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L'innovazione in Italia ha bisogno di una guida, nasce BlendX la piattaforma di innovation che facilita l’incontro tra domanda e offerta di innovazione
Le aziende italiane hanno bisogno di una guida all’innovazione. Secondo un’indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle Pmi del Politecnico di Milano, il 18% delle aziende italiane non ha alcuna figura professionale dedicata al disegno e all’implementazione di processi di innovazione. Oltre a esplicitare la scarsa rilevanza che viene attribuita al tema dell’innovazione in azienda, questo dato spiega anche perché molte organizzazioni non siano in grado di identificare i propri reali bisogni in termini di innovazione e non riescano a maturare una buona consapevolezza del mercato e dei tech trend, e dunque delle opportunità ad essi connessi.
È proprio per rispondere a queste esigenze che molte aziende scelgono di collaborare con le startup, linfa vitale da cui attingere know how, idee, competenze ed esperienze per progettare, creare e diffondere innovazione. L’Osservatorio Digital Transformation del Politecnico di Milano segnala infatti che, fra le grandi aziende italiane, il 27% ha in programma di collaborare o investire in startup nel prossimo futuro.
Questo dato rivela l’esistenza di grandi opportunità per startup e tech company che abbiano ideato o sviluppato una soluzione innovativa che può risolvere un problema di mercato. Applicando i principi dell’Open Innovation, infatti, queste idee innovative possono diventare la soluzione ad una necessità a cui un’azienda non può o non riesce a rispondere con le proprie risorse interne. Spesso, tuttavia, anche le soluzioni più brillanti restano inapplicate a causa del fatto che le startup non riescono a farsi notare, e quindi reclutare, dalle aziende in cerca di innovazione.
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Il responsabile per la Politica Interna dell'Italia dei Diritti Carlo Spinelli si schiera con il premier e approva la sua esperienza di governo. Critica aspramente la decisione del leader di Italia Viva di aprire la crisi e invita i parlamentari liberi da vincoli di partito ad aderire al movimento per creare un gruppo alla Camera e al Senato a sostegno dell'esecutivo
Roma - Tanto tuonò che piovve; e così dopo averlo più volte gridato ai quattro venti Renzi toglie i due ministri di Italia Viva dal governo e apre ufficialmente la crisi. Una crisi che si sarebbe dovuta evitare visto il periodo che stiamo vivendo, un comportamento da molti giudicato irresponsabile e criticato aspramente anche dalla stampa estera.
Da molte parti campeggiano gli slogan "avanti con Conte" ed anche il movimento politico Italia dei Diritti fondato e presieduto dal giornalista romano Antonello De Pierro veleggia verso questa direzione come lasciano intendere le dichiarazioni del responsabile nazionale alla politica interna Carlo Spinelli: "Abbiamo riunito d'urgenza il direttivo nazionale del movimento per discutere sulle dimissioni delle ministre di Italia Viva Bellanova e Bonetti ed è emerso dalla discussione lo sdegno da parte dei dirigenti politici Idd circa questa crisi di governo aperta dal comportamento irresponsabile di un uomo, Matteo Renzi, che pur di prendersi la scena politica è disposto a sacrificare milioni di italiani e lasciare il nostro paese imprigionato nelle sabbie mobili della crisi pandemica. Stento ancora a capire le ragioni che hanno spinto Renzi a togliere l'appoggio al governo Conte anche perchè - continua Spinelli - le motivazioni addotte non rispecchiano poi la realtà; alcune delle osservazioni fatte sul recovery plan da Italia Viva sono state accolte a dimostrazione che il partito di Renzi non era certo considerato una comparsa all'interno della coalizione di governo, ma questo non è bastato a farlo tornare indietro da quanto ormai Renzi aveva già deciso, voleva il ponte sullo stretto ( a cosa serve adesso discutere su quest'opera?) ha giudicato inadeguato quanto fatto fino ad ora dal governo per il contenimento della pandemia cosa a mio avviso non suffragata dai numeri e dalla situazione attuale del Covid-19 in Italia almeno rispetto a quanto si sta vedendo negli altri Paesi, questo a dimostrazione del fatto che comunque sarebbe andata e qualsiasi cosa Conte avesse fatto, ormai la decisione del politico toscano era presa e niente e nessuno lo avrebbe fatto recedere. Ma può mai essere possibile che un partito politico che vanta a malapena il 3% dei consensi ( sondaggi alla mano ) possa decidere le sorti di 60 milioni di italiani? Sembra di essere tornati indietro di decenni ai tempi della prima Repubblica quando le sorti del nostro Paese venivano decise non da chi aveva la maggioranza dei voti ma da chi non raggiungeva neanche il 10% dei consensi. Il governo Conte - va avanti ancora l'esponente Idd - anche se qualche volta ha preso decisioni criticabili, tutto sommato ha gestito bene il contenimento del Covid-19 ,e, come ho già affermato, la situazione che stanno vivendo in altri Paesi lo sta a dimostrare; siamo il Paese europeo che meglio sta gestendo le vaccinazioni, stiamo contenendo meglio di molti altri i contagi ( vedi la situazione di Regno Unito, Germania, Francia e Spagna ma anche degli USA ) e anche se non ci sono le controprove, credo che difficilmente si sarebbe potuto fare meglio, poi tutto è criticabile e migliorabile ad esempio noi del movimento Italia dei Diritti abbiamo sempre affermato che riguardo la ristorazione, i teatri ed i cinema forse si sarebbe potuto agire diversamente. Per continuare a fronteggiare la crisi sarebbe meglio proseguire con questo esecutivo e noi di Italia dei Diritti appoggiamo il governo Conte e vorremmo farlo anche dall'interno per questo facciamo un appello ai Deputati ed ai Senatori che in questo momento sono liberi da vincoli di partito e che hanno a cuore le sorti dell'Italia e chiediamo loro di aderire al movimento Italia dei Diritti in modo che si possa formare un gruppo parlamentare che appoggi il Premier Conte in modo che possa proseguire nella sua opera. Ci sono importanti scadenze in vista per il nostro Paese - conclude Spinelli - e non possiamo vanificare tutto soltanto perchè un uomo per la sua voglia di apparire ha deciso di lasciare il Paese nel caos".- Dettagli
Dopo che il leader dell'Italia dei Diritti, poliziotto e giornalista, ha deciso di rompere il silenzio sull'assurda vicenda, che vide il suo dirigente credere alla versione degli amici del clan, è giunta la solidarietà della segreteria provinciale vercellese del movimento. Era stata chiesta la destituzione poi derubricata in deplorazione, con carriera bloccata. Presto sarà un baby pensionato a spese dei cittadini, che sono costretti a lavorare fino a 67 anni
Roma - Sulla nota vicenda che ha coinvolto, suo malgrado, il presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro e la sua famiglia, in particolare sua madre Lucia Salvati, dirigente statale in pensione, i quali, dopo aver presentato un esposto per abusi edilizi sono stati risucchiati in un vortice kafkiano fatto di intimidazioni, coperture istituzionali, aggressioni mafiose, si registra l'attestato di solidarietà giunto dalla segreteria provinciale di Vercelli del movimento, che si stringe intorno al suo leader nazionale.
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Dopo che il leader dell'Italia dei Diritti, poliziotto e giornalista, ha deciso di rompere il silenzio sull'assurda vicenda, che vide il suo dirigente credere alla versione degli amici del clan, è giunta la solidarietà della segreteria del movimento per il territorio della provincia piemontese. Era stata chiesta la destituzione poi derubricata in deplorazione, con carriera bloccata. Presto sarà un baby pensionato a spese dei cittadini, che sono costretti a lavorare fino a 67 anni
Roma - Sulla nota vicenda che ha coinvolto, suo malgrado, il presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro e la sua famiglia, in particolare sua madre Lucia Salvati, dirigente statale in pensione, i quali, dopo aver presentato un esposto per abusi edilizi sono stati risucchiati in un vortice kafkiano fatto di intimidazioni, coperture istituzionali, aggressioni mafiose, si registra l'attestato di solidarietà giunto dalla segreteria provinciale del Verbano-Cusio-Ossola, che si stringe intorno al suo leader nazionale.