Roma, Accademia d'Ungheria, Palazzo Falconieri, Via Giulia 1, 22 marzo-19 aprile)

Una sessantina fra disegni e acquerelli che rappresentano la fase pi— intima del momento creativo del celebre pittore ungherese, deceduto nel campo di sterminio di Auschwitz nel 1944, membro del circolo avanguardista dell'cole de Paris, molto apprezzato dalla critica d'arte in Francia e dai pi— celebri collezionisti, come Le Corbusier.

Una sorta di viaggio introspettivo che sonda e riporta alla luce un mondo interiore animato da difficili convivenze fra sogno ed incubo, passione ed ironia, paura dell'ignoto e commozione per la bellezza pi— semplice e quotidiana.