Lettere al Direttore
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Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
Ho casualmente letto sul quotidiano "La Stampa" di ieri, un articolo riguardante il matematico russo Gregori Perelman, il quale Š recentemente riuscito a risolvere un probema apparentemente irrisolvibile lasciatoci in eredit… da circa cento anni dallo studioso Henri PoincarŠ, nell'inutile risoluzione del quale si sono cimentate varie generazioni di studiosi del ramo. Non Š tanto incredibile ci• che Gregori Š riuscito a fare, da solo, a mente nuda e a mani armate probabilmente solo di un foglio di carta e una matita, ma il fatto che esistano ancora oggi nel mondo della globalizzazione sbandierata anche del minimo lavoro svolto e della normale intelligenza e capacit…, e dell'ostentazione ubiquitaria dei propri meriti o demeriti (che, per assurdo, amplificati in modo opportuno dai mess-media si trasformano miracolosamente a loro volta in meriti) personaggi che credevamo scomparsi per sempre. Persone appartenenti ad un secolo di lumi grandiosi ed estinti, cos schivi, indifferenti al denaro, capaci di non presentarsi nemmeno a ritirare il milione di dollari spettante messo in premio da un noto istituto di ricerca statunitense, nŠ di presenziare a cerimonie e feste date in proprio onore laddove per essere presenti alle quali altri personaggi compierebbero qualunque genere di azione e scenderebbero a qualsiasi patto e compromesso, "storico" o meno. Gregori fa parte della categoria dei pensatori einsteiniani, o galileiani, della cerchia ristrettissima dei pochissimi giganti della storia del pensiero che si parlano tra loro anche a distanza di millenni, per istinto e senza parole, ma capaci di trasformare e rivoluzionare da soli la visione del mondo alla quale restano abbarbicati come ad una mucca da mungere gli altri paludati, autoreferenziali e applauditi - da coloro che sanno ancora meno di loro - "padroni del pensiero", poco capaci di cambiare le loro burocratiche idee altrui redditizie e radicate, e in realt… padroni del nulla, di fronte all'infinito della ricerca pura, dove ci si deve presentare umili e con la mente aperta. Agli einsteiniani Š sufficiente la soddisfazione della scoperta realmente nuova, che semplicemente ad essi si manifesta perchŠ coincide naturalmente con il loro modo di esistere e pensare e lasciano al grande numero degli uomini di scienza mediocri la corrida tra loro nella grande arena della fama effimera, dove si combatte e anche si muore di fame per fama, e si prolifera per eterne conferenze ove si dibattono gli stessi argomenti fritti e rifritti e si sopravvive per massima proliferazione di libri taglia-incolla da vanagloria d'accatto. Bravissimo, Gregori, tu sei talmente diverso da tutti loro che, se ne avessi la possibilit…, ti insignerei di almeno dieci Premi Nobel. Peccato che non andresti a ritirarne nemmeno uno. Ciao, e vivi libero.
Francesco Martin
cittadino europeo
Ho casualmente letto sul quotidiano "La Stampa" di ieri, un articolo riguardante il matematico russo Gregori Perelman, il quale Š recentemente riuscito a risolvere un probema apparentemente irrisolvibile lasciatoci in eredit… da circa cento anni dallo studioso Henri PoincarŠ, nell'inutile risoluzione del quale si sono cimentate varie generazioni di studiosi del ramo. Non Š tanto incredibile ci• che Gregori Š riuscito a fare, da solo, a mente nuda e a mani armate probabilmente solo di un foglio di carta e una matita, ma il fatto che esistano ancora oggi nel mondo della globalizzazione sbandierata anche del minimo lavoro svolto e della normale intelligenza e capacit…, e dell'ostentazione ubiquitaria dei propri meriti o demeriti (che, per assurdo, amplificati in modo opportuno dai mess-media si trasformano miracolosamente a loro volta in meriti) personaggi che credevamo scomparsi per sempre. Persone appartenenti ad un secolo di lumi grandiosi ed estinti, cos schivi, indifferenti al denaro, capaci di non presentarsi nemmeno a ritirare il milione di dollari spettante messo in premio da un noto istituto di ricerca statunitense, nŠ di presenziare a cerimonie e feste date in proprio onore laddove per essere presenti alle quali altri personaggi compierebbero qualunque genere di azione e scenderebbero a qualsiasi patto e compromesso, "storico" o meno. Gregori fa parte della categoria dei pensatori einsteiniani, o galileiani, della cerchia ristrettissima dei pochissimi giganti della storia del pensiero che si parlano tra loro anche a distanza di millenni, per istinto e senza parole, ma capaci di trasformare e rivoluzionare da soli la visione del mondo alla quale restano abbarbicati come ad una mucca da mungere gli altri paludati, autoreferenziali e applauditi - da coloro che sanno ancora meno di loro - "padroni del pensiero", poco capaci di cambiare le loro burocratiche idee altrui redditizie e radicate, e in realt… padroni del nulla, di fronte all'infinito della ricerca pura, dove ci si deve presentare umili e con la mente aperta. Agli einsteiniani Š sufficiente la soddisfazione della scoperta realmente nuova, che semplicemente ad essi si manifesta perchŠ coincide naturalmente con il loro modo di esistere e pensare e lasciano al grande numero degli uomini di scienza mediocri la corrida tra loro nella grande arena della fama effimera, dove si combatte e anche si muore di fame per fama, e si prolifera per eterne conferenze ove si dibattono gli stessi argomenti fritti e rifritti e si sopravvive per massima proliferazione di libri taglia-incolla da vanagloria d'accatto. Bravissimo, Gregori, tu sei talmente diverso da tutti loro che, se ne avessi la possibilit…, ti insignerei di almeno dieci Premi Nobel. Peccato che non andresti a ritirarne nemmeno uno. Ciao, e vivi libero.
Francesco Martin
cittadino europeo
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Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
Con questo modesto contributo vorrei anzitutto dichiarare la mia adesione, ancorch‚ parziale, critica e in un certo senso dubbiosa, al progetto costituente della Sinistra Europea.
Stiamo vivendo una fase storica di rapidi e convulsi mutamenti e spostamenti, pi— o meno annunciati e non ancora compiuti chiaramente, dei vari soggetti politici presenti sulla scena nazionale.
In particolare il processo di formazione del Partito Democratico, in cui i Democratici di sinistra e la Margherita convergono attestandosi su posizioni nettamente moderate e neocentriste, persegue un'evidente finalit… di potere di segno neoconservatore, che solo chi Š affetto da miopia politica ed intellettuale non riesce a scorgere.
Tutto ci• a me interessa relativamente.
Mi preme invece comprendere maggiormente i processi di trasformazione in atto a sinistra, intesa come sinistra radicalizzata, nel senso di quei contenuti e quelle proposte progettuali che rispondano meglio ai bisogni concreti delle fasce pi— indifese ed emarginate della nostra societ…, che aderiscano effettivamente (e non soltanto a chiacchiere) alle istanze del movimento pacifista e dei diversi movimenti di lotta sorti dalle numerose vertenze territoriali e globali degli ultimi 5 anni, nel senso dunque di posizioni radicalmente antagoniste, anticapitaliste ed antimilitariste di cui, a mio avviso, si avverte un crescente bisogno in ampi settori dell'opinione pubblica italiana, e non solo italiana.
Non si pu• ignorare che, a partire dal luglio 2001, a Genova, si sia mobilitato e sviluppato un grandioso movimento di ispirazione antiliberista ed anticapitalista che ancora non ha esaurito la sua enorme spinta progressiva e propulsiva, e che attende di "condensarsi" nella formazione di una soggettivit… politico-organizzativa pi— ampia e articolata, pi— ricca e complessa di quella del Partito della Rifondazione Comunista.
Non si tratta quindi di predisporre ed attuare un semplice allargamento dello spazio di Rifondazione comunista, bench‚ questa rappresenti un pezzo assai importante della nuova soggettivit….
Occorre capire che sono emerse nuove contraddizioni e nuove conflittualit… sociali, materiali e politiche che hanno attraversato gli spazi della nostra societ… e sono riconducibili alla grave crisi sociale che affligge il nostro paese e che a sua volta si inserisce in un contesto di drammatiche tensioni e di crisi a livello internazionale.
Basti pensare, ad esempio, che molti settori della sinistra, del mondo sindacale, dell'associazionismo cattolico e non cattolico, si stanno progressivamente (e inevitabilmente) distaccando dai loro tradizionali punti di riferimento politico, ossia DS e Margherita, attualmente impegnati nel progetto "neodemocristiano" del Partito Democratico.
Il vuoto di "rappresentanza", se da un lato pu• generare incertezza, confusione, smarrimento, dall'altro pu• (e deve) costituire un prezioso momento di crescita, di riflessione e di elaborazione critica, capace di promuovere un vivace dibattito all'interno delle forze autenticamente di sinistra, per recuperare ed espandere l'area della coscienza e della partecipazione attiva della gente ai processi organizzativi e decisionali. A quei canali che sono normalmente controllati e gestiti dai soliti "addetti ai lavori", vale a dire i professionisti e carrieristi della politica, che costringono le "masse" ad un ruolo marginale e passivo, che nella migliore delle ipotesi si "riattiva" solo in occasione di manifestazioni di protesta, di elezioni, per cui resta relegato a livello di "tifoseria" o di "manodopera" della lotta politica, senza mai assorgere al piano pi— elevato e nobile del protagonismo politico vero e proprio.
A sua volta la Sinistra Europea non pu• che essere una parte, seppure molto rilevante, di una nuova soggettivit… politica che riunisca altri pezzi ed altre esperienze che hanno attraversato ed impreziosito il cosiddetto "movimento dei movimenti" e che non si sentono e non intendono essere rappresentati da nessuno.
In tal senso il partito della Sinistra Europea deve recepire quegli orientamenti e quei contenuti che discendono dal processo di contaminazione e dall'intreccio tra le diverse soggettivit… che hanno animato le iniziative, le azioni e le riflessioni del "movimento dei movimenti", da Genova 2001 in poi.
Il netto rifiuto della "guerra preventiva" e della violenza neoliberista, la lotta contro le sperequazioni e le disuguaglianze materiali e sociali esistenti a livello globale e locale, l'effettiva socializzazione dell'economia, la democrazia diretta e partecipata, e via dicendo, dovranno essere le "coordinate" principali in grado di collegarsi alle esperienze reali e ai bisogni concreti delle masse popolari, scongiurando in tal modo il rischio di creare una frattura tra "vertici" e "base", ossia tra un ceto elitario, minoritario e specialistico che costituirebbe la guida (o la "mente") intellettuale e politica del partito, e la maggioranza che ne formerebbe la "manovalanza" o la "base".
In tal senso le forme politico-organizzative pi— coerenti con tali intenti e con le stesse esperienze ed istanze movimentiste, non possono rivelare alcun carattere autoritario e verticistico, ma debbono tradursi in strutture reticolari e orizzontali: si immagini una "rete di reti" articolata e diffusa sul territorio, sempre aperta e sempre suscettibile di essere modificata, aggiornata e verificata direttamente dal basso.
Scrivendo tali cose non vorrei peccare ed essere accusato di "ingenuit…" politica o di "presunzione".
Mi auguro che la costituzione della Sinistra Europea avvenga seguendo tali linee e tali indirizzi, in modo tale da evitare che il processo si concretizzi semplicemente in un'estensione del P.R.C., mentre Š di vitale importanza (anzi Š urgente) che altri soggetti politici organizzati o meno, vi aderiscano in maniera concreta e decisiva.
In questo sforzo e in questa tensione verso un'espansione liberatoria delle coscienze e di tutte le potenziali risorse presenti a sinistra, potrebbe innestarsi in modo virtuoso l'impiego di un Forum come questo.
Tuttavia, le perplessit… e le riserve che ho manifestato all'inizio, si fondano su un dato evidente.
L'operazione costitutiva della Sinistra Euroepa Š, innegabilmente, il frutto di una volont… espressa dall'alto, ossia dai vertici di vari movimenti e partiti politici europei di sinistra, tra i quali spicca Rifondazione Comunista, i quali non a caso hanno designato Fausto Bertinotti quale Presidente del gruppo euro-parlamentare che fa capo alla Sinistra Europea.
Ora, come gi… Š accaduto in simili occasioni, una volont… sorta in alto viene ad essere calata ed imposta alla base, ossia in basso. Il processo in atto Š oggettivamente verticistico e rischia di diventare di tipo esclusivamente burocratico.
Personalmente mi auguro che dal basso si cerchi di recuperare e rilanciare un ruolo di protagonismo attivo, attraverso anche una diffusa e crescente partecipazione ad iniziative (non semplicemente "teoriche") come questo Forum, allargando gli spazi di riflessione e di elaborazione del pensiero e di costruzione della nuova soggettivit… politica, ma soprattutto provvedendo ad allestire un'articolazione orizzontale composta da tante "reti" territoriali e locali.
Se la Sinistra Europea sapr… diventare il "referente" politico-organizzativo di una parte, o gran parte delle esperienze, delle esigenze e dei movimenti sorti a partire da Genova nel luglio 2001, credo che il progetto di trasformazione/costituzione di una sinistra radicalmente rinnovata e antagonista, in grado di proporre una seria e valida alternativa di societ…, mi vedr… disposto a sostenerlo.
Lucio Garofalo
Con questo modesto contributo vorrei anzitutto dichiarare la mia adesione, ancorch‚ parziale, critica e in un certo senso dubbiosa, al progetto costituente della Sinistra Europea.
Stiamo vivendo una fase storica di rapidi e convulsi mutamenti e spostamenti, pi— o meno annunciati e non ancora compiuti chiaramente, dei vari soggetti politici presenti sulla scena nazionale.
In particolare il processo di formazione del Partito Democratico, in cui i Democratici di sinistra e la Margherita convergono attestandosi su posizioni nettamente moderate e neocentriste, persegue un'evidente finalit… di potere di segno neoconservatore, che solo chi Š affetto da miopia politica ed intellettuale non riesce a scorgere.
Tutto ci• a me interessa relativamente.
Mi preme invece comprendere maggiormente i processi di trasformazione in atto a sinistra, intesa come sinistra radicalizzata, nel senso di quei contenuti e quelle proposte progettuali che rispondano meglio ai bisogni concreti delle fasce pi— indifese ed emarginate della nostra societ…, che aderiscano effettivamente (e non soltanto a chiacchiere) alle istanze del movimento pacifista e dei diversi movimenti di lotta sorti dalle numerose vertenze territoriali e globali degli ultimi 5 anni, nel senso dunque di posizioni radicalmente antagoniste, anticapitaliste ed antimilitariste di cui, a mio avviso, si avverte un crescente bisogno in ampi settori dell'opinione pubblica italiana, e non solo italiana.
Non si pu• ignorare che, a partire dal luglio 2001, a Genova, si sia mobilitato e sviluppato un grandioso movimento di ispirazione antiliberista ed anticapitalista che ancora non ha esaurito la sua enorme spinta progressiva e propulsiva, e che attende di "condensarsi" nella formazione di una soggettivit… politico-organizzativa pi— ampia e articolata, pi— ricca e complessa di quella del Partito della Rifondazione Comunista.
Non si tratta quindi di predisporre ed attuare un semplice allargamento dello spazio di Rifondazione comunista, bench‚ questa rappresenti un pezzo assai importante della nuova soggettivit….
Occorre capire che sono emerse nuove contraddizioni e nuove conflittualit… sociali, materiali e politiche che hanno attraversato gli spazi della nostra societ… e sono riconducibili alla grave crisi sociale che affligge il nostro paese e che a sua volta si inserisce in un contesto di drammatiche tensioni e di crisi a livello internazionale.
Basti pensare, ad esempio, che molti settori della sinistra, del mondo sindacale, dell'associazionismo cattolico e non cattolico, si stanno progressivamente (e inevitabilmente) distaccando dai loro tradizionali punti di riferimento politico, ossia DS e Margherita, attualmente impegnati nel progetto "neodemocristiano" del Partito Democratico.
Il vuoto di "rappresentanza", se da un lato pu• generare incertezza, confusione, smarrimento, dall'altro pu• (e deve) costituire un prezioso momento di crescita, di riflessione e di elaborazione critica, capace di promuovere un vivace dibattito all'interno delle forze autenticamente di sinistra, per recuperare ed espandere l'area della coscienza e della partecipazione attiva della gente ai processi organizzativi e decisionali. A quei canali che sono normalmente controllati e gestiti dai soliti "addetti ai lavori", vale a dire i professionisti e carrieristi della politica, che costringono le "masse" ad un ruolo marginale e passivo, che nella migliore delle ipotesi si "riattiva" solo in occasione di manifestazioni di protesta, di elezioni, per cui resta relegato a livello di "tifoseria" o di "manodopera" della lotta politica, senza mai assorgere al piano pi— elevato e nobile del protagonismo politico vero e proprio.
A sua volta la Sinistra Europea non pu• che essere una parte, seppure molto rilevante, di una nuova soggettivit… politica che riunisca altri pezzi ed altre esperienze che hanno attraversato ed impreziosito il cosiddetto "movimento dei movimenti" e che non si sentono e non intendono essere rappresentati da nessuno.
In tal senso il partito della Sinistra Europea deve recepire quegli orientamenti e quei contenuti che discendono dal processo di contaminazione e dall'intreccio tra le diverse soggettivit… che hanno animato le iniziative, le azioni e le riflessioni del "movimento dei movimenti", da Genova 2001 in poi.
Il netto rifiuto della "guerra preventiva" e della violenza neoliberista, la lotta contro le sperequazioni e le disuguaglianze materiali e sociali esistenti a livello globale e locale, l'effettiva socializzazione dell'economia, la democrazia diretta e partecipata, e via dicendo, dovranno essere le "coordinate" principali in grado di collegarsi alle esperienze reali e ai bisogni concreti delle masse popolari, scongiurando in tal modo il rischio di creare una frattura tra "vertici" e "base", ossia tra un ceto elitario, minoritario e specialistico che costituirebbe la guida (o la "mente") intellettuale e politica del partito, e la maggioranza che ne formerebbe la "manovalanza" o la "base".
In tal senso le forme politico-organizzative pi— coerenti con tali intenti e con le stesse esperienze ed istanze movimentiste, non possono rivelare alcun carattere autoritario e verticistico, ma debbono tradursi in strutture reticolari e orizzontali: si immagini una "rete di reti" articolata e diffusa sul territorio, sempre aperta e sempre suscettibile di essere modificata, aggiornata e verificata direttamente dal basso.
Scrivendo tali cose non vorrei peccare ed essere accusato di "ingenuit…" politica o di "presunzione".
Mi auguro che la costituzione della Sinistra Europea avvenga seguendo tali linee e tali indirizzi, in modo tale da evitare che il processo si concretizzi semplicemente in un'estensione del P.R.C., mentre Š di vitale importanza (anzi Š urgente) che altri soggetti politici organizzati o meno, vi aderiscano in maniera concreta e decisiva.
In questo sforzo e in questa tensione verso un'espansione liberatoria delle coscienze e di tutte le potenziali risorse presenti a sinistra, potrebbe innestarsi in modo virtuoso l'impiego di un Forum come questo.
Tuttavia, le perplessit… e le riserve che ho manifestato all'inizio, si fondano su un dato evidente.
L'operazione costitutiva della Sinistra Euroepa Š, innegabilmente, il frutto di una volont… espressa dall'alto, ossia dai vertici di vari movimenti e partiti politici europei di sinistra, tra i quali spicca Rifondazione Comunista, i quali non a caso hanno designato Fausto Bertinotti quale Presidente del gruppo euro-parlamentare che fa capo alla Sinistra Europea.
Ora, come gi… Š accaduto in simili occasioni, una volont… sorta in alto viene ad essere calata ed imposta alla base, ossia in basso. Il processo in atto Š oggettivamente verticistico e rischia di diventare di tipo esclusivamente burocratico.
Personalmente mi auguro che dal basso si cerchi di recuperare e rilanciare un ruolo di protagonismo attivo, attraverso anche una diffusa e crescente partecipazione ad iniziative (non semplicemente "teoriche") come questo Forum, allargando gli spazi di riflessione e di elaborazione del pensiero e di costruzione della nuova soggettivit… politica, ma soprattutto provvedendo ad allestire un'articolazione orizzontale composta da tante "reti" territoriali e locali.
Se la Sinistra Europea sapr… diventare il "referente" politico-organizzativo di una parte, o gran parte delle esperienze, delle esigenze e dei movimenti sorti a partire da Genova nel luglio 2001, credo che il progetto di trasformazione/costituzione di una sinistra radicalmente rinnovata e antagonista, in grado di proporre una seria e valida alternativa di societ…, mi vedr… disposto a sostenerlo.
Lucio Garofalo
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Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
Viviamo ormai tutti quanti immersi in un turbine di burocrazia particolare, come se gi… non bastasse quella generale autoalimentata e inflazionata a frattale complesssa catena iperattiva e retroattiva, che si manifesta quotidianamente con il picco di attenzione continua che il contribuente deve avere per ricordarsi, oltre alle altre mille scadenze bizantine, dei collaudi, prove fumi e fumetti, bolli, bollini, bolloni, una tantum quantum nazionali e regionali, provinciali e comunali, e quant'altro su vetture, ciclomotori, impianti termici, che hanno ormai cadenza annuale e permanente. Idee nate forse con buoni propositi di salvaguardia dell'incolumit… del contribuente stesso, per dare lavoro "fisso" a varie categorie artigiane, e copiati, anche in modo singolare, da paesi stranieri dell'unione europea, che vengono presi ad esempio quando si tratta di imporre un interesse fiscale o commerciale: se fa comodo e rende utilit… finanziaria si ricalca un'usanza legale della Lapponia o della Scandinavia, ma ci si guarda bene da prendere ad esempio altre virt— cardinali di alcuni liberi popoli dell'Europa che, se applicati in Italia, provocherebbero vere e proprie rivoluzioni copernicane degli usi, dei costumi e delle mentalit…. Ho sentito, in questo periodo in cui mi trovo in Veneto, che Š allo studio anche il collaudo degli impianti di condizionamento dell'aria, ormai diffusi pressochŠ ovunque, dato il costo relativamente basso dei sistemi e il gran caldo sponsorizzato dall'effetto serra, con relativo bollino- tassa a cadenza annuale. Tanto per complicare ancor pi— la vita ai cittadini e raschiare un poco in pi— il portafoglio del contribuente. Ottimo, se si continua su questa strada, perchŠ allora non imporre bollini e collaudi anche su tutti gli elettrodomestici presenti in una casa. saranno mai "a norma"? e i televisori? le radio? le pentole, le sedie e i tavoli, letti, gli stessi impianti elettrici, per primi? e i caminetti? e le finestre, le porte, i garages, le cantine e i solai? Inflazionando l'nflazione dei controlli, perchŠ non collaudare allora anche tutte le biciclette, con targa, libretto, bollo, bollino e casco, non dimenticando nemmeno i tricicli, i monopattini, e i pattini dei bambini: sai che business!! Ma non solo i velocipedi circolano in quantit… sulle pubbliche vie magari non essendo "a norma": i pedoni, non sono forse a loro volta in certe situazioni pericolosi e in pericolo? Ho notato personalmente che molte scarpe, anche di grandi marche, su strade e marciapiedi bagnati scivolano come se fossero sul ghiaccio, con possibili effetti di catastrofiche cadute ed esiti gravi per la pubblica e privata incolumit…, nonchŠ per l'incremento della spesa sanitaria: forse dovrebbero anch'esse essere omologate e collaudate, con rilascio del famigerato bollino, magari di colore nero o marrone... da applicarsi sotto la suola... Tuttavia, i nostri lungimiranti legislatori, delle une e delle altre maggioranze dimenticano, in realt…, quale sarebbe l'oggetto e il soggetto pi— importante da mandare al collaudo e da mettere "a norma": il nostro Pianeta Terra, il quale, infischiandosene di tutte le nostre leggi, divieti, previsioni e preoccupazioni corre libero e a caso nello spazio sconfinato ad una velocit… di qualche decina di migliaia di chilometri l'ora, sfuggendo persino agli autovelox, e magari rischiando, un giorno qualsiasi, di scontrarsi con qualche altro sconosciuto corpo celeste, venuto da un'altra dimensione, e che si comporta, nientemeno, allo stesso sconsiderato modo: riusciranno mai i nostri Eroi burocratici a metterlo, una volta per tutte, "a norma"???
Francesco Martin
cittadino europeo
Viviamo ormai tutti quanti immersi in un turbine di burocrazia particolare, come se gi… non bastasse quella generale autoalimentata e inflazionata a frattale complesssa catena iperattiva e retroattiva, che si manifesta quotidianamente con il picco di attenzione continua che il contribuente deve avere per ricordarsi, oltre alle altre mille scadenze bizantine, dei collaudi, prove fumi e fumetti, bolli, bollini, bolloni, una tantum quantum nazionali e regionali, provinciali e comunali, e quant'altro su vetture, ciclomotori, impianti termici, che hanno ormai cadenza annuale e permanente. Idee nate forse con buoni propositi di salvaguardia dell'incolumit… del contribuente stesso, per dare lavoro "fisso" a varie categorie artigiane, e copiati, anche in modo singolare, da paesi stranieri dell'unione europea, che vengono presi ad esempio quando si tratta di imporre un interesse fiscale o commerciale: se fa comodo e rende utilit… finanziaria si ricalca un'usanza legale della Lapponia o della Scandinavia, ma ci si guarda bene da prendere ad esempio altre virt— cardinali di alcuni liberi popoli dell'Europa che, se applicati in Italia, provocherebbero vere e proprie rivoluzioni copernicane degli usi, dei costumi e delle mentalit…. Ho sentito, in questo periodo in cui mi trovo in Veneto, che Š allo studio anche il collaudo degli impianti di condizionamento dell'aria, ormai diffusi pressochŠ ovunque, dato il costo relativamente basso dei sistemi e il gran caldo sponsorizzato dall'effetto serra, con relativo bollino- tassa a cadenza annuale. Tanto per complicare ancor pi— la vita ai cittadini e raschiare un poco in pi— il portafoglio del contribuente. Ottimo, se si continua su questa strada, perchŠ allora non imporre bollini e collaudi anche su tutti gli elettrodomestici presenti in una casa. saranno mai "a norma"? e i televisori? le radio? le pentole, le sedie e i tavoli, letti, gli stessi impianti elettrici, per primi? e i caminetti? e le finestre, le porte, i garages, le cantine e i solai? Inflazionando l'nflazione dei controlli, perchŠ non collaudare allora anche tutte le biciclette, con targa, libretto, bollo, bollino e casco, non dimenticando nemmeno i tricicli, i monopattini, e i pattini dei bambini: sai che business!! Ma non solo i velocipedi circolano in quantit… sulle pubbliche vie magari non essendo "a norma": i pedoni, non sono forse a loro volta in certe situazioni pericolosi e in pericolo? Ho notato personalmente che molte scarpe, anche di grandi marche, su strade e marciapiedi bagnati scivolano come se fossero sul ghiaccio, con possibili effetti di catastrofiche cadute ed esiti gravi per la pubblica e privata incolumit…, nonchŠ per l'incremento della spesa sanitaria: forse dovrebbero anch'esse essere omologate e collaudate, con rilascio del famigerato bollino, magari di colore nero o marrone... da applicarsi sotto la suola... Tuttavia, i nostri lungimiranti legislatori, delle une e delle altre maggioranze dimenticano, in realt…, quale sarebbe l'oggetto e il soggetto pi— importante da mandare al collaudo e da mettere "a norma": il nostro Pianeta Terra, il quale, infischiandosene di tutte le nostre leggi, divieti, previsioni e preoccupazioni corre libero e a caso nello spazio sconfinato ad una velocit… di qualche decina di migliaia di chilometri l'ora, sfuggendo persino agli autovelox, e magari rischiando, un giorno qualsiasi, di scontrarsi con qualche altro sconosciuto corpo celeste, venuto da un'altra dimensione, e che si comporta, nientemeno, allo stesso sconsiderato modo: riusciranno mai i nostri Eroi burocratici a metterlo, una volta per tutte, "a norma"???
Francesco Martin
cittadino europeo
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Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
Un titolo provocatorio? E' molto di pi—. E' la verit…. La verita'
non cambia. La verita' e' la verita'. Se una cosa era vera 50 anni
fa, 40 anni fa, 30 anni fa, e' ancora vera oggi. E la verita' e':
solo 30 anni fa non c' era molta confusione riguardo alla questione
palestinese. Forse ricorderete, l'ex Primo Ministro israeliano GOLDA
MEIR FECE LA CORAGGIOSA DICHIARAZIONE POLITICA: "NON ESISTE UN POPOLO
PALESTINESE". Questa affermazione da allora e' stata fonte di
scherno e derisione da parte dei propagandisti Arabi. Amano parlare
del '' razzismo '' di Golda Meir. Amano insinuare che si trattasse
di negazionismo storico. Amano dire: la sua affermazione e' falsa
palesemente , deliberata menzogna, un inganno strategico. Non amano
parlare, invece, DELLE DICHIARAZIONI MOLTO SIMILI FATTE DA YASSER
ARAFAT e dalla sua ristretta cerchia di dirigenza politica anni dopo
che Golda Meir aveva detto la verita' : non esiste una distinta
identita' culturale o nazionale palestinese. Cosi', nonostante il
fatto comunemente accettato, che esista un popolo palestinese,
voglio riportare queste dichiarazioni scomode fatte da Arafat e dai
suoi sostenitori quando ancora non si preoccupavano molto delle
pubbliche relazioni. Il 31 marzo 1977 il giornale olandese
"Trouw" pubblico' un' intervista a un esponente del comitato
direttivo dell'OLP, Zahir Muhsein. Ecco le sue dichiarazioni: "IL
POPOLO PALESTINESE NON ESISTE. La creazione di uno Stato Palestinese
e' solo un mezzo per continuare la nostra lotta contro lo Stato d'
Israele per '' l'unita' araba ''. In realta' non c' e' differenza
fra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. SOLTANTO PER RAGIONI
POLITICHE E STRATEGICHE OGGI PARLIAMO DELL'ESISTENZA DI UN POPOLO
PALESTINESE, visto che gl' interessi Arabi richiedono venga creato
un distinto '' popolo palestinese '' che si opponga allo Tzionismo.
Per motivi strategici, la Giordania, uno Stato sovrano con confini
definiti, non puo' avanzare pretese su Haifa e Jaffa mentre, come
palestinese, posso indubbiamente rivendicare Haifa, Jaffa, Beer-
Sheva e Gerusalemme. Comunque, appena riconquisteremo tutta la
Palestina, non aspetteremo neppure un minuto a unire Palestina e
Giordania '' . Piuttosto esplicito, vero? E' perfino piu' chiaro
della dichiarazione di Golda Meir. Conferma quello che ho scritto
nel titolo. E non si tratta di una dichiarazione unica nel suo
genere. Arafat stesso fece una dichiarazione di questo tipo, decisa
e inequivocabile, nel 1993. Questo dimostra: alla fine, LA QUESTIONE
DELLO STATO PALESTINESE E' UN SOTTERFUGIO IDEATO PER ARRIVARE
ALL'OBIETTIVO DI DISTRUGGERE ISRAELE. In pratica, lo stesso giorno
in cui Arafat firmo' la '' Declaration of Principles '' sul prato
della Casa Bianca nel 1993, spiego' la sua azione alla TV Giordana.
Disse: "Visto che non possiamo sconfiggere Israele con la guerra,
dobbiamo farlo in diverse tappe. Prenderemo tutti i territorj della
Palestina che riusciremo a prendere, vi stabiliremo la sovranita', e
li useremo come punto di partenza per prendere di piu'.
Quando verra' il tempo, potremo unirci alle altre nazioni Arabe per
l'attacco finale contro Israele ''.
Non importa quante persone siano convinte che il desiderio di fondare
uno Stato Palestinese sia sincero e che sia la soluzione per portare
la pace in Medio Oriente. Queste persone vengono prese in giro. L'
ho detto prima e lo ripetero' ancora: nella storia del mondo LA
PALESTINA NON E' MAI ESISTITA COME NAZIONE. La regione conosciuta
come Palestina e'stata governata prima dagli antichi Romani, poi dai
Musulmani e dai Crociati Cristiani, poi dall' impero Ottomano e, per
poco tempo, dagli Inglesi dopo la prima guerra mondiale. Gli inglesi
acconsentirono a restituire almeno una parte della terra agli Ebrei,
visto che era la terra dei loro padri. Non e' mai stata governata
dagli Arabi come una nazione a se stante. Perche' adesso diventa una
priorit… cruciale? La risposta sta NELLA MASSICCIA CAMPAGNA DI
DISINFORMAZIONE E NELLO SPIETATO TERRORISMO DEGLI ULTIMI 40 ANNI.
Golda Meir aveva ragione. La sua dichiarazione viene avvalorata
dalla verita' della storia e dalle esplicite, ma poco conosciute,
dichiarazioni di Arafat e dei suoi seguaci. Israele e l' Occidente
non devono arrendersi al terrorismo concedendo agli assassini quel
che vogliono: il trionfo nelle pubbliche relazioni e una vittoria
strategica. Non Š troppo tardi per dire no al terrorismo. NON E'
TROPPO TARDI PER DIRE NO A UN ALTRO STATO ARABO TERRORISTA. NON E'
TROPPO TARDI PER DIRE LA VERITA' RIGUARDO ALLA PALESTINA.
Joseph Farah e' un arabo - americano di religione cristiano-
evangelica. Dirige il quotidiano online WorldNetDaily, una delle
voci piu' ascoltate della cultura conservatrice americana.
Franco Levi
Un titolo provocatorio? E' molto di pi—. E' la verit…. La verita'
non cambia. La verita' e' la verita'. Se una cosa era vera 50 anni
fa, 40 anni fa, 30 anni fa, e' ancora vera oggi. E la verita' e':
solo 30 anni fa non c' era molta confusione riguardo alla questione
palestinese. Forse ricorderete, l'ex Primo Ministro israeliano GOLDA
MEIR FECE LA CORAGGIOSA DICHIARAZIONE POLITICA: "NON ESISTE UN POPOLO
PALESTINESE". Questa affermazione da allora e' stata fonte di
scherno e derisione da parte dei propagandisti Arabi. Amano parlare
del '' razzismo '' di Golda Meir. Amano insinuare che si trattasse
di negazionismo storico. Amano dire: la sua affermazione e' falsa
palesemente , deliberata menzogna, un inganno strategico. Non amano
parlare, invece, DELLE DICHIARAZIONI MOLTO SIMILI FATTE DA YASSER
ARAFAT e dalla sua ristretta cerchia di dirigenza politica anni dopo
che Golda Meir aveva detto la verita' : non esiste una distinta
identita' culturale o nazionale palestinese. Cosi', nonostante il
fatto comunemente accettato, che esista un popolo palestinese,
voglio riportare queste dichiarazioni scomode fatte da Arafat e dai
suoi sostenitori quando ancora non si preoccupavano molto delle
pubbliche relazioni. Il 31 marzo 1977 il giornale olandese
"Trouw" pubblico' un' intervista a un esponente del comitato
direttivo dell'OLP, Zahir Muhsein. Ecco le sue dichiarazioni: "IL
POPOLO PALESTINESE NON ESISTE. La creazione di uno Stato Palestinese
e' solo un mezzo per continuare la nostra lotta contro lo Stato d'
Israele per '' l'unita' araba ''. In realta' non c' e' differenza
fra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. SOLTANTO PER RAGIONI
POLITICHE E STRATEGICHE OGGI PARLIAMO DELL'ESISTENZA DI UN POPOLO
PALESTINESE, visto che gl' interessi Arabi richiedono venga creato
un distinto '' popolo palestinese '' che si opponga allo Tzionismo.
Per motivi strategici, la Giordania, uno Stato sovrano con confini
definiti, non puo' avanzare pretese su Haifa e Jaffa mentre, come
palestinese, posso indubbiamente rivendicare Haifa, Jaffa, Beer-
Sheva e Gerusalemme. Comunque, appena riconquisteremo tutta la
Palestina, non aspetteremo neppure un minuto a unire Palestina e
Giordania '' . Piuttosto esplicito, vero? E' perfino piu' chiaro
della dichiarazione di Golda Meir. Conferma quello che ho scritto
nel titolo. E non si tratta di una dichiarazione unica nel suo
genere. Arafat stesso fece una dichiarazione di questo tipo, decisa
e inequivocabile, nel 1993. Questo dimostra: alla fine, LA QUESTIONE
DELLO STATO PALESTINESE E' UN SOTTERFUGIO IDEATO PER ARRIVARE
ALL'OBIETTIVO DI DISTRUGGERE ISRAELE. In pratica, lo stesso giorno
in cui Arafat firmo' la '' Declaration of Principles '' sul prato
della Casa Bianca nel 1993, spiego' la sua azione alla TV Giordana.
Disse: "Visto che non possiamo sconfiggere Israele con la guerra,
dobbiamo farlo in diverse tappe. Prenderemo tutti i territorj della
Palestina che riusciremo a prendere, vi stabiliremo la sovranita', e
li useremo come punto di partenza per prendere di piu'.
Quando verra' il tempo, potremo unirci alle altre nazioni Arabe per
l'attacco finale contro Israele ''.
Non importa quante persone siano convinte che il desiderio di fondare
uno Stato Palestinese sia sincero e che sia la soluzione per portare
la pace in Medio Oriente. Queste persone vengono prese in giro. L'
ho detto prima e lo ripetero' ancora: nella storia del mondo LA
PALESTINA NON E' MAI ESISTITA COME NAZIONE. La regione conosciuta
come Palestina e'stata governata prima dagli antichi Romani, poi dai
Musulmani e dai Crociati Cristiani, poi dall' impero Ottomano e, per
poco tempo, dagli Inglesi dopo la prima guerra mondiale. Gli inglesi
acconsentirono a restituire almeno una parte della terra agli Ebrei,
visto che era la terra dei loro padri. Non e' mai stata governata
dagli Arabi come una nazione a se stante. Perche' adesso diventa una
priorit… cruciale? La risposta sta NELLA MASSICCIA CAMPAGNA DI
DISINFORMAZIONE E NELLO SPIETATO TERRORISMO DEGLI ULTIMI 40 ANNI.
Golda Meir aveva ragione. La sua dichiarazione viene avvalorata
dalla verita' della storia e dalle esplicite, ma poco conosciute,
dichiarazioni di Arafat e dei suoi seguaci. Israele e l' Occidente
non devono arrendersi al terrorismo concedendo agli assassini quel
che vogliono: il trionfo nelle pubbliche relazioni e una vittoria
strategica. Non Š troppo tardi per dire no al terrorismo. NON E'
TROPPO TARDI PER DIRE NO A UN ALTRO STATO ARABO TERRORISTA. NON E'
TROPPO TARDI PER DIRE LA VERITA' RIGUARDO ALLA PALESTINA.
Joseph Farah e' un arabo - americano di religione cristiano-
evangelica. Dirige il quotidiano online WorldNetDaily, una delle
voci piu' ascoltate della cultura conservatrice americana.
Franco Levi
- Dettagli
Egregio Direttore,
anni fa mi recai in un reparto psichiatrico per fare visita ad un conoscente: il panorama che mi si present• davanti era a dir poco drammatico e sconvolgente: tutti i pazienti sembravano zombie, camminavano, con lo sguardo fisso nel vuoto, molto lentamente, molti mi si avvicinavano chiedendomi soldi, altri giacevano nel letto in completa apatia e assenza di movimento, a tal punto che non rispondevano neanche al minimo saluto: tutti erano completamente svuotati come esseri umani! L conobbi un anziano, entrato nel reparto molti anni prima per una tubercolosi, che fu sottoposto a brutali e disumani trattamenti a base di elettroshock! Leggendo una rivista vengo a scoprire che anche Vivien Leigh, la star di ?Via col vento?, fu un?altra vittima della psichiatria: da tempo affetta da tubercolosi, fu sottoposta, per una errata diagnosi, a brutali sedute di elettroshock che le causarono forti mal di testa e imbottita di psicofarmaci, mor all?et… di 54 anni con il volto rivolto sul pavimento: i suoi polmoni erano pieni di liquido.
Nel passato avevo visto al cinema il film di Dario Argento ?Profondo Rosso?, un film dell?Horror, ma vi posso garantire che quello che vidi nel reparto psichiatrico di quell?ospedale mi Š rimasto ancora oggi appiccicato addosso nella mia memoria.
Attraverso una trasmissione televisiva vengo purtroppo a conoscenza del fatto che la pratica dell?elettroshock esiste tuttora, nel 2006! Ma la psichiatria non si ferma qui e diagnosticando qualsiasi sintomo come malattia, somministra ai suoi pazienti psicofarmaci, antidepressivi, stimolanti, molti dei quali producono dipendenza e sono oggetto di abuso.
Sempre pi— frequentemente sento notizie tipo: ?Donna si uccide con un coltello: da tempo assumeva psicofarmaci?, oppure: ?Sarebbero 20 le morti associate ad un antidepressivo negli USA?, ?Morte di una donna di 63 anni, dopo la somministrazione di antidepressivi?? e potrei continuare ancora: ?Bambini ed adolescenti negli USA morti a causa dell?assunzione di psicofarmaci e antidepressivi?.
A questo punto io mi domando: gli psichiatri possiedono esami scientifici per confermare l?esistenza di ci• che definiscono ?malattie mentali?? Inoltre quelle che ho citato sopra sarebbero le loro soluzioni?
Ma la cosa che mi sconcerta e mi angoscia maggiormente Š il constatare che nessuno sta fermando questa medicalizzazione di massa e chi sta creando tutto questo. E? ora di fare qualcosa: chi sbaglia, deve pagare!
Alberto Brugnettini
anni fa mi recai in un reparto psichiatrico per fare visita ad un conoscente: il panorama che mi si present• davanti era a dir poco drammatico e sconvolgente: tutti i pazienti sembravano zombie, camminavano, con lo sguardo fisso nel vuoto, molto lentamente, molti mi si avvicinavano chiedendomi soldi, altri giacevano nel letto in completa apatia e assenza di movimento, a tal punto che non rispondevano neanche al minimo saluto: tutti erano completamente svuotati come esseri umani! L conobbi un anziano, entrato nel reparto molti anni prima per una tubercolosi, che fu sottoposto a brutali e disumani trattamenti a base di elettroshock! Leggendo una rivista vengo a scoprire che anche Vivien Leigh, la star di ?Via col vento?, fu un?altra vittima della psichiatria: da tempo affetta da tubercolosi, fu sottoposta, per una errata diagnosi, a brutali sedute di elettroshock che le causarono forti mal di testa e imbottita di psicofarmaci, mor all?et… di 54 anni con il volto rivolto sul pavimento: i suoi polmoni erano pieni di liquido.
Nel passato avevo visto al cinema il film di Dario Argento ?Profondo Rosso?, un film dell?Horror, ma vi posso garantire che quello che vidi nel reparto psichiatrico di quell?ospedale mi Š rimasto ancora oggi appiccicato addosso nella mia memoria.
Attraverso una trasmissione televisiva vengo purtroppo a conoscenza del fatto che la pratica dell?elettroshock esiste tuttora, nel 2006! Ma la psichiatria non si ferma qui e diagnosticando qualsiasi sintomo come malattia, somministra ai suoi pazienti psicofarmaci, antidepressivi, stimolanti, molti dei quali producono dipendenza e sono oggetto di abuso.
Sempre pi— frequentemente sento notizie tipo: ?Donna si uccide con un coltello: da tempo assumeva psicofarmaci?, oppure: ?Sarebbero 20 le morti associate ad un antidepressivo negli USA?, ?Morte di una donna di 63 anni, dopo la somministrazione di antidepressivi?? e potrei continuare ancora: ?Bambini ed adolescenti negli USA morti a causa dell?assunzione di psicofarmaci e antidepressivi?.
A questo punto io mi domando: gli psichiatri possiedono esami scientifici per confermare l?esistenza di ci• che definiscono ?malattie mentali?? Inoltre quelle che ho citato sopra sarebbero le loro soluzioni?
Ma la cosa che mi sconcerta e mi angoscia maggiormente Š il constatare che nessuno sta fermando questa medicalizzazione di massa e chi sta creando tutto questo. E? ora di fare qualcosa: chi sbaglia, deve pagare!
Alberto Brugnettini