere conto del problema e agire in maniera coordinata con gli operatori sanitari, i genitori e l'eventuale insegnante di sostegno. ?.".
Per quanto riguarda i genitori tra le altre cose viene detto :
"Anche i genitori reagiscono al disturbo e non sempre Š facile affrontare il problema in maniera equilibrata. Sia per il bambino che per i genitori talvolta Š utile un sostegno psicologico" ?.
Cosa sono queste se non manovre per assoggettare la scuola e le famiglie allo psicologo o psichiatra ? A me sembrano astute tecniche di marketing per procurarsi clienti ed incrementare gli affari!
Perch‚ dobbiamo buttare a mare anni di esperienza di insegnamento e tutto il lavoro fatto da pedagogisti e gli sforzi di persone che hanno cercato di migliorare l'insegnamento e la didattica e accettare teorie cos poco scientifiche? Tanto pi— che gli stessi "esperti" affermano che non ci sar… una guarigione o una risoluzione definitiva del problema?
Gli alunni che ho ed ho avuto in questi anni, non sono diversi da quelli che avevo dieci e venti anni fa e che ora sono dei professionisti, impiegati o operai a seconda di quello che hanno deciso di diventare.
La cosa che mi turba pi— di tutto e che fa veramente male Š il vedere incupirsi e cambiare l'espressione dello studente etichettato quando entra il suo insegnante di sostegno, anche se l'insegnante in molti casi non si siede neanche vicino a lui per delicatezza e per evitare che i compagni capiscano che Š li per lui, gli si legge in viso la vergogna dell'essere considerato "diverso", di essere un portatore di " handicap", un marchio a fuoco che si porter… per tutta la vita e che influenzer… il suo futuro.

Prof.ssa Margherita Pellegrino



Egregio Direttore,
ho letto con molto interesse la lettera di un?insegnante di scuola media superiore che evidenziava con chiarezza e molta efficacia ci• che oggigiorno nelle nostre scuole italiane sta succedendo: la vera, ma nascosta, trasformazione delle scuole in vere e proprie cliniche, dove a farne le spese sono gli studenti che, a causa della presenza dell?equipe psico-pedagogica, formata da psicologi, psichiatri ecc., vengono ?testati? e poi etichettati ?affetti da? disturbi e malattie, che non hanno nessuna base scientifica. Risultato finale: pessimi e nulli risultati, nuovi pazienti che potrebbero andare ad incrementare gli introiti di questi ?specialisti?, fallimento dell?istituzione scolastica e dell?istruzione. Purtroppo questa grave ed allarmante situazione Š presente anche nella scuola dell?infanzia e nella scuola primaria, dove io lavoro in qualit… di insegnante. In questi ultimi anni infatti programmi psichiatrici, presentati ai genitori come Progetti ?in nome del successo formativo e dell?aiuto nei confronti del bambino?, hanno invaso le nostre scuole di ogni ordine e grado. Figure come ?psicologi? ?psichiatri? o ?neuropsichiatri infantili? si sono sostituiti all?insegnante e al suo ruolo e, attraverso l?osservazione del bambino durante l?attivit… didattica o la compilazione di questionari e test, fatti compilare dai genitori stessi, dagli insegnanti, ne valutano i risultati e da semplici sintomi evidenziati etichettano il bambino come ?malato mentale?, il tutto senza NESSUNA VALIDITA? SCIENTIFICA. A questo punto mi sorgono spontanee queste domande: cosa succede al bambino diagnosticato ?affetto da malattie inesistenti quali l?ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattivit…) o dislessia o discalculia (disturbo del calcolo) o ??? Quando ai genitori vengono presentati questi Progetti, viene precisato loro cosa ne far… il neuropsichiatra infantile delle informazioni raccolte nei confronti del figlio stesso? Saranno forse permanentemente registrate in una scheda scolastica e medica? Il genitore pu• vedere cosa contiene quella scheda? Il bambino verr… poi seguito dall?Asl? Il Progetto, in forma cartacea, che viene consegnato nelle mani dei genitori Š completo di tutti le informazioni o viene dato loro con dati parziali e quindi in forma ridotta (questo Š successo in una scuola elementare di Milano, nella quale ero presente)? E un genitore, una volta firmato il modulo di consenso alla partecipazione del figlio a quel Progetto psicologico-psichiatrico, che si ritrova ad avere lo stesso poi ?etichettato?, pu• rifiutarsi di sottoporlo a terapie psicologiche, comportamentali o addirittura farmacologiche, che hanno causato in America orami quasi 400 decessi? Qualora si rifiutasse, pur ?magari? non potendolo fare, il figlio pu• essere sottratto alla custodia della famiglia? Ad incrementare e ad avvalorare questa propaganda psichiatrica si aggiungono trasmissioni televisive e radiofoniche, che altro non fanno che convincere la gente che l?agitazione sia una cosa innaturale, che la difficolt… ad apprendere il linguaggio scritto o a comprendere e produrre il linguaggio siano vere e proprie malattie; cos facendo modificano il punto di vista delle persone su come deve essere un fanciullo, incentivando l?uso degli psicofarmaci, (stimolanti alcuni dei quali simili alla cocaina o di potenti antidepressivi), dietro ai quali ruotano enormi interessi economici da parte delle case farmaceutiche, alcune delle quali finanziano totalmente i Progetti nelle nostre scuole. Tutti, secondo questi ?specialisti? saremmo malati mentali! Ogni comportamento umano, ogni emozione umana pu• essere una malattia mentale, basti pensare che l?essere estremamente timido Š diventato ?disturbo da personalit… schiva?. Ma il comportamento, buono o cattivo che sia, NON E? UNA MALATTIA.
Ogni bambino ha il suo ritmo di apprendimento, c?Š chi impara e comprende subito, chi, invece, necessita di un tempo pi— prolungato per raggiungere gli obiettivi didattico-educativi previsti, anche attraverso sia i laboratori di recupero e approfondimento (chiamati L.A.R.S.A.), sia mediante il recupero individualizzato. E questo Š sempre successo da quando esiste un?istituzione chiamata scuola.
Aiutiamo i nostri figli: problemi scolastici, didattici, di relazione, familiari, allergie, intolleranze alimentari, casi di bambini dotati di spiccata intelligenza, malattie fisiche vere e proprie, molti sono i fattori che possono portare un bambino ad avere un comportamento non ottimale.
Ripristiniamo il nostro ruolo di insegnanti e genitori e impediamo a viva voce che ?la psichiatria?, continui a calpestare i nostri diritti, quelli dei nostri figli e la nostra libert….

Antonella Marzaroli
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Egregio Direttore,
sono una signora di 48 anni e una nonna di una bimba di 4, che sprizza vitalit… da tutti i pori, come si suol dire. Ho deciso di scrivere questa lettera per comunicare il mio stato di forte preoccupazione che mi sta attanagliando ultimamente. Tempo f… vidi una trasmissione di Paola Perego dove si parl• di un argomento che mi aveva a dir poco sconvolta "Psicofarmaci ai bimbi s o no?". Ero inorridita. Pensai subito alla mia piccola e la vidi in pericolo. Poi mi tranquillizzai, pensando tra me e me: ?Sono le solite trovate, che fanno audience, ma poi non se ne sentir… pi— parlare?. Purtroppo mi sbagliai completamente, in quanto da allora programmi televisivi e radiofonici sul tema degli psicofarmaci ai bambini si sono susseguiti incessantemente e la mia preoccupazione si Š trasformata in un incubo. Con che coraggio degli adulti possono decidere se dare queste "porcherie" ai bimbi, Š logico che la prima risposta da persone sane di mente deve essere no! Da che mondo e mondo i bimbi sono instancabili, protestano se le cose non sono come vogliono loro (lo facciamo anche noi adulti), si rifiutano in certe situazioni e hanno sempre voglia di giocare. I miei nonni dicevano che erano "vivi", ora dicono che non devono pi— essere cos, ora sono malati, ma dove si trova un bimbo che rimanga fermo, che dica sempre s, (a meno che venga intimorito o picchiato). I miei tre figli erano acrobati, si arrampicavano su ogni cosa, il mio letto era sempre disfatto dai loro salti ecc? C'Š qualche bimbo che non l'ha fatto o non lo fa? Cos Š essere malati? E gli adulti che litigano tra loro a volte in modo violento davanti ad un bimbo sono sani?
E questi ?specialisti?, chiamati psichiatri, ?appiccicano etichette? strane sui bambini dichiarandoli malati mentali e li sottopongono cos agli psicofarmaci. Ai bambini necessitano comprensione, amore, comunicazione, non veleni.
Scusi il mio sfogo, ma Š ora che qualcuno li riporti alla ragione. Il mondo esiste da milioni di anni e tutte le cose belle create dall?uomo sono frutto della creativit… ed ingegno di quell?essere umano che una volta era un bimbo, ma che oggi quello stesso bimbo viene considerato, dagli psichiatri, malato mentale in base a normalissimi comportamenti. I bimbi sono il nostro futuro, ma se tarpiamo loro le ali della vitalit…, avremmo un mondo tremendamente infelice e fatto di automi.
La ringrazio.

Mariangela Cavagnoli
Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
L'Associazione Italiana Dislessia e la Societ… Italiana di Neuropsichiatria dell?Infanzia e dell?Adolescenza in riferimento ad alcune delle notizie divulgate recentemente su testate giornalistiche, radio e televisioni, vogliono precisare il loro punto
di vista in relazione al tema dislessia.
La dislessia non Š un disturbo la cui causa risiede in problemi di tipo relazionale o psicologico, non dipende cioŠ da alterazioni o
distorsioni dei rapporti con le figure genitoriali.
Una mole sempre maggiore di ricerche scientifiche indica come causa una componente neurobiologica, cioŠ un diverso funzionamento dei circuiti cerebrali che utilizziamo per leggere.
Alla genesi del disturbo concorre una componente genetica, riconosciuta dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanit…, in quanto sussiste una familiarit… per disturbi di questo tipo in almeno la met… dei casi.
Molti studi, peraltro pubblicati dai giornali a larga divulgazione,
hanno messo in risalto anche i loci della dislessia, situati su cromosomi diversi. Eminenti studiosi definiscono la dislessia un ?disturbo multifattoriale? ad indicare i due elementi sopracitati che influiscono sulla dislessia.
La componente relazionale e psicologica pu• essere semmai una
conseguenza delle frustrazioni a cui il bambino dislessico e la sua famiglia vanno incontro quotidianamente e/o pu• contribuire a complicarne il quadro clinico ed a rallentarne l?evoluzione.
Attualmente Š depositato presso le commissioni parlamentari un progetto di legge che riconosce le difficolt… degli individui con dislessia e propone misure per favorire il loro inserimento scolastico e sociale, al fine di adeguarsi agli altri paesi europei.
La Societ… Italiana di Neuropsichiatria dell?Infanzia e
dell?Adolescenza (SINPIA), ha per scopo statutario lo sviluppo della ricerca scientifica e la promozione dell?aggiornamento culturale nell?ambito della neurologia e psichiatria dell?infanzia e dell?adolescenza. Inoltre si prefigge la valorizzazione della disciplina in tutte le sedi ed istituzioni regionali, nazionali e internazionali che legiferano in materia sanitaria e/o sociale e che sono deputate alla tutela della salute della collettivit…. Nata pi— di 40 anni fa conta pi— di 1550 iscritti tra i Medici Specialisti in NPIA. Ha al suo interno una Sezione di Neuropsicologia che ha dedicato ampio spazio ai disturbi di sviluppo ed in particolare
alla dislessia.
La SINPIA ha redatto e pubblicato le Linee Guida Nazionali per i
Disturbi Specifici di Apprendimento e la Dislessia. Esse costituiscono il riferimento per la diagnosi e l?intervento per i DSA nei Servizi di NPIA in tutto il territorio nazionale.
L'Associazione Italiana Dislessia (AID) Š attiva dal 1997 nel supporto alle famiglie dei bambini ed ei ragazzi dislessici, in particolare attraverso attivit… di sensibilizzazione e formazione dirette alle Strutture scolastiche che appaiono spesso poco preparate ad affrontare questo problema. L?Associazione sostiene e promuove inoltre la collaborazione tra gli insegnanti, i genitori e gli Operatori Sanitari (NPI, Psicologi, Logopedisti etc.) che si occupano di Dislessia.
In questo ambito l?AID ha promosso la realizzazione di una Consensus
Conference sul tema dislessia - i cui risultati saranno resi pubblici
nelle prossime settimane ? che ha riunito tutte le Associazioni
Professionali e le Societ… Scientifiche che si interessano dell?argomento, le quali hanno concordato i principi base della definizione, della prevenzione, della diagnosi e del trattamento di questi Disturbi, consentendo un approccio uniforme al problema su tutto il territorio nazionale.
L'Associazione Italiana Dislessia, assieme alla SINPIA chiede agli
organi di stampa un aiuto in favore di una informazione corretta e
supportata da fonti autorevoli, in favore di tutti i bambini dislessici.
Messaggi come quelli recentemente diffusi sulle testate giornalistiche televisive e sui quotidiani, contribuiscono a creare confusione e a colpevolizzare le famiglie, distraendo risorse dalle terapie corrette e indirizzando i genitori verso percorsi sbagliati.
Queste notizie, del tutto infondate e non supportate scientificamente, riportano indietro di 10 anni la situazione italiana e rischiano di invalidare gli sforzi che l?Associazione sta compiendo per portare l?informazione scientifica alle scuole e alle famiglie.

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