Mostre d'arte in Italia
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?Apro con una dichiarazione: amo le donne! Mi piacciono, mi attraggono, mi fanno sognare, a volte mi intimidiscono, altre mi gratificano. Molto spesso le ammiro. Questa mostra Š un omaggio a loro attraverso i volti noti del cinema. Attrici di ieri e di oggi, che nell?interpretare grandi e piccole storie mi sanno trasmettere emozioni intense, amplificate da quell?attenzione esclusiva che solo il grande schermo nella sala buia del cinema cattura.? (Natino Chirico)
Cinquanta opere della produzione pi— recente, dal 2005 al 2006, di Natino Chirico sono esposte nella mostra ?Donne e Cinema? ospitata al Chiostro del Bramante dal 21 aprile al 7 maggio 2006.
La mostra Š realizzata con il Patrocinio di: Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, Cinecitt… Holding.
Dopo numerose mostre dedicate a grandi interpreti maschili quali Tot•, Eduardo de Filippo, Fellini o al cinema in generale, Chirico ha fatto degli ultimi suoi lavori un omaggio alle interpreti femminili del grande schermo e, attraverso di loro, alle donne tutte ?essenza che l?uomo sensibile che Š in me sente come diversit… forte, estranea al proprio essere ma proprio per questo complementare, sempre in fondo misteriosa e per ci• stesso perennemente affascinante.?
Nato a Reggio Calabria nel 1953, dopo gli studi accademici a Brera e a Roma dove frequenta le ?scuole? di Domenico Cantatore, Franco Gentilini e Arnoldo Ciarrocchi l?artista avvia un?intensa pittorica che trova riscontro in numerose personali e mostre di tendenza: da Reggio Calabria a Milano, da Parigi a Roma, da Catania a Torino, da Varsavia a New York, da San Francisco a Bruxelles. Dall?iniziale ascendenza impressionista, Chirico evolve il proprio codice linguistico avvicinandosi, alla fine degli anni ?70, alla rappresentazione del vero, dando ampio spazio nella sua produzione alla tecnica del disegno, con esiti di grande efficacia. ?Raffinatissimo e tagliente? lo definisce Renzo Vespignani, vicino a Chirico fin dagli esordi. Il possesso di tali capacit… tecniche ha consentito a Chirico di ?prendersi alcune licenze?, peculiari della sua produzione pi— recente. Dopo i disegni, gli oli, i ritratti e gli autoritratti, Chirico ha infatti scoperto il grande amore per il cinema e i suoi miti e insieme il gusto per un uso pi— libero e forte della materia pittorica.
Orario: 10-19; luned chiuso
INGRESSO GRATUITO
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Torino presenta la grande mostra ?Argenti. Pompei, Napoli, Torino?, realizzata per iniziativa del Ministero per i Beni e le Attivit… Culturali e della Regione Campania, promossa e sostenuta dalla Fondazione per l?Arte della Compagnia di San Paolo.
La mostra di Torino riprende quella in corso con grande successo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli che si concluder… il 2 ottobre: e la completa, oltre che con un nuovo, apposito allestimento, con l?esposizione delle argenterie d?et… romana conservate nel Museo torinese: il Tesoro di Marengo e il vasellame appartenente alle collezioni sabaude d?antichit… greco-romane.
L?accostamento tra i reperti pompeiani e i preziosi oggetti torinesi offre al visitatore la possibilit… di ricostruire un percorso ideale che, da Pompei alle collezioni del Museo Archeologico di Napoli alle collezioni del Museo di Antichit… di Torino abbraccia pi— di tre secoli di storia del grande artigianato artistico antico e introduce alla formazione del gusto e del collezionismo moderni.
Con questa iniziativa la Fondazione per l?Arte della Compagnia di San Paolo intende contribuire non solo a diffondere la conoscenza di oggetti di indubbio pregio artistico e significato storico, ma anche a valorizzare le raccolte del Museo di Antichit… di Torino che, inserito nel circuito espositivo cittadino di alto livello, potr… godere di una fruizione pubblica pi— ampia.
Gli Argenti da Pompei
I ritrovamenti di argenterie, rinvenute presso i corpi delle vittime dell?eruzione, in contesti domestici tra le suppellettili delle case pi— abbienti o conservati in luoghi giudicati sicuri sono annotati nella storia degli scavi sia di Pompei che del suo suburbio: si tratta quasi sempre di interessanti e pregiati esemplari di vasellame per bere (argentum potorium) e di vasellame per mangiare (argentum escarium) o di oggetti legati alle abitudini quotidiane pi— raffinate, come specchi o utensili da toeletta, appartenenti a quella produzione di argenteria che si colloca cronologicamente tra l?et… di Silla e il 79 d.C.
L?ampia variet… funzionale e formale documentata si traduce anche nel vasto differenziarsi quantitativo della composizione dei servizi d?argento presentati in Mostra, che va da un paio di recipienti alle centinaia di pezzi che compongono i tesori.
I 260 pezzi provenienti da Pompei documentano come lo stretto rapporto tra ceto del proprietario e sfarzo si declinasse nella propriet… di servizi del genere, divenuti simboli di stato e, come tali, ambiti da quasi tutte le classi sociali.
Aiutano a definire un articolato quadro di insieme i numerosi affreschi ed il ninfeo in pasta vitrea presentati in Mostra, suggerendo all?immaginario del visitatore la ricostruzione dello spazio fisico all?interno del quale gli argenti erano utilizzati nonch‚ le modalit… dell?utilizzo stesso.
Gli Argenti del Museo di Antichit… di Torino
Il Tesoro di Marengo
La storia moderna di questo Tesoro inizia nel 1928, in localit… Spinetta Marengo, presso Alessandria, nelle cui campagne venne casualmente rinvenuto interrato in una fossa. Il complesso occupa un posto preminente nell?argenteria della piena et… romana: la presenza del bellissimo busto, in grandezza naturale, dell?imperatore Lucio Vero fornisce un temine per la datazione alla seconda met… del II secolo d.C.
L?eterogeneit… qualitativa, funzionale e cronologica del materiale, il luogo e le condizioni di conservazione al momento del ritrovamento lasciano ipotizzare che anche in questo caso ? come per gli argenti da Pompei ? sia stato un evento particolare (la fuga precipitosa dopo un saccheggio o, al contrario, il tentativo di preservarli dalla razzia) - a garantirne la conservazione ed il successivo recupero.
I 20 oggetti presentati in mostra sono probabilmente pertinenti - assieme ad altri frammenti minori, non esposti ? ad un edifico di culto, al cui apparato decorativo potrebbe appartenere una fascia decorata a rilievo con un teoria di divinit… e del cui materiale votivo farebbe parte un?iscrizione votiva a Fortuna Melior.
Gli argenti delle collezioni sabaude
Alle collezioni museali derivate dalle raccolte antiquarie della dinastia Savoia, costituite fin dal Cinquecento, appartiene un gruppo di quindici vasi (un vassoio ovale, patere con manico e coppe) quasi tutti decorati a incisione e a sbalzo con motivi figurati e vegetali di origine ellenistica, rielaborati da artisti argentieri tra il I e il II/III secolo d.C. Di origine sconosciuta, questi vasi trovano in parte confronti in argenti romani coevi delle province transalpine (Gallia e Germania). Ad essi si aggiunge una pregevole coppa decorata a sbalzo con raffigurazione di Amazzonomachia, rinvenuta alla fine del Settecento nella riva del Po, presso la citt… romana di Industria ? Monteu da Po (Provincia di Torino).
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L?iniziativa Costruire le modernit…: Franco Albini, Ignazio Gardella e Carlo Mollino presenta l?opera di tre grandi protagonisti della creativit… italiana del Novecento che, pur in modi diversi, sono stati sempre letti per una loro presunta diversit… rispetto ai canoni, molto incerti per lo meno in Italia, di una modernit… razionalista. Questi tre architetti, in realt…, hanno vissuto la professione come mestiere, talvolta ? com?Š nel caso di Gardella e Mollino - legato a genealogie familiari di ingegneri. La costruzione e il cantiere sono luoghi essenziali dell?identit… di un?architettura che si realizza soprattutto facendo. Ma Albini, Gardella e Mollino sono anche tre architetti che hanno saputo interpretare temi nuovi della societ… italiana del Novecento: la seconda casa, in montagna o al mare, la trasformazione dell?idea di museo, la societ… dei consumi con i suoi nuovi totem. Tre architetti formati in culture regionali, che hanno saputo tuttavia interpretare e non subire i modelli internazionali, che il secolo ha loro proposto. Tre architetti le cui vicende consentono di avviare una riscrittura della storia dell?architettura del Novecento, che attenta finalmente anche alla distribuzione, alle tecniche costruttive, ai materiali, ai dialoghi a volte conflittuali con le altre professioni: elementi, questi, che contribuiscono a costruire il panorama, ricco e differenziato, dell?architettura italiana del secolo breve.
Franco Albini (Robbiate, Lecco 1905 ? Milano 1977), Ignazio Gardella (Milano 1905-1997), Carlo Mollino (Torino 1905-1973) appartengono alla prima generazione di quegli architetti italiani che hanno saputo interpretare i pi— avanzati principi della modernit… europea alla luce della tradizione storica nazionale. La ragione per proporre, oggi, una riflessione su questi architetti non Š da ricercare solo nell?occasione celebrativa del centenario della loro nascita, ma Š soprattutto da individuare nella necessit… di interrogarsi su un ?altro? e comune modo di sentire il rapporto tra le ansie di rinnovamento della modernit… italiana e il problema della permanenza delle proprie radici culturali, in un periodo storico cruciale per la storia d?Italia che attraversa il fascismo, la guerra e la ricostruzione.
L?iniziativa Š il risultato di un progetto che riunisce tre grandi mostre, organizzate in tre differenti citt…: Franco Albini architetto (alla Triennale di Milano, dal 28 settembre al 26 dicembre 2006); Ignazio Gardella architetto (Palazzo Ducale di Genova, dal 24 novembre al 30 gennaio 2007); Carlo Mollino architetto (Archivio di Stato di Torino, dal 12 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007).
Le mostre, curate da comitati scientifici composti da studiosi italiani e stranieri e coordinate in modo da formare un unico evento, approfondiranno il contributo delle poetiche architettoniche dei singoli protagonisti anche attraverso l?intreccio con i percorsi e gli esiti delle rispettive ricerche all?interno del panorama culturale italiano e internazionale. Attraverso le biografie intellettuali e professionali di tre maestri si tenter… di comprendere i caratteri delle rispettive culture architettoniche, ma anche dei rispettivi ambiti professionali, con l?obiettivo di ricostruire alcuni tasselli fondamentali della cultura del Novecento.
Il progetto scientifico dell?iniziativa Costruire le modernit…: Franco Albini, Ignazio Gardella e Carlo Mollino Š il risultato di una collaborazione, la prima in questo campo, tra diverse istituzioni: Darc, Triennale di Milano, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Universit… degli Studi di Genova.
Nelle rispettive sedi, le singole mostre avvieranno una serie di eventi e iniziative per discutere e approfondire i pi— importanti intrecci tematici che hanno visto coinvolti i tre architetti, quali ad esempio il lavoro nel campo dell?allestimento d?interni e del design, l?architettura alpina, la costruzione della citt…, l?insegnamento.
Ciascuna mostra, inoltre, Š caratterizzata da un dialogo a distanza tra architetti di diverse generazioni, grazie a progetti di allestimento affidati a personalit… di primo piano delle cultura architettonica internazionale: Renzo Piano per Franco Albini, Rafael Moneo e Franz Prati per Ignazio Gardella, Alessandro Colombo (Cerri Associati) per Carlo Mollino.
Nel 2007 le tre sezioni dell?iniziativa Costruire le modernit…: Franco Albini, Ignazio Gardella e Carlo Mollino saranno riunite a Roma al MAXXI.
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Nella odierna piena rivalutazione dell?arte del Seicento spetta finalmente anche ad Annibale Carracci (1560 ? 1609), che per secoli ne Š stato considerato il maggior rappresentante, l?attenzione specifica di una mostra monografica. Promossa dal Comune di Bologna e dal Comune di Roma, la mostra, a cura di Daniele Benati e di Eugenio Riccomini, vanta un prestigioso comitato scientifico che si avvale dei pi— autorevoli studiosi internazionali dell?opera di Annibale. E? questa la prima esposizione dedicata esclusivamente al pi— giovane e pi— dotato dei tre Carracci, celebrato dai suoi contemporanei come il nuovo Raffaello, autore di dipinti e disegni fin da subito straordinariamente ammirati per novit… di invenzione e felicit… di esecuzione, eretti a modello da generazioni di artisti e oggetto di culto gi… dal Seicento nelle maggiori collezioni europee.
Sebbene un momento essenziale della riscoperta della pittura seicentesca fu proprio nella grande mostra bolognese del 1956 dedicata ai tre Carracci, nella vicenda critica che ha accompagnato la riabilitazione di quella stagione Annibale Š stato letto come l?antagonista di Caravaggio: risultato tanto pi— paradossale in quanto proprio Annibale Carracci fu uno dei pittori contemporanei pi— stimati da Caravaggio, nonch‚ uno dei suoi principali interlocutori (e non soltanto nell?impresa comune della Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo a Roma), in un dialogo serratissimo che sar… carico di conseguenze per la cultura artistica dell?intero secolo e oltre.
Giunge cos finalmente anche per Annibale il risarcimento di una mostra che, ricostruendone il percorso compiuto dagli anni della giovinezza a Bologna fino alla maturit… a Roma, permetter… di apprezzare per intero la straordinaria variet… e ricchezza della sua opera: i ricercatissimi disegni (dagli schizzi ?dal naturale? di sconcertante immediatezza agli studi preparatori per i grandi cicli ad affresco tra i quali spiccano i celeberrimi disegni per la Galleria Farnese con cui prender… avvio la grande decorazione barocca), le incisioni, la gamma eccezionalmente ampia di dipinti, dai soggetti di genere ?basso? alle pale d?altare, dai ritratti ai paesaggi. Fu infatti merito esclusivo di Annibale, come videro i suoi primi estimatori, il trattare i generi diversi della pittura, che proprio in quegli anni a cavallo tra Cinque e Seicento si venivano definendo con nuova nettezza ? i soggetti ?alti? di storia sacra e mitologica, il paesaggio, il ritratto, la caricatura, i soggetti ?bassi? di ambito feriale ? con accenti stilistici diversi, come allora si chiedeva, introducendo novit… fondamentali. Infine alcuni filmati permetteranno di effettuare un percorso virtuale degli affreschi che l?artista ha realizzato in Palazzo Fava, in palazzo Magnani e in Palazzo Sampieri a Bologna, nonchŠ in palazzo Farnese a Roma. Quest?ampia selezione di opere proviene dai pi— importanti musei d?Italia e del mondo, quali il Louvre di Parigi, la Gemaldegalerie di Dresda, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado di Madrid, la National Gallery di Edimburgo, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, l?Ermitage di San Pietroburgo?Come scrisse il grandissimo conoscitore dei suoi tempi, Giulio Mancini, che gli fu amico, Annibale fu pittore universale, sacro, profano, ridicolo e grave, ed Š appunto in questa molteplicit… di linguaggi, di generi e di stili trattati, che risiede la modernit… di Annibale Carracci.
Trattare soggetti diversi con stili diversi, unificando in un linguaggio comune i vari accenti caratteristici delle diverse scuole pittoriche tipiche delle diverse aree geografiche, la veneta, la lombarda, la toscana, la romana, come distinse il suo interlocutore privilegiato e primo critico, Giovanni Battista Agucchi: fu questo obiettivo, perseguito con impressionante tenacia per tutta la vita, a fare di Annibale Carracci il pittore che pi— di ogni altro dopo Raffaello possiamo dire ?italiano?.
E? una definizione che avrebbe trovato concordi i suoi primi sostenitori, che negli anni del pontificato di Clemente VIII Aldobrandini lavorarono nei diversi ambiti della lingua, della geografia, della storiografia, della politica, alla costruzione di una cultura ?italiana? tesa a riunire le distinte specificit… regionali in un progetto nazionale concepito tra Bologna e Roma proprio negli ambienti frequentati dai Carracci.
In questo contesto Š oggi possibile riscoprire il ruolo principe di Annibale Carracci nella storia della pittura italiana, tornando a riunire insieme, per la prima volta, nelle due sedi della mostra a Bologna e a Roma, l?Annibale ?bolognese? e l?Annibale ?romano?, ovvero il pittore del colore lombardo dei soggetti umili e il pittore del disegno romano e dei temi aulici - quelle che sono state percepite in seguito come anime disgiunte e che furono invece le molteplici facce della sua unitaria, straordinaria ricerca. Al Mangiafagioli della Galleria Colonna di Roma, che pu• essere assunto a manifesto del moderno realismo, si affiancano cos capolavori di diverso genere come la Deposizione della Pinacoteca di Parma, lo struggente Autoritratto con i famigliari della Pinacoteca di Brera a Milano, le atletiche Figure mitologiche del Museo di Capodimonte a Napoli o l?emozionante Pianto delle Marie della National Gallery di Londra.
In contemporanea con la mostra sar… possibile visitare alcuni palazzi affrescati da Annibale, Ludovico e Agostino Carracci, generalmente chiusi al pubblico, quali Palazzo Sampieri e Palazzo Magnani e la piccola mostra Annibale, talento e impazienza appositamente allestita nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, con dipinti e incisioni della Pinacoteca tra i quali alcuni di recentissima attribuzione, a complemento della mostra monografica presso il Museo Archeologico.
La mostra Š stata realizzata con il contributo del main sponsor Banca Aletti, Private & Investment Bank del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara.
Si ringrazia la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, partner istituzionale del Comune di Bologna.
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Rose, occhi, bocche, figure femminili, nudi di donne e volti dei tanti personaggi noti che Nancy Brilli ha incontrato sul suo cammino professionale e di vita: dal 20 settembre al 2 ottobre 2006 la Sala Giubileo del Vittoriano ospita la prima personale dell'artista dal titolo "Voci dell'anima - tra visioni e parole".
Un viaggio nella natura dell'anima umana, nelle passioni e nelle emozioni del vivere attraverso una quarantina di acrilici realizzati dal 1998 ad
oggi.
La mostra, promossa dal Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali - e dalla Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali, della Comunicazione e dei Sistemi Informativi, Š a cura di Alessandro Nicosia e Claudio Strinati e ed Š organizzata e prodotta da Comunicare Organizzando.
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Si intitola "Partenze" l'affresco che Giampaolo Talani ha realizzato per la stazione ferroviaria fiorentina riprendendo l'antica tecnica rinascimentale, che acquista cos un rinnovato vigore.
Per l'opera, presentata il 19 settembre da critici d'arte e studiosi, Š stata realizzata una rivoluzionaria struttura progettata appositamente per sostenere il "muro sospeso".
L'affresco Š realizzato con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze in collaborazione con Grandi Stazioni.
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