Lettere al Direttore

Egr. Direttore,
In veste di insegnante di scuola primaria ho partecipato recentemente a due corsi di aggiornamento e formazione riguardanti il primo la ?Dislessia e Disturbi Specifici di Apprendimento: che fare??, il secondo ?l?ADHD, Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattivit…?. Ho gi… presenziato in passato a convegni su questi temi, mi sono anche documentata da autodidatta e devo confessare il mio grande sconcerto e la mia perplessit… di fronte a terapie comportamentali, metodologie di intervento, misure compensative e dispensative proposte da questi ?luminari? nei confronti di alunni etichettati ?dislessici? o ?affetti da ADHD?, sindrome quest?ultima alquanto controversa, basti citare una frase del Dr. Fred Baughman in ?The Future of ADD?: ?Sia la FDA che la DEA (Ente governativo americano) hanno riconosciuto che l?ADHD non Š una malattia, n‚ organica n‚ biologica? o il Dr. Thomas Armstrong, PhD in ?The Myth of the ADD Child?:?L?ADHD non esiste. Questi bambini non hanno alcun disturbo?.

Durante il corso sulla dislessia e nel materiale avuto in dotazione viene precisato dai docenti che la dislessia non Š una malattia, ma al termine della prima lezione vengono fatte vedere delle immagini in cui appaiono dei cromosomi ritenuti responsabili di questo ?disturbo?; viene inoltre detto che Š un disturbo a base neurologica e genetica e che di dislessia non si potr… mai guarire. Nelle varie lezioni che seguono viene affrontato l?utilizzo di metodologie di intervento nei vari ordini di scuola e vengono pubblicizzati programmi (software) per questi bambini etichettati ?dislessici?.

Durante un dibattito un?insegnante chiedeva come mai, visto che non Š una malattia, vengano citati i cromosomi e i geni e la dislessia venga elencata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (testo di riferimento per la psichiatria di tutto il mondo). A questo punto rimango veramente sconvolta e scioccata dalla risposta della docente che, scocciata e alterata emotivamente, le risponde dicendo che lei non lo sapeva e che quell?insegnante doveva chiederlo ad un ospedale.

Quello che so Š che le malattie sono disfunzioni del corpo umano e se si Š ammalati esiste una scienza oggettiva, la medicina, che attraverso esami specifici e sensibili, stabilisce una diagnosi e di conseguenza una terapia.
Alcune correnti psichiatriche affermano che la dislessia sarebbe dovuta ad alterazioni genetiche; se ci• fosse vero potrebbero fare diagnosi usando un test genetico, come si fa oggi per qualsiasi vera malattia genetica; e se cos fosse, non sarebbe pi— di competenza psichiatrica, vi sarebbero test specifici biologici per confermare la diagnosi e nessuno ricorrerebbe pi— ai test attuali (domande, prove di abilit… e questionari, che di scientifico non hanno niente) per fini diagnostici. Queste prove non esistono, se esistessero distinguerebbero i sani dai malati!

Durante i miei 25 anni di insegnamento ho visto bambini che avevano difficolt… di vario tipo: problemi nell?imparare a memoria filastrocche, tabelline, che invertivano o confondevano suoni simili, che erano lenti nel leggere o nel fare calcoli? Con molta pazienza, mettendomi in discussione come insegnante, proponendo loro esercizi mirati, pongo e oggetti e utilizzando per ogni et… un linguaggio a loro comprensibile, un dizionario per le parole di non immediata comprensione, una metodologia di studio funzionante, giochi didattici, ogni alunno Š sempre riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati nella programmazione.didattico-educativa.

Non concordo con quanto affermato dalla logopedista durante il corso, che un bambino se, alla fine della prima elementare o a met… della seconda, non acquisisce gli strumenti di base, va segnalato. Ma dove Š scritta questa cosa? I bambini non sono robot! Ognuno ha il suo ritmo di tempo: quello su cui mettere l?accento Š che un bambino interiorizzi e comprenda le conoscenze, acquisisca di conseguenza le abilit… al fine di essere competente e in grado di mettere in pratica. Non ho mai dispensato nessun bambino dall?uso della lettura, mettendo al suo posto il computer; il bambino numerose potenzialit… e abilit…, sta a noi insegnanti tirargliele fuori. Perch‚ si insiste sul ridurre tutto a cause psico-fisiche e non didattiche? Anche noi insegnanti possiamo sbagliare! Da molti anni a questa parte si assiste ad un declino dell?istruzione e dei valori tradizionali e sono questi che noi dobbiamo ristabilire.

Ricordo che durante il dibattito un genitore di una bambina dislessica parlava male dell?insegnante di sua figlia. Allora io dico: Š stata l?insegnante la causa del problema di sua figlia, non la figlia!!! La scuola Š un luogo di istruzione e vi devono lavorare professionisti, che abbiano una metodologia di studio funzionante per i loro studenti, che amino i loro studenti, che li comprendano, li aiutino nelle difficolt… della vita.

Per quanto riguarda invece il corso sull?ADHD sono rimasta senza parole quando durante il corso una docente, oltre ad aver precisato la mancanza di prove scientifiche riguardo questo ?disturbo?, le chiedeva come faceva l?esperta? a pubblicizzare nell?Associazione di cui lei fa parte il metilfenidato, che altro non Š che il principio attivo del Ritalin, un derivato dell?anfetamina, farmaco utilizzato per la cura dell?ADHD, che ha causato la morte di molti bambini.

A questo punto l??esperta? risponde dicendole che era tardi, in realt… il corso doveva chiudere alle 19, che n‚ lei n‚ l?insegnante erano un Neuropsichiatra infantile e che a lei non interessava. Questa Š la responsabilit… di un ex-insegnante a cui dovrebbero stare a cuore i bambini? Dare uno psicofarmaco a un bambino Š avvelenarlo, non curarlo!
Ero sconvolta! L?esperta?, ex-insegnante elementare, fa corsi sull?ADHD, promuovendo terapie comportamentali su bambini etichettati ?affetti da questo disturbo?, sul quale non risulta essere stata scoperta nessuna anormalit… fisica o disfunzione, e nel sito dell?Associazione di cui lei fa parte c?Š scritto:?Numerosi studi hanno dimostrato che farmaci psicostimolanti, come il metilfenidato, sono particolarmente efficaci nel migliorare sia il deficit attentivo che l?iperattivit…?. Questo farmaco Š una droga; in uno studio della DEA (ente governativo USA) si legge: ?All?uso prolungato di metilfenidato sono stati associati episodi psicotici, illusioni paranoiche, allucinazioni? . Sono state riportate gravi conseguenze fisiche e la possibilit… di morte?. Gli effetti collaterali includono: ?cambiamenti di pressione sanguigna, angina pectoris, perdita di peso, psicosi tossica. Durante la fase di astinenza c?Š la possibilit… di suicidio?. Inoltre Terry Woodworth, vicedirettore della Dea, l?Antidroga, dice: ?Il Ritalin, ridotto in polvere e sniffato, produce euforia?. Per parecchi ragazzi Š l?anticamera di droghe anche pericolose (Lawrence Diller, un pediatra autore di Correre col Ritalin).

Concludo la mia lettera richiamando l?attenzione degli insegnanti sul nostro scopo: istruire i nostri alunni, non stigmatizzarli, etichettarli, per poi farmacologizzarli.
Io non attuer• mai certe terapie sugli alunni.

Ricordiamoci una cosa: come eravamo noi da piccoli? E? con una pillola, con false etichettature che abbiamo capito? Se un bambino ha difficolt… a scuola ci• potrebbe essere dovuto al fatto che Š molto creativo, o molto intelligente, o con difficolt… nell?ambiente che lo circonda e ha bisogno di aiuto e comprensione in modo che questo non comprometta il rendimento scolastico. Un buon insegnamento pu• salvarlo da ?etichette? che comunque lo faranno sentire diverso. Tutti i bambini del mondo possono avere delle difficolt… a scuola; chi non ne ha mai avute?
LA DIFFICOLTA? NON E? UNA MALATTIA!
Problemi di relazione con la famiglia o con un?insegnante, alti livelli di piombo, mercurio, i pesticidi, troppo zucchero, possono provocare i sintomi dell?ADHD.
Allora io dico stop a questo nascosto e subdolo programma creato dalla psichiatria per controllare i nostri bambini, e di conseguenza la societ… del futuro, creando malattie inesistenti. Apriamo gli occhi!

Antonella Marzaroli



L?azione politica dovrebbe scaturire dai bisogni pi— autentici e vitali dell?essere umano.

La politica dovrebbe basarsi su ragioni etiche e spirituali, ma anche su istanze estetico-creative, nel senso che l?impegno politico dovrebbe essere animato da uno spirito ludico e disincantato, da una sincera passione ideale e da un profondo elemento di piacere e speranza assieme, da un motivo di ricerca della felicit… che appaghi un bisogno interiore di autorealizzazione della persona umana. In tal senso la politica dovrebbe essere l?espressione della volont… e della libera creativit… dell?animo umano, che si realizza nel confronto interpersonale, nella pacifica convivenza sociale e nella dialettica democratica.

Inoltre, la politica dovrebbe essere soprattutto un mezzo di aggregazione e di partecipazione sociale, uno strumento concreto, diretto e corale per concorrere e intervenire sui processi decisionali che interessano l?intera collettivit…; Š una modalit… di socializzazione tra gli individui, la pi— elevata e raffinata forma di socialit… umana. Del resto, l?etimo greco antico del termine, da ?Polis? (ossia: citt…), esprime il senso della pi— nobile e sublime tra le attivit… proprie dell?uomo, indica la suprema manifestazione delle potenzialit… e delle prerogative attitudinali dell?essere umano in quanto essere sociale. Tale somma capacit… dell?uomo si estrinseca nella politica in quanto attuazione dell? ?AUTOGOVERNO DELLA CITTA??.



Oggi, purtroppo, l?antico valore della politica s?Š perso e consumato totalmente, soprattutto dopo l?avvento dell?economia di mercato e dello stato capitalistico-borghese, avvolto nell?involucro protettivo di una falsa ?democrazia? puramente formale e rappresentativa (ormai in fase di netta decadenza), un?ordinamento giuridico-statale che rappresenta un modo per ingannare la gente con il consenso della gente stessa. Quell?originario senso della politica si Š ormai deteriorato, tralignando nella pi— ignobile e squallida ?professione?, ovvero nell?esercizio del potere riservato a pochi ?addetti ai lavori?, ovvero ai professionisti della politica. Quella che era considerata un tempo una nobile arte ed un?occupazione elevata dell?uomo, la Politica appunto (con la ?P? maiuscola), si Š totalmente svuotata di senso ed Š oggi concepita e praticata quale mezzo per appropriarsi ed impadronirsi della citt… e delle sue risorse, umane, materiali e territoriali, ossia una carriera da intraprendere e percorrere se si vuole mettere le proprie luride mani sui beni e sulle ricchezze del bilancio economico del Comune che, come tale, dovrebbe appartenere a tutti, dovrebbe essere un patrimonio collettivo, quindi gestito direttamente dalla comunit… dei cittadini.



Tale visione e pratica del potere decisionale, in quanto appannaggio esclusivo di una ristretta cerchia di privilegiati, ovvero i padroni del Palazzo, devono essere respinte e contrastate con forza, perch‚ quel soggetto sociale organizzato in gruppo o partito politico, convenzionalmente chiamato ?ceto politico dirigente?, non appena ha conquistato il privilegio dato dal potere esclusivo sulla Citt…, si disinteressa altamente del bene comune, per occuparsi semplicemente dei propri loschi affari di casta, di corporazione o di ‚lite, oppure di singoli individui.

Questo stato di corruzione della politica, che non Š pi— un?esperienza di autogoverno della comunit… dei cittadini, ma un interesse privato ed egoistico di una minoranza sempre pi— circoscritta, Š la causa principale che ha generato un sentimento di crescente indifferenza e disaffezione dei cittadini verso le vicende della politica, ovvero del governo della polis, in quanto rappresentativo degli interessi di pochi affaristi e trafficoni, nella misura in cui tale vicende sono recepite come estranee e distanti dagli interessi collettivi. Questo crescente distacco della ?societ… civile? dal Palazzo del potere scaturisce dalla progressiva affermazione di un quadro politico retto su un assetto di condizioni economico-sociali di iniquit… e diseguaglianza, di rapina e di espropriazione, derivanti da rapporti gerarchico-verticistici di supremazia e sottomissione, di comando ed obbedienza, di dominio e soggezione, per cui i Cittadini dell?antica Polis greca, o del Comune autonomo del Medioevo, o della Comune della prima Rivoluzione francese, o della Comune parigina del 1870, sono stati ridotti e costretti ad uno stato di sudditanza, provvisti solo di diritti formali e fittizi, privi di qualunque potere decisionale e sostanziale di autodeterminazione e autogestione politico-sociale.



Pertanto, oggi Š pi— che mai necessario riscoprire il valore originario della politica, presente in modo effettivo nell?esperienza dell?antica democrazia ateniese, nella vicenda dei Comuni italiani del 1200, della Comune operaia di Parigi del 1870.

Occorre rivalutare e rilanciare l? ?UTOPIA CONCRETA? dell?autogestione popolare e dell?autogoverno della comunit… dei cittadini, guardando con interesse e con piacere alla viva esperienza dei MUNICIPI AUTONOMI come, ad esempio, Porto Alegre in Brasile, e sperimentando nella realt… delle piccole comunit… locali l?idea zapatista della politica come rifiuto e critica radicali del potere, ovvero come partecipazione diretta di aree sempre pi— ampie della popolazione ai canali decisionali, a cominciare dai processi di controllo e di gestione delle spese economiche del bilancio comunale.



L? utopia della DEMOCRAZIA DIRETTA a livello locale, Š oggi non solo possibile, ma altres necessaria, di fronte ad un nuovo, prepotente fenomeno di carattere autoritario ed antidemocratico, determinato dall?avvento di un ?nuovo ordine imperiale? che ha segnato la crisi e il declino della sovranit… democratica, seppure solo formale, degli Stati nazionali, soppiantati dallo strapotere, illimitato e smisurato, di organismi economici sovranazionali che dirigono e controllano le dinamiche dell?economia di mercato e dei suoi assetti pi— propriamente bancari e finanziari, che si sono rapidamente affermati su scala mondiale. Questo fenomeno di globalizzazione neocapitalista ha determinato un pauroso incremento ed un?ascesa inarrestabile del potere dei gruppi capitalistico-finanziari pi— forti, in particolare delle multinazionali, con danni e costi inimmaginabili e irreparabili per i diritti civili e sindacali, le libert… democratiche, i redditi dei lavoratori del sistema produttivo, di quello industriale prima di tutto, la cui condizione si fa sempre pi— precaria e vulnerabile, ossia pi— facilmente ricattabile.



Per tali ed altre ragioni, oggi Š pi— che mai necessario:

?PENSARE GLOBALMENTE ED AGIRE LOCALMENTE?.



Lucio Garofalo



All'attenzione del direttore Antonello De Pierro.

Ho visto il film di Mel Gibson, ?The Passion? (il titolo in italiano Š ?La passione di Cristo?) mandato in onda su RAI 1 la sera di Pasqua, addirittura in prima serata.

Francamente ho assistito ad un film inguardabile, eccessivamente truculento e vomitevole.

Un film da vietare, in quanto Š in grado di atterrire e inorridire persino il pi— feroce serial killer. Eppure Š stato trasmesso in televisione, su una rete pubblica, esattamente sul primo canale nazionale, in una fascia oraria che viene abitualmente classificata come ?protetta? per i minori.

La mia riflessione non Š mossa da un proposito bigotto e farisaico, degno di un baciapile, anzi.

A scanso di equivoci preciso subito che non amo per nulla la censura, al contrario la detesto e sono ostile ad ogni forma di censura e divieto, di ispirazione politica, ideologica, religiosa, tranne la censura fondata su autentici e rigorosi giudizi di ordine estetico ed artistico.

Ebbene, proprio in virt— di motivazioni estetiche confesso di essere stato nauseato dal film di Mel Gibson, un autore/attore che critico soprattutto per il suo pessimo gusto, oltre che per il suo insopportabile integralismo religioso e per il suo fanatismo antisemita che Š fin troppo palese. Inoltre, non si pu• ignorare che il signor Gibson, prima di tentare la fortuna come regista, si Š affermato sulla scena dello starsistem hollywoodiano come attore protagonista di film il cui tasso di violenza e raccapriccio Š sempre stato assai elevato e fastidioso.

Come autore e regista Mel Gibson non poteva certamente smentirsi.

A mio modesto avviso, il suo film Š presuntuoso e velleitario in quanto ha la presunzione e la pretesa di essere realistico, ma Š semplicemente orrido e sadico, impregnato di un oltranzismo religioso e politico di segno reazionario e razzista. In fondo, le aspre polemiche che accompagnarono l?uscita del film nelle sale cinematografiche erano pi— che giustificate.

Il film di Gibson Š esageratamente e inutilmente ?realista? e fantasioso insieme, crudelmente iper-realista e mistificante, un film a cui si pu• probabilmente riconoscere un solo ?merito?, se di merito si pu• parlare, e nemmeno tanto pregevole essendo in netta discordanza con il resto, ossia l?aver restituito, almeno in apparenza, un tratto di autenticit… sotto il profilo dell?identit… linguistica nel contesto storico-ambientale di riferimento, in quanto all?epoca di Ges— l?aramaico era la lingua parlata dagli Ebrei, mentre il latino era l?idioma usato da Pilato e dai i Romani.

Tuttavia, in questo dato non c?Š nulla di veramente nuovo e straordinario.

Semmai, come dicevo, si rileva una netta dissonanza, una stonatura, nel senso che la presunta e pretenziosa fedelt… dei dialoghi agli idiomi originali (aramaico e latino) contraddice vistosamente con l?eccesso di fantasia e di mistificazione storico-culturale, anche rispetto alla narrazione dei Vangeli, a cominciare dai Vangeli sinottici di Luca, Marco e Matteo, laddove si evince chiaramente che la vera causa per cui Ges— venne condannato a morte fu la rivolta contro i mercanti del Tempio di Gerusalemme. Questo atto di ?sedizione? di stampo anarchico ante-litteram fu la vera ?blasfemia? commessa da Ges—, poich‚ il gesto era un vero e proprio attentato contro il fariseismo dell?epoca, contro il potere ipocrita e affaristico imposto dai sacerdoti del Sinedrio, qualcosa di simile al ribellismo dei giovani odierni contro i MacDonald?s, visti come simboli dell?economia del mercato globale, delle sue ingiustizie e disuguaglianze sociali, delle sue violazioni dei diritti umani pi— elementari, a cominciare dal diritto alla salute.

Certo, esistevano anche altre ragioni, ma la classica goccia che fece traboccare il vaso fu proprio la brusca cacciata dei mercanti dal Tempio di Gerusalemme. Per questo il Sinedrio (neanche nella sua totalit…) decise di far arrestare Ges—, per consegnarlo ai Romani che lo crocifissero. D?altronde la crocifissione era la pena capitale prevista dal diritto romano per i ?sediziosi? e i ?sovversivi?, e fu applicata in tantissimi casi di insurrezioni politiche e sociali.

A titolo emblematico mi limito a citare la famosa rivolta degli schiavi capeggiati da Spartacus.

Faccio queste puntualizzazioni (provando ad attenermi non solo ai Vangeli sinottici prima menzionati, ma anche ad altre fonti storiche) per smascherare l?acceso, estremo e rozzo antisemitismo che trasuda da ogni sequenza della pellicola cinematografica di Mel Gibson.

Del resto non occorre un grande sforzo dialettico per dimostrare una verit… cos manifesta.

Tuttavia, aggiungo altre osservazioni relative all?estetica grottesca e primitiva del film, che concede troppo, in modo insulso, perverso e grossolano, alle sequenze sceniche pi— orripilanti.

Quello di Mel Gibson Š un film sulla figura di Ges—, anzi sulla passione di Cristo, ma non presenta e non suggerisce alcunch‚ di spirituale e poetico, essendo totalmente privo di speranza, di gioia e di amore, che pure sono i valori pi— autentici e preziosi trasmessi e contenuti nel messaggio evangelico, mentre indulge eccessivamente ad immagini di orrore, sangue e violenza, nella peggiore tradizione horror splatter del cinema hollywoodiano.

La cruda rappresentazione, che pretende d?essere realistica, del supplizio di Ges—, Š forse fin troppo realistica e brutale, a tal punto da diventare fantastica, stucchevole e spettacolaristica. In alcuni tratti la descrizione risulta quasi patologica e agghiacciante, nella misura in cui offre una morbosa e minuziosa ricostruzione di dettagli cruenti e sanguinosi, dal momento in cui Cristo viene fatto prigioniero dalle guardie del Sinedrio, quindi viene consegnato ai soldati romani che lo flagellano senza piet…, martoriandone la carne con armi sempre pi— terrificanti, e attraverso una massacrante via crucis si giunge alla sequenza riservata alla crocifissione, nella quale il regista non risparmia alcun orrore, come del resto in tutto il film, ma propone un?overdose massiccia di strazianti violenze, con varie fratture di ossa e altri tormenti inflitti sul corpo di Ges—, eccedendo in una riproduzione ultra-spettacolare che Š puramente gratuita e scurrile e si poteva facilmente evitare.

Il ribrezzo e il disgusto trascendono ogni limite nel momento in cui si pensa che l?inaudita volgarit… del film si annida (neanche tanto) dietro un?ipocrita parvenza di raffinatezza e ricercatezza linguistica, che occulta invece un bieco tentativo di mistificazione storico-culturale e un?operazione ideologica di stampo reazionario e antisemita.

Sin dall?inizio del film si ravvisa tale intento propagandistico, almeno io l?ho colto in quanto Š fin troppo evidente il tentativo di demonizzazione compiuto da Gibson rispetto alle azioni, ai comportamenti e alle presunte responsabilit… degli Ebrei rispetto alla morte di Cristo.

In modo particolare nella prima parte del film, quando Ges— viene arrestato dalle guardie del Sinedrio, viene processato e giudicato dai sacerdoti e poi quasi linciato dalla folla inferocita, il popolo ebraico (non dimentichiamo che Ges— era un Galileo, un Israelita, ed era amato dalla sua gente, soprattutto dalle masse reiette e diseredate che lo accolsero trionfalmente al suo ingresso a Gerusalemme) viene dipinto come una stirpe abietta, fanatica, maledetta, nei termini di un ?popolo deicida?, seguendo la tradizione dell?antisemitismo ideologico classico.

Insomma il regista ha compiuto precise opzioni di natura politico-religiosa, ed ha scelto il tipo di estetica cinematografica che gli era pi— consona, anche per subdole finalit… commerciali.

Pertanto, confermo le mie convinzioni in merito al cattivo gusto artistico di Mel Gibson, e ribadisco la necessit… e l?opportunit… di censurare e vietare il film per motivi estetico-creativi.

Di sicuro non era un film da proporre ad un pubblico come quello di RAI 1 in prima serata, quando Š noto a tutti che a quell?ora anche i bambini (milioni di bambini) restano davanti al video, spesso privi di qualsiasi sorveglianza da parte degli adulti.

A mio parere Š stata una decisione assolutamente irresponsabile ed infelice assunta dalla RAI.

Se i dirigenti dei network nazionali, addirittura della principale rete televisiva (di un ente pubblico come la RAI, a cui versiamo un canone annuo) scelgono di mandare in onda un film talmente disdicevole e diseducativo, non solo per i bambini, non dobbiamo meravigliarci che il signor Berlusconi e la sua banda di criminali e sovversivi legalizzati riescono ancora a riscuotere quasi il 50% dei consensi dell?elettorato nazionale, ossia la met… circa dei voti di un popolo che si Š abbrutito e imbarbarito dopo oltre un ventennio di Tv spazzatura.



Lucio Garofalo



Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.

Premetto di essere un marxista di stampo eterodosso, di sincera formazione libertaria e democratica. In altre parole, non mi sono affatto convertito al veterostalinismo di marca cossuttiana.
Eppure sulle vicende cubane non mi convince quello che mi pare un subdolo tentativo di disinformazione e di speculazione propagandistica, in funzione reazionaria e neoliberista, messo in atto in un momento politico internazionale come quello attuale.

Senza dubbio ritengo necessario condannare Cuba quando sbaglia. Anzi, rincarerei la dose esprimendo una considerazione pi— netta e perentoria: che il regime castrista fosse di natura antidemocratica ed illiberale non lo scopriamo oggi. Nondimeno, data la macabra ed oscura storia del continente latino-americano, data l?arretrata situazione della societ… cubana prima della rivoluzione castrista, oserei ipotizzare che il regime di Fidel sia la ?migliore? tra le dittature del mondo, in quanto ha vinto con efficacia le secolari piaghe dell?analfabetismo e della povert… estrema che affliggevano la societ… cubana pre-rivoluzionaria.

Inoltre la Cuba castrista pu• vantare i migliori ospedali e le migliori scuole pubbliche d?America. Sfido chiunque a smentire tali dati incontrovertibili che sono noti alla parte intellettualmente pi— onesta ed informata dell?opinione pubblica mondiale. Il governo castrista Š sempre stato molto attento, equo e garantista verso i diritti e le tutele di carattere sociale: i diritti alla casa, al lavoro, all?istruzione e alla sanit… pubbliche, assicurati a tutti i cittadini, sono un grande merito che bisogna riconoscere alla rivoluzione cubana.

Purtroppo sul versante dei diritti politici e delle libert… democratiche il regime di Fidel Castro si Š sempre rivelato insensibile e refrattario, nella misura in cui quei diritti e quelle libert… sono tuttora negati con estrema durezza. In tal senso Š corretto asserire che il regime cubano sia uno Stato di natura politicamente autoritaria ed oppressiva.

Tuttavia questo costituisce un punto di vista ?occidentale?, in quanto Š una valutazione parziale e relativa ad un contesto storico politicamente progredito, ma non Š un giudizio applicabile ad altre realt… meno evolute come le societ… latino-americane, le societ… arabe, quelle africane, ecc. Probabilmente, sotto tale profilo la realt… sociale cubana rappresenta un?esperienza all?avanguardia, malgrado i limiti prima denunciati, ossia il deficit di democrazia rispetto alle societ… pi— avanzate dell?occidente, su cui pure occorrerebbe suscitare qualche perplessit… e qualche riflessione critica. Infatti, la visione occidentale della ?democrazia? Š condizionata da un?ottica strumentale ed univoca, derivante da una profonda ipocrisia che caratterizza strutturalmente lo spirito liberal-borghese, fautore di uno ?stato di diritto? meramente formale e a senso unico. A conferma di ci• suggerirei di rammentare, ad esempio, che negli U.S.A. (tradizionalmente celebrati come il modello storico della ?democrazia occidentale?, come la patria dei diritti civili e dello Stato moderno) vige ancora la pena capitale, che Š applicata sistematicamente in chiave classista e razzista, ossia a scapito dei soggetti pi— deboli, appartenenti alle classi subalterne o alle comunit… etniche minoritarie, vale a dire contro i negri, gli ispanici, gli strati sociali meno abbienti e pi— indifesi.

Tale ragionamento pu• senz?altro estendersi al tema pi— ampio della repressione carceraria e della violenza esercitata anche dalle democrazie occidentali contro le fasce pi— emarginate della societ…. Infatti, non mi pare che le democrazie occidentali siano immuni dall?influsso di meccanismi e di centri di potere di carattere antidemocratico, da sistematiche violazioni e da atroci crimini contro i diritti umani e civili, in funzione repressiva antiproletaria.

Cito alcuni esempi. L?embargo commerciale imposto dagli U.S.A. contro Cuba, la sanguinosa guerra contro l?Iraq (un conflitto totalmente illegale ed immorale, in quanto Š stato condannato e rifiutato da tutti, dal Papa, dall?O.N.U., dall?Europa, dalle moltitudini pacifiste, da tutti i popoli e dalla maggioranza dei governi del mondo!) e altre brutalit… ed efferatezze perpetrate dal regime yankee contro il Sud del pianeta, rappresentano crimini assai pi— esecrabili di quelli commessi dal governo castrista, che pure vanno rigettati fermamente da parte di chi voglia progettare e perseguire l?idea di un comunismo migliore, pi— umano, compatibile con le libert… democratiche sancite non solo formalmente sulla carta, ma attuate in termini di un allargamento effettivo della partecipazione dei cittadini ai processi di decisione politica e ai canali di gestione della cosa pubblica.

Lucio Garofalo

Egregio Direttore,
sono madre e nonna di una meravigliosa bimba di un anno e mezzo. Sono un Assistente Sociale e ho lavorato in passato per il Comune di Milano, Ripartizione Assistenza e Sicurezza Sociale. Durante il mio apprendistato ho avuto l?occasione di poter lavorare con i bambini e i ragazzi ospiti di un noto Istituto milanese.
Ascoltando il telegiornale trasmesso su canale 5, ho avuto l?occasione di sentire la notizia di quel bimbo di 12 anni che Š stato definito ?iperattivo? e che Š stato espulso dalla scuola. Nella notizia ho sentito il giornalista affermare che questa ?malattia? si pu• curare con uno psicofarmaco di nome ?Ritalin?. Per mia conoscenza, questo non Š un farmaco, ma una droga legalizzata che ha gli stessi effetti devastanti delle anfetamine.
Credo che questo bambino abbia bisogno di comprensione e amore da parte degli adulti che lo circondano e non di essere drogato, credo che abbia bisogno di strumenti per poter comprendere. Qualsiasi essere umano sano reagirebbe male di fronte a delle costrizioni, (impedirgli di andare in laboratorio con i suoi compagni e rinchiuderlo in una piccola aula) e perch‚ lui non dovrebbe? E per questo lui diventa un malato di mente che deve essere curato con psicofarmaci, a 12 anni?
Ritengo che sia un crimine drogare i nostri ragazzi. I bambini sono il nostro futuro e quello che succeder… se si continuasse a legalizzare e pubblicizzare il fatto che la soluzione per un bambino adolescente vivace e con difficolt… sia di essere ?curato? con degli psicofarmaci che hanno effetti collaterali devastanti, sar… di avere una societ… ancora pi— drogata e malata tra non meno di 10 anni. Mi chiedo a chi farebbe comodo tutto questo? Spero tanto che anche gli altri genitori si informino esaurientemente che e non cadano nell?errore di pensare di ?risolvere con pillole? eventuali problemi e difficolt… dei propri figli, con la speranza di aiutarli, non li aiuterebbero affatto!
Credo fermamente che amore, tolleranza, un metodo di studio efficace che permetta loro di comprendere, e ricerca di soluzioni alternative alle ?pillole?, possano salvaguardare la salute e l?equilibrio mentale dei nostri ragazzi che, ripeto e concludo sono il nostro futuro e il futuro della nostra societ….
Cordiali saluti
Annamaria Orlandi



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